
Il Parlamento vota i tagli e ad Atene esplode la protesta
Una notte durissima quella appena trascorsa in Grecia. Il Parlamento ellenico ieri ha votato a favore della legge che darà il via al prestito da 130 miliardi di euro e ai durissimi tagli per salvare un’economia a un passo dal collasso. “Due mondi contro, il Palazzo e la piazza: chi ha il diritto di decidere il destino della Grecia? Scegliere tra la pistola alla tempia puntata dai partner internazionali e le manifestazioni popolari di un Paese al limite di rottura. Il parlamento greco era chiamato proprio a questa decisione, ieri: in piena notte stava ancora discutendo, non aveva votato, mentre sulla piazza di fronte, l’ormai famosa Syntagma, passavano i cortei, si accendevano i fuochi, si prometteva la veglia fino al mattino. Con contorno di scontri tra gruppi violenti e polizia. Il governo di Atene – primo ministro tecnico Lucas Papademos, ma ministri politici – ha messo al voto il cosiddetto Memorandum, un nuovo piano di austerità voluto da Unione Europea, Banca Centrale europea e Fondo monetario internazionale – la troika – come condizione per erogare alla Grecia il secondo pacchetto di aiuti: 130, probabilmente 145, miliardi che servono con urgenza, innanzitutto per rimborsare 14,5 miliardi di titoli pubblici in scadenza il 20 marzo e evitare una bancarotta incontrollata. (Corriere, p.2).
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Il piano di rientro che ha scatenato gli scontri in piazza prevede “una radicale riforma del mercato del lavoro, con una profonda deregulation e una diminuzione di oltre il 20% del salario minimo garantito e un taglio nelle pensioni. Drastica economia di spesa in settori come la difesa, gli ospedali e le autonomie locali. Vendita dei gioielli di famiglia, come le quote pubbliche in petrolio, gas, acqua e lotteria.” Eppure la manifestazione era cominciata pacificamente. Nella seconda metà del pomeriggio hanno fatto la loro apparizione i duri del movimento, e la protesta, da pacifica, si è trasformata in una guerriglia. Organizzati militarmente, passamontagna nero e bombe incendiarie, i black-bloc hanno lanciato bottiglie incendiare e pietre e ingaggiato scontri con la polizia, quest’ultima in assetto antisommossa, che ha sparato gas lacrimogeni. Non è chiaro chi delle due parti abbia dato l’avvio agli scontri. «I gas lacrimogeni hanno raggiunto l’aula del Parlamento», ha detto il parlamentare Panagiotis Lafazanis. Il bilancio degli scontri è pesantissimo. “Nella capitale si contano 60 feriti di cui 40 agenti. La polizia ha effettuato 22 arresti. Una ventina di edifici della capitale greca sono stati incendiati. Tra questi la biblioteca universitaria, due cinema, le filiali di due banche e almeno un caffè Starbucks”. (Corriere.it)
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