In campo come in Parlamento, un brocco è sempre un brocco. Anche a metà prezzo (capito grillini?)

Di Fred Perri
24 Marzo 2013
È bello che i grillini si riducano lo stipendio ma se per uno come Messi 1,2 milioni di euro al mese sono anche pochi, per una pippa, nel calcio e in politica, 4-5 mila sono anche troppi.

Questi primi giorni di attività del nuovo Parlamento sono stati scanditi dalla curiosità attorno al gruppone dei deputati-senatori grillini. Tutti molto seri, compresi nel ruolo, guardano dall’alto in basso (anche logisticamente, stanno nelle ultime file) i colleghi, i giornalisti, vil razza dannata, e tutto quel mondo paludoso che li circonda. Occhio, però. Qualcuno c’è già finito dentro ed è stato inghiottito, come quelli che hanno votato per Grasso al Senato. Primo esempio di rete calata dai vecchi marpioni della politica e via, la prima pesca è riuscita, la prima crepa si è verificata.

GIUDIZI SOSPESO. Per ora si danno un gran daffare a dimostrare di essere diversi. Vanno alla mensa sociale, bevono acqua comunale, arrivano con le biciclette e con i bambini. Su di loro sospendo il giudizio in attesa di vederli all’opera su questioni fondamentali. Però, come Crozza, dico che essere normali, quelli della porta accanto, non è una garanzia. Come dice lui? Anche mio cugino è normale ed è un vero deficiente.

LO STIPENDIO È RELATIVO. E poi l’autoriduzione dello stipendio. Bel gesto, a effetto anti-casta, però mi ricorda la demagogia sui calciatori strapagati. Va bene risparmiare, ma poi bisogna anche giocare. Provo a spiegarmi. Per uno come Messi, unico al mondo in grado di segnare quel gol (il primo) al Milan, 1,2 milioni di euro al mese sono anche pochi. Per una pippa, nel calcio e in politica, 4-5 mila sono anche troppi.

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6 commenti

  1. Marco

    brocco per brocco, meglio il brocco a metá prezzo che quello strapagato. nella politica come nel calcio.

  2. david

    Ci fosse un Alessandro Banfi su Tempi…
    “BEPPE GRILLO/ Il caso serio di un comico che vendica l’Italia degli “sfigati”
    Oggi i commenti se la prenderanno con i grillini neo eletti chiusi nell’assemblea di
    Saint John a Roma. Conoscono poco o nulla i regolamenti parlamentari, prendono in
    giro i giornalisti, si difendono clonando lo stesso stato su Facebook nelle loro pagine
    personali e così via… Ma possibile che non si colga la vitalità di questo fenomeno, vero
    terremoto politico che di colpo dona un’irrimediabile inutilità al resto della politica
    italiana?
    C’è in questo Movimento 5 Stelle una risposta (anche discutibile) a domande
    sacrosante. Prima di chiuderla in una condanna preventiva, bisogna capirne le ragioni.
    Mi è già capitato, anche prima del voto, anche qui sul Sussidiario, di sostenere tesi
    simili, e in tempi non sospetti. D’altra parte mi annoia guardare alla politica (già di per
    sé luogo privilegiato del meno peggio e del relativo) con uno spirito di parte, pre
    concetto, orientato a giudicare severamente invece di comprendere le ragioni. Se un
    italiano su tre ha votato così, la questione è posta per tutti.
    Allora, cominciamo a dire che fin dai raduni di piazza Duomo a Milano e di San
    Giovanni a Roma, si respira in questo mondo l’aria nuova di persone che si concedono
    generosamente e con passione ad un’avventura civile, più vicina di quanto si pensi a
    movimenti di altra ispirazione. Non a caso, Grillo ha scherzato, anche in un’intervista
    tv alla Bbc a proposito dell’evento romano, sostenendo che c’era un clima da
    Comunione e Liberazione. Traduco così la battuta: in quei giovani il loro leader vede
    gratuità, presenza, auto disciplina, serietà di portare avanti un mandato, dedizione ad
    uno scopo che ti trascende e che non può essere identificato in un interesse
    meschino…
    Non possiamo non fare i conti con questa aria nuova che entra nel Palazzo. Così come
    non possiamo negarci che Grillo e i 5 Stelle riempiono un vuoto enorme, lasciato dai
    vecchi protagonisti della politica. Innanzitutto sul tema della casta, una classe
    dirigente di politici chiusa in se stessa, che si auto conserva e che resiste tenacemente
    ad ogni cambiamento, ad ogni ricambio anche solo fisiologico, anche solo
    generazionale, a destra come a sinistra.
    Certo, qui Grillo intercetta la rabbia del popolo italiano, usando toni e accenti che
    preoccupano dal punto di vista democratico, e tuttavia solo un forte intervento di
    rottura pare efficace in questo campo. L’Italia è incrostata, bloccata dalle varie caste e
    consorterie, e il ricatto sull’anti politica, rischio per la democrazia, non funziona più da
    tempo. Grillo come Hitler o come Mussolini? Qualche accento fastidioso soprattutto
    nel terreno dei rapporti con la pubblica opinione e con le regole costituzionali e
    istituzionali c’è. Ma finora le parole gravi (o gli insulti) non hanno avuto seguito nei
    fatti.
    Quanto poi alle condizioni economiche dell’Italia, Grillo rappresenta plasticamente la
    conseguenza del fallimento delle politiche di austerità europee imposte al nostro
    Paese dalla leadership tedesca e dal “salvatore della patria” Mario Monti. Nel mondo,da tempo, si pensa all’Italia come il Paese più importante fra le nazioni del Sud
    Europa, quelle considerate “cicale” rispetto alle laboriose “formiche” del Nord Europa.
    Insomma noi, insieme a Portogallo, Grecia, Irlanda, Spagna, siamo i Pigs, i maiali del
    continente, da punire con severità per i debiti accumulati, “colpevoli”
    calvinisticamente. In realtà il nostro Paese è stato messo in ginocchio da una politica
    di lacrime e sangue, sbagliata nella modalità e mal calcolata nelle sue proporzioni
    (come dice da ottobre persino il Fondo Monetario Internazionale).
    Oggi l’Europa e gli Usa vedono in Grillo un chiaro antagonista a quella politica, per
    denigrarlo (per l’Economist e per l’Spd è un clown) oppure per considerarlo
    interessante (Goldman Sachs ne elogia il successo). Proprio su questo terreno, la lotta
    al dominio globale della finanza e dei poteri forti, Grillo ha costruito la sua principale
    credibilità politica, cominciando negli anni passati a criticare le azioni Parmalat rifilate
    ai risparmiatori, come ai derivati spacciati ai piccoli correntisti delle banche,
    rompendo le palle alle assemblee degli azionisti Telecom (la Telecom è stata
    “privatizzata” nel passaggio dalla prima alla seconda Repubblica)…
    Oggi l’Europa è percorsa da fenomeni di questo tipo, che non possono essere liquidati
    semplicemente come euroscettici. Nella stessa Germania è in stato nascente un
    partito che predica l’immissione di una moneta parallela in Europa, un Gulden Mark
    diverso dall’Euro che permetterebbe a noi Pigs di svalutare e rimettere in linea le
    nostre economie. Questa è la cornice vera del fenomeno Grillo. Aumenta dunque nei
    suoi confronti la simpatia di chi giudica la globalizzazione un’altra tappa di ciò che il
    magistero pontificio ha chiamato “l’imperialismo internazionale del denaro”. E suscita
    interesse l’avversione ad un potere che se ne frega di ciò che i popoli pensano del loro
    destino.
    Alessandro Banfi
    martedì 5 marzo 2013
    da Il Sussidiario.net

  3. david

    Adesso dopo migliaia di articoli su Tempi che insultano Grillo, il mov 5 stelle e tutti i milioni di elettori che lo hanno votato chiedo:
    – per i votanti grillini: lo stesso rispetto che chiedono i pdiellini quando dicono che silvio ADDIRITTURA non va indagato perchè milioni di elettori lo hanno votato
    – altrettanti articoli di inchiesta su tutti i partecipanti alla Piazza del Popolo delle Libertà (come la chiamò silvio) i quali hanno detto tutti “silvio non si tocca” e quasi nessuno ha detto a cosa serve votare ancora il pdl… per quali proposte politiche che non siano le stesse del ’94 e da allora MAI ATTUATE!!!!!!!!!
    – infine chiedo ai redattori inquisitori di Tempi di verificare se non ci siano in giro ormai troppi IDOLATRI che amano silvio più del bene del popolo. E la cosa grave è che uno dei primi idolatri è maurizio lupi che ha detto che erano tutti alla piazza del popolo per difendere le idee (?????????????) del pdl. Non ha neanche la dignità di dire pane al pane e allora per lui adesso un sinonimo di silvio è “idee”!!!!!!!!!!!!

  4. david

    I cattolici come Fred Perri: tutti bravi a parlare di gratuità, caritativa, agire senza tornaconto, tende di natale, condividere i bisogni… e poi sono I PRIMI a difendere la casta dei privilegiati -col portafogli pieno – come Formigoni. Chiamatemi pure populista, demagogo… però se avete il coraggio etichettate con tali termini anche papa Francesco… o forse vi è sfuggito qualche suo gesto di rinuncia allo sfarzo???????????
    Non si tratta di stipendiare tutti alla stessa cifra ma semplicemente di fare in modo che non ci sia una differenza ABISSALE tra lo stipendio di un operaio e lo stipendio di un onorevole!

  5. Paperino

    Bravi … e poi avete il coraggio di dare dei fascisti agli altri. A voi voglio ricordare che anche i nazisti pensavano che 10 italiani non facevano un tedesco … e voi dovreste essere i rappresentanti del cattolicesimo?

  6. Paperino

    Ste merde … e poi hanno il coraggio di dare dei fascisti agli altri. A questi voglio ricordare che anche i nazisti pensavano che 10 italiani non facevano un tedesco … e questi dovrebbero essere i rappresentanti del cattolicesimo? Ma andate a fare in culo … e pensare che io neanche dovrei essere cosi schierato politicamente pero’ più fanno cosi più danno ragione ai grillini

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