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Non avevo intenzione di comprare un libro di Mario Calabresi. Sono entrato da Mondadori e ho iniziato a scorrere i titoli, Il tempo del bosco non mi attirava particolarmente ma l’ho preso in mano e l’ho aperto a caso, pagina 56:
«Marcello non ha nessun account social, forse si era iscritto a Facebook, ma non lo ha mai usato, niente Instagram e solo un breve incontro con Twitter, quando già era diventato X. Gli chiedo se non si senta tagliato fuori. “Fuori da cosa?”».
L’ho preso e mi sono avviato alla cassa. Dev’essere un libro che parla della realtà, ho pensato. L’ho letto in un giorno – Calabresi sa farsi leggere –, è un libro fatto di incontri. Il primo è con una ragazza che pone una domanda, gli altri sono la ricerca e l’offerta di una possibile risposta.
«Come si può tenere insieme tutto?»
La domanda di una sconosciuta studentessa di Medicina, incontrata nel cortile della facoltà, è questa:
«Sono in pari con gli esami, ho seguito tutta la pratica richiesta, ho migliorato il m...
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