Quattro intellettuali italiani si schierano con l’estrema sinistra di Tsipras. Ma Camilleri è “candidato a sua insaputa”
Inizia con un passo falso l’avventura italiana della lista “L’Altra Europa – per Tsipras”. Dalla compagine dei quattro intellettuali che dovrebbero candidarsi per le euroropee nella coalizione guidata dall’astro nascente dell’estrema sinistra europea, Alexis Tsipras, si scalza il giallista Andrea Camilleri. La notizia della sua candidatura, informa MicroMega, «è destituita al momento di fondamento. La definizione della lista è ancora in fieri». Restano in piedi altre candidature. Le tre personalità di «altissimo profilo intellettuale» (Repubblica) che hanno deciso di sposare la proposta per l’Europa del leader di Syriza sono, per ora, la giornalista Barbara Spinelli, l’artista, Moni Ovadia, lo storico e giornalista Adriano Prosperi. Tutti e tre collaboratori di Repubblica.
NO ALLE OLIGARCHIE FINANZIARIE. L’intenzione degli intellettuali candidati con Tsipras è riciclare l’antiberlusconismo e il costituzionalismo italiano in Europa. Il partito socialista non è abbastanza. Occorre, informano, «raccogliere, rilanciare le lotte civili e sociali, di opinione e di piazza, che nel corso del ventennio berlusconiano, e di compromessi di potere tutt’altro che estinti, hanno tenuto alta la bandiera dei principi di giustizia e libertà della nostra Costituzione repubblicana, indicandola come la “via maestra” da realizzare, anziché una carta obsoleta da calpestare».
Silvio Berlusconi e la Costituzione italiana sono due temi che non appassionano più di tanto il parlamento Europeo. Però sono stati decisivi a convincere Spinelli, Ovadia e Prosperi a sostenere il “populista” greco. Presentando le loro candidature, i tre intellettuali hanno chiarito che, se eletti, lasceranno il posto ad altri. Servono competenza ed energia, hanno spiegato, per svolgere un «lavoro quotidiano che sarebbe al di sopra delle nostre forze». Non si considerano però «candidati di bandiera», ma «protagonisti di un progetto in cui crediamo fermamente». Un progetto che viene riassunto in due slogan, da un “sì” e da un “no”: «No all’Europa delle oligarchie finanziarie e delle Grandi Intese fra Socialisti e Popolari, sì a un Parlamento costituente e all’Europa dei cittadini e della lotta contro i privilegi».
IL DEMAGOGO DI SINISTRA, TSIPRAS. A parte gli slogan, il fascino suscitato da Alexis Tsipras in Italia potrebbe cogliere più di una sparuta minoranza della nomenklatura intellettuale e antiberlusconiana. Non solo perché è il più giovane leader mai apparso sulla scena politica greca, sportivo e sexy, con le camicie bianche un poco meno sbottonate di quelle di Bernard-Henri Lévy, ma anche perché alla testa della Coalizione della sinistra radicale (Syriza) si è sempre opposto radicalmente all’austerity tedesca. Promettendo crescita economica e occupazione, ottenne nelle elezioni del 2012 il 26,8 per cento dei voti. Un demagogo di sinistra, sostengono i detrattori, che al comando di un club di dodici partitini fra le cui fila compaiono i maoisti del Koe, i trotzkysti di Apo e di Dea e gli ecolo-comunisti di Akoa, è capace di raccogliere milioni di voti. Tsipras, ora cerca di cambiare l’Europa. Ma davvero può riuscirvi, un politico che al tempo delle elezioni ebbe il coraggio di promettere ai greci 100 mila posti di lavoro pubblici, la fine dell’austerità e contemporaneamente il mantenimento dell’euro? E con queste promesse, non sarà un po’ troppo berlusconiano per Barbara Spinelli?
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5 commenti
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mona ovadia? Ma è ancora vivo quel pagliaccio? Altissimo profilo intellettuale quelli…ha ha ha ha
Cominciate ad avere paura di una sinistra vera?
visto tutti i morti che ha fatto nel secolo scorso ci sarebbe in effetti da aver paura
Anche la Chiesa ha fatto molti morti.
Questi tre intellettuali non dicono niente e fanno finta di impegnarsi, tanto lasceremo il posto ad altri. Si chiamano i “pesa-fum”