
Immigrazione, oltre mezzo milione in fuga dalla Libia: ecco le destinazioni
Tunisini e libici sono già arrivati in Italia sbarcando a Lampedusa. Ma pronti a partire per l’Europa ci sarebbero anche 500 eritrei già scappati in Libia, per sfuggire alla tirannia del regime di Isaia Afewerki.
Per ora i profughi giunti nel nostro paese, secondo le cifre rivelate dal sottosegretario all’Interno Alfredo Mantovano, intervistato su Tempi in edicola dal 21 aprile, sono 27.644 di cui 23.589 tunisini e 4.061 libici. Ma questa sarebbe solo una piccola parte dell’esodo africano. Oltre agli eritrei in Libia pronti a sbarcare in Italia, ci sarebbero anche quelli fuggiti in Israele (20 mila) che sognano di trovare condizioni di vita migliori nel continente europeo.
I movimenti africani fanno poi pensare a nuovi arrivi: l’Oim, l’Organizzazione internazionale per l’immigrazione con sede a Ginevra, ha calcolato che a metà aprile erano in fuga dalla Libia circa 543.352 emigranti. Di questi 254.566 sarebbero diretti in Tunisia, 217.493 in Egitto e 45.600 in Niger. Altri sono in fuga verso il Ciad (6.219), l’Algeria (14.126) e il Sudan ( 2.800). Ma bloccati al confine libico ci sono ancora 6.286 persone pronte scappare. E se l’Oim nega che i 250 mila profughi in Tunisia possano avere come vera meta l’Europa, il ministro dell’Interno Roberto Maroni non scarta l’ipotesi e ha già ipotizzato che i numeri forniti due giorni fa dal ministero raddoppieranno a 50 mila.
E’ difficile prevedere quanto accadrà. Quel che è certo è che l’importanza dell’esodo dipenderà anche dalla durata della guerra in Libia e da chi la vincerà. Se, infatti, la guerra durasse molto e la situazione nordafricana non si stabilizzasse, gli immigrati sarebbero destinati ad aumentare. Lo stesso potrebbe accadere però anche se Gheddafi vincesse i ribelli e decidesse di vendicarsi contro gli europei che l’hanno attaccato lasciando le porte aperte ai profughi. L’unica certezza è che l’Europa non può più pensare di mettere delle pezze: la bolla è grossa e solo una politica di lungo respiro può evitare il dramma di un nuovo scoppio.
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