Per instradare il lettore verso gli argomenti che mi hanno fatto mobilitare nella raccolta di firme a sostegno dei sei referendum sulla giustizia nonostante le buone obiezioni del mio amico giudice Alfredo Mantovano e la pubblica ammenda del mio amico direttore (il quale confessò di averli abbracciati in modo «troppo precipitoso e istintivo»), rimando all’ultima scena di un film capolavoro di Michelangelo Antonioni: Zabriskie Point. Qualunque cosa significhi quell’opera di lontano 1970 e quella sua scena finale nella quale un fortilizio del benessere – una villa costruita nel deserto – salta per aria e riesplode al rallentatore una decina di volte, ripresa sotto l’occhio di 17 telecamere e circonfusa dalla musica dei Pink Floyd, essa è quel che è, non c’è niente di cui lambiccarsi, sic transeat gloria mundi.
Ecco, i sei referendum servono essenzialmente ad affrettare il transito della (fin troppa) gloria con cui i professionisti della giu...
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