
Il ministro Romani in Senato: «Il nucleare è rinviato, il referendum superato»
Il ministro per lo Sviluppo economico Paolo Romani ha precisato in Senato perché il governo ha fatto un passo indietro decisivo sul nucleare: «L’emendamento abroga tutte le norme oggetto del quesito referendario» di giugno. «I cittadini sarebbero stati chiamati a scegliere fra poche settimane fra un programma di fatto superato o una rinuncia definitiva sull’onda d’emozione assolutamente legittima ma senza motivi di chiarezza».
«Il quadro di compatibilità nucleare in Italia potrà essere chiaro solo dopo» la riflessione in atto in Europa dopo l’incidente di Fukushima, ha continuato Romani. «Questo è già un motivo ampiamente sufficiente per rinunciare oggi all’impostazione data nel 2009 e a rinviare una decisione così importante al chiarimento complessivo in sede europea». L’Italia dovrà lavorare per «il nuovo nucleare europeo».
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