Il sindaco Emiliano sfida i baresi: «Ditemi cosa non ho fatto». E loro lo accontentano (con gli interessi)

Di Chiara Rizzo
05 Giugno 2013
Il primo cittadino invita i concittadini a elencare cosa non avrebbe compiuto durante il suo mandato. E quelli non si fanno pregare elencandogli tutte le promesse disattese

Non si sa se l’annuncio è passato in sordina sinora perché nessuno ci crede, o perché forse lui stesso ha preferito il basso profilo in attesa di vedere come procede la barca Pd: fatto sta che ieri il sindaco Michele Emiliano ha dichiarato che alla scandenza del mandato si ritira dalla politica e torna in magistratura. «Torno a lavorare», ha detto il sindaco ad un giornalista di Radiobici, che lo ha intervistato su un tandem che in questi giorni gira per Bari per una “bicinchiesta”. Emiliano ha proseguito: «Dovrebbero farlo tutti i politici dopo un lungo mandato di amministrazione. Questa regione ha bisogno di novità e saranno i pugliesi a dire chi prenderà il posto di Nichi». Il posto di Vendola? Forse che sia proprio a quella poltrona che aspira Emiliano?

LA GRANDE PROMESSA. In attesa di vedere come si evolverà la situazione però ci sono dei fatti che fanno riflettere il sindaco. Emiliano ha scelto di lanciare un simbolico guanto di sfida ai concittadini, chiedendo dalla bacheca facebook: «Saliamo di livello: scrivete cosa non abbiamo fatto o non abbiamo cominciato a fare. Attendo fiducioso». Ne è seguita in pochissime ore una lenzuolata di un centinaio di commenti negativi. Si comincia dagli elementi basilari di una città: «Manca la rete fogna nera a Palese, nel tratto finale di via Capruzzi, e anche il gas»; «Caro sindaco mi sa che mancano all’appello 30.000 posti di lavoro promessi»; «Manca il Parco Fibronit»; «Stiamo aspettando l’asse di penetrazione nel quartiere Santa Rita»; «Nell’elenco Sindaco ha dimenticato Fibronit, Bari Centrale ed il completamento del Teatro Margherita, le piste ciclabili, il risanamento di “pane e pomodoro” (zona del litorale sud di Bari, ndr.) ed il lungomare Santospirito e la conquista di una migliore viabilità anche pubblica della nostra città» eccetera eccetera.

UNA LUNGA LISTA. Scattata anche la gara ad elencare i “non fatti” del sindaco: «Lotta a prostituzione e accattonaggio, igiene pubblica, degrado città vecchia, strade gruviera e/o bitumate a macchia di leopardo, creazione rondò con aiuole ricoperte di vegetazione spontanea, degrado urbanistico specie litorale sud»; «la raccolta differenziata», il trasporto pubblico inefficiente e la zsr (la sosta a pagamento in centro). Il sindaco, va dato atto, sta rispondendo a tutti e cercando di spiegare le sue ragioni. Lavoro lungo però: le ultime repliche risalgono al primo pomeriggio del 5 giugno e ancora non ha finito.

Articoli correlati

1 commento

  1. francesco taddei

    magistrato e sindaco, però il conflitto d’interessi ce l’ha solo silvio.

I commenti sono chiusi.