Il reddito medio degli italiani è di 20 mila euro lordi
In Italia la media del reddito è di neanche 20mila euro all’anno, ma la metà dei contribuenti raggiunge a malapena i 16mila euro, stando alle dichiarazioni ai fini Irpef elaborate dal ministero dell’Economia e rese pubbliche oggi. Su 800 miliardi di euro dichiarati a livello nazioanel, il reddito medio è per l’esattezza di 19.750 euro (con una lieve crescita del +0.5 per cento rispetto alla situazione di inizio 2013).
SE POTESSI AVERE MILLE EURO AL MESE. I 19mila e rotti euro di reddito però sono lordi, e ciò comporta che al netto gli italiani incassano molto di meno: il Mef ha calcolato che il peso dell’Irpef in media su quella cifra è di 4.880 euro, e quindi il reddito netto medio scende a 14.870 euro, ovvero tra i mille e i 1.100 euro al mese netti. Il dato più emblematico che emerge dai dati del Mef è – come spiegano al ministero – che «Più di 10 milioni di soggetti hanno un’imposta netta pari a zero, si tratta prevalentemente di contribuenti con livelli reddituali compresi nelle soglie di esenzione», che scattano per i redditi inferiori agli 8mila euro l’anno. Sono i cosiddetti “incapienti”, che non si sa nemmeno se beneficeranno della riduzione del cuneo fiscale promessa da Renzi (che, dovendo operare solo sull’Irpef, evidentemente non riguarderebbe però queste buste paga ancora più povere).
I DIPENDENTI GUADAGNANO PIU’ DEGLI IMPRENDITORI. L’altro dato impressionante, sottolineano al ministero, è che «Dall’analisi per tipologia di reddito, emerge che i lavoratori autonomi hanno il reddito medio più elevato, pari a 36.070 euro, mentre il reddito medio dichiarato dagli imprenditori è pari a 17.470 euro. Il reddito medio dichiarato dai lavoratori dipendenti è pari a 20.280 euro»: sono questi ultimi quindi a guadagnare in media anche più di chi si lancia a creare una propria impresa. Il reddito dei pensionati è invece «pari a 15.780 euro e, infine, il reddito medio da partecipazione in società di persone ed assimilate è pari a 15.850 euro». Dal confronto con i redditi Irpef presentati nel 2012, i redditi da lavoro dipendente crescono del +1,3 per cento, quello da pensione del +1,7 per cento, mentre hanno un brusco calo quelli da attività imprenditoriali e professionali d’impresa (-8 per cento) e quelli da lavoro autonomo (-14,7 per cento). Spiegano al ministero che «Il calo dei redditi medi da lavoro autonomo e d’impresa è stato determinato anche dall’ingresso a tassazione ordinaria dei soggetti che sono stati costretti a fuoriuscire dal vecchio regime dei minimi, in quanto non avevano i requisiti per il nuovo regime fiscale di vantaggio». Sono state in particolare più di 442 mila persone ad avere aderito a quest’ultimo regime, con un’aliquota che passa dal precedente 20 per cento al 5 per cento.
DIFFERENZA TRA NORD E SUD. Quello che emerge anche dalla lettura dei dati è che «L’analisi della distribuzione dei redditi evidenzia che il 5 per cento dei contribuenti con i redditi più alti, detiene il 22,7 per cento del reddito complessivo, ossia una quota maggiore a quella detenuta complessivamente dalla metà dei contribuenti con i redditi più bassi». Ci sono differenze anche nella distribuzione geografica della ricchezza, e il Mef segnala che la regione con reddito medio complessivo più elevato è la Lombardia, a quota media di 23.320 euro lordi; mentre la zona con i redditi più bassi è la Calabria a quota 14.170 euro lordi.
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