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Il post-impressionismo francese di Henri de Toulouse-Lautrec ha trovato casa

Di Mariapia Bruno
16 Aprile 2012
Ad Albi è stato appena inaugurato un grande spazio espositivo contemporaneo intitolato a Toulouse-Lautrec, maestro del post-impressionismo francese che in questa città nacque nel 1864 e di cui il museo possiede la più grande collezione di opere.

Quello che a prima vista potrebbe sembrare un classico e pittoresco comune francese, ubicato nella regione del Midi Pirenei, in realtà si appresta a divenire un punto di richiamo per tutti gli appassionati di arte contemporanea: si tratta della cittadina di Albi, anticamente nota come Albiga, nel cui cuore è stato appena inaugurato il nuovo Museo Toulouse-Lautrec. Ci sono voluti dieci anni di lavori per trasformare quel luogo unico del Palazzo della Berbie – una imponente fortezza del XIII° secolo, residenza dei vescovi di Albi fino al 1905 e attualmente uno dei principali monumenti della residenza episcopale di Albi – nel contenitore perfetto per ospitare, accanto alle oltre mille opere tra dipinti, disegni e manifesti contemporanei, la più grande collezione al mondo dedicata a Henri de Toulouse-Lautrec, il famosissimo pittore francese post-impressionista che proprio ad Albi vide i natali nel 1864.[internal_gallery gid=25654]
Percorrendo le sale di questo nuovissimo spazio espositivo è allora possibile respirare quell’aria di fine ottocento di cui T-Lautrec, come era solito firmarsi, ha impregnato le sue opere. Tra queste spiccano il manifesto Ambassadeur Aristide Bruant dans son cabaret del 1892, il dipinto Au salon de la rue des Moulins del 1894 dove la provocazione – le sei signore in attesa di clienti in quello che non è altro che un lupanare aristocratico dell’epoca – è camuffata da una eleganza di pose e colori, e il ritratto La modiste (1900), che l’artista firma un anno prima della sua morte, considerato una delle sue migliori creazioni. Da quest’opera traspare il forte interesse di Lautrec per la resa psicologica del soggetto e a tal proposito Paul Leclercq ha affermato: «A Lautrec piaceva far emergere la personalità di ogni individuo; lo interessavano e lo divertivano la freschezza e l’ingenuità delle piccole menti capaci di vedere con schiettezza. La compagna occasionale di uno dei suoi amici fu a lungo una delle migliori sue amiche. Si trattava di una giovane modista dalla sontuosa capigliatura bionda, con un viso sottile da vivace scoiattolo».

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