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Il 7 giugno scorso si è tenuta a Mosca la sessione sinodale del patriarcato ortodosso, che ha preso una serie di decisioni piuttosto rilevanti, di cui la più clamorosa è stata la sostituzione improvvisa del primo vicario del patriarca, il metropolita Ilarion (Alfeev), un personaggio abbastanza noto anche all’estero per la sua funzione di presidente del dipartimento per le relazioni ecclesiastiche esterne. La riunione è stata anche chiamata il “Sinodo dei vincitori”, perché ha assorbito nella giurisdizione moscovita la Chiesa della Crimea, che era rimasta alle dipendenze di Kiev anche dopo l’annessione del 2014.
L'avviso di Mosca agli ucraini
Il patriarcato ha anzitutto fornito una replica autoritaria alla decisione dell’analogo sinodo tenuto qualche giorno prima dai confratelli ucraini, membri della Chiesa presieduta dal metropolita Onufryj (Berezovskij) che era sempre rimasta in comunione con Mosca, e ora ha dichiarato la propria indipendenza. Nella decisione dell’assise p...
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