Il ruolo delle università: il caso americano
Leggo con apprensione, e una punta di tristezza, il dibattito sulla rivista Lisander innescato dal contributo di Lorenzo Ornaghi. Io, formatomi in Italia ma oramai da più di trenta anni negli Stati Uniti, non mi ero reso conto della trasformazione in atto nelle università italiane, che riflette un’altrettanto preoccupante delegittimizzazione delle università statunitensi, come osservato dal collega Aldo Rustichini.
Il fenomeno americano, però, è di dimensioni assai più preoccupanti di quello italiano, ed è causato, a mio avviso, da una confusione fondamentale su quali siano i clienti, se così si può dire, delle università. Mi riferisco qui agli studi undergraduate (corsi di laurea breve come diremmo noi) perché la situazione è assai differente a livello di dottorato, dove le università americane rimangono (con opportune eccezioni) leader mondiali – una discussione questa che richiederebbe un discorso separato e assai diverso.
I contributi cui ho fatto menzione in precedenza identificano due ruoli centrali per le istituzioni universitarie: la produzione di ricerca originale […]
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