
In Emilia-Romagna non votare “alla cieca”. Vota chi vedi (Paolo Foschini, ad esempio)
Ieri a Bologna si è tenuto un dibattito aperto con il vicepresidente della Camera Maurizio Lupi e il candidato – sempre alla Camera – per il Pdl in Emilia-Romagna, Paolo Foschini.
L’incontro, molto partecipato e moderato da Valentina Castaldini (consigliere comunale del Pdl a Bologna), è stata l’occasione per dibattere su diversi temi legati all’attualità italiana. Foschini ha motivato la sua candidatura spiegando perché ancora oggi «il Pdl è il partito che maggiormente rappresenta una concezione antropologica vera, popolare e realmente europea. Europea nella versione immaginata e voluta da De Gasperi e dai vari leader che, dopo la guerra mondiale, decisero di dare corso ad un grande Europa dei popoli che permettesse a ciascuna delle nazioni di vivere liberamente».
Per Foschini «la degenerazione del sistema partitico che ha caratterizzato la nostra vita democratica è figlia di una concezione centralista e statalista del potere: l’Europa che vogliamo difendere è quella che si erge contro questa concezione, affermando il primato della società e delle iniziative sorte dal basso alle quali lo Stato deve piegarsi per rendere più feconda la nostra convivenza».
Foschini ha ribadito che «questa competizione elettorale è ancora l’occasione per tornare a proporre credibilmente il programma di riforme liberali e l’affermazione del principio di sussidiarietà che fanno parte del dna del Pdl. Vogliamo portare avanti in Parlamento la difesa del primato della vita, della famiglia e della libertà di associazione». Lo slogan della sua campagna è molto eloquente: “Vota chi vedi”.
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