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Su Atlantico quotidiano Stefano Magni scrive: «E potrebbe essere solo un antipasto: è infatti parte dello stesso problema costituito dalle minacce iraniane di bloccare il Golfo Persico, dalla costruzione di basi navali cinesi nel Mar Cinese Meridionale e dalla “guerra del grano” combattuta dalla Russia nel Mar Nero. Si tratta di una strategia volta a strangolare, alla bisogna, gran parte del commercio da cui dipende il Mondo Libero. Il Mondo Libero ha infatti lo svantaggio di essere disperso: il Regno Unito è separato dal resto d’Europa dalla Manica, gli Usa e il Canada sono al di là dell’Oceano Atlantico, l’Australia, la Nuova Zelanda, Taiwan, Corea del Sud e Giappone sono al di là dell’Oceano Pacifico (viste dagli Usa) e al di là dell’Oceano Indiano (viste dall’Europa). Per sopravvivere, il Mondo Libero (che non è, appunto, solo “Occidente”) ha bisogno del dominio dei mari. E finora non è stato mai un problema, almeno dalla Seconda Guerra Mondiale in avanti, perché la Us Navy, anche...
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