«I principi non negoziabili non sono un’urgenza?». Roccella replica a Riccardi
In una nota la deputata del Pdl Eugenia Roccella ha scritto che «l’amico Andrea Riccardi ribadisce che i principi non negoziabili, benché importanti, non sono un’urgenza, e ritiene che prendere posizione su questi temi comporti il rischio di “ideologizzare” l’agenda Monti. Ma rendere espliciti i concetti di vita, di persona, di famiglia su cui si baseranno le proprie politiche è solo un indispensabile elemento di chiarezza e onestà nei confronti dei cittadini chiamati a votare. Inoltre ritenere “non urgenti” le questioni di biopolitica vuol dire non aver capito di cosa si tratta».
«Lo stesso governo Monti – prosegue rocella – ha dovuto affrontare, nel proprio brevissimo arco di vita, alcuni problemi, e non ha potuto schivarli tutti, pur essendo un governo tecnico, nato con una missione limitata. Penso per esempio alla sentenza europea sulla legge 40, una legge che Monti ha scelto di difendere: avrebbe potuto fare lo stesso in un’alleanza con Bersani? Le scelte antropologiche si intrecciano quotidianamente, nell’azione di governo, con quelle economiche e sociali, e evitare di prendere posizione vuol dire solo mantenere la vecchia politica delle mani libere, impedendo agli elettori di scegliere con consapevolezza».
La stessa parlamentare, commentando una lettera di Renato Schifani ad Avvenire ha detto che il del presidente del Senato ha fatto bene a ricordare «come la nostra maggioranza abbia tradotto i valori non negoziabili in concreta azione politica. Alla vicenda di Eluana Englaro, riportata dal presidente del Senato in tutta la drammaticità di quei giorni, vorrei aggiungere almeno alcuni altri risultati».
E qui, Roccella inizia l’elenco: «In primo luogo la legge sulle dichiarazioni anticipate di trattamento, che si è bloccata a un passo dalla conclusione parlamentare, con l’insediamento del governo tecnico, sostenuto da una nuova maggioranza; la battaglia sulla pillola abortiva RU486, che ha impedito la diffusione dell’aborto a domicilio nel nostro paese; l’applicazione delle normative europee alla procreazione assistita, che impedirà altri incidenti come quello in cui sono andati distrutti embrioni umani in un ospedale romano; la modifica delle normative sulle biobanche del precedente governo Prodi, che ha evitato la commercializzazione di parti del corpo umano, confermando invece la tradizione italiana del dono solidale; la circolare di tre ministri (Maroni, Sacconi, Fazio) che ha ribadito la non validità dei registri comunali dei testamenti biologici; il sostegno del nostro governo all’Austria, in sede europea, per difendere il divieto di quel paese alla fecondazione eterologa: un atto non dovuto, ma voluto, per sostenere anche in sede europea una precisa concezione di famiglia; il no alla legge sull’omofobia, perché il no alle discriminazioni deve essere per tutti. Sono solo alcuni dei fatti, concreti, che ricordiamo a testa alta».
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7 commenti
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Il problema vero è che ormai il PdL sta facendo la propria campagna elettorale sui valori non negoziabili, citando il caso Englaro, la RU 486, ecc. È vero, questi sono argomenti che hanno distinto il PdL, sono importantissimi e devono essere oggetto di qualsiasi agenda, ma non si può pensare che siano i SOLI e UNICI argomenti di cui discutere perché sul resto non si hanno le idee chiare. Se è vero che quegli argomenti sono fondamentali, è anche vero che consiglierei a Negri, Roccella & co. di andare a discutere in campagna elettorale di fecondazione eterologa con un disoccupato quarantenne con tre figli o con un sessantenne che dovrà lavorare ancora dieci anni per andare in pensione… I valori non negoziabili sono importantissimi, ma un programma politico non deve essere per forza solo un manifesto etico.
Infatti non c’è solo l’etica nel programma del PDL.
I “principi non negoziabili” non si riferiscono solo alla bioetica, ma anche a tematiche familiari e sociali. In un momento di crisi come questo che stiamo attraversando è naturale che si guardi più come “urgenza” a questi temi – su cui l’agenda Monti si esprime e su cui si è espresso di recente anche il card. Bagnasco – rispetto ad altri su cui inevitabilmente ci saranno battaglie parlamentari, non di un solo partito. Voglio proprio vedere – dopo l’approvazione tra gli applausi della legge che di fatto depanalizza l’incesto – chi veramente tra il pdl avrà il coraggio di esporsi: non ce li vedo, Bondi e i suoi amici laicisti, a difendere questi principi. Per non parlare del fatto che la Roccella parla pro domo sua, dato che Berlusconi su questi temi ha sempre detto le stesse cose di Monti (nnon fanno parte della mia agenda, riguardano la coscienza di ognuno). In più, era anche lui alleato con Fini e Casini….o sbaglio? E’ triste vedere come la faccia tosta di Berlusconi – sulla quale evidentemente la Roccella vede quell'”indispensabile elemento di chiarezza e onestà nei confronti dei cittadini chiamati a votare” – tenga sotto ricatto anche molti cattolici. Berlusconi sulla famiglia non ha mai fatto nulla, ha solo taciuto mentre il suo amico Galan in Veneto dava via libera al divorzio breve.
Anche se ho lodato il PDL per comportamenti corretti su ” i princìpi non negoziabili “, quanto da lei qui affermato corrisponde al vero, purtroppo.
Mi dia però un’alternativa concreta.
Se il PDL non ha fatto abbastanza e ha fatto male su alcune cose, qual è quel partito che ci può garantire di più, in proposte e in peso politico, sui temi etici ?
Il (centro)sinistra certamente no: nei loro programmi è espressamente previsto il pluralismo etico, l’esatto opposto della posizione della Chiesa, già definita da Giovanni Paolo II e formalizzata in Nota Dottrinale dall’allora cardinale Joseph Ratzinger, che qui riporto:
http://www.vatican.va/roman_curia/congregations/cfaith/documents/rc_con_cfaith_doc_20021124_politica_it.html
Come si vede, fin dalle premesse, risulta agli antipodi del documento programmatico approvato dal PD:
http://www.partitodemocratico.it/doc/237849/diritti-lassemblea-approva-il-documento-del-comitato-il-verbale-e-un-contributo-di-arricchimento.htm
Riguardo agli altri due schieramenti, devo dire che ancora non si sono chiariti gli aspetti programmatici, o almeno sono poco chiari a me. Il movimento di Monti è nuovo e su alcuni aspetti ancora in evoluzione, mentre sul PDL – a parte le uscite di vari esponenti della corrente “Italia Popolare” – ancora non è chiaro quale posizione prevarrà.
La campagna elettorale è appena agli inizi, diamo ancora tempo a questi schieramenti.
Bè ragazzi, buone notizie.
In soccorso ai veri Cattolici pieni dalla testa ai piedi di principi non negoziabili, si annuncia un rinnovato accordo al Nord con i cattolicissimi leghisti che vorrebbero sparare agli immigrati quando ancora sono sulle barche, mentre al Sud è ormai pronta l’ alleanza Miccichè. Dell’ Utri, Mastella, Lombardo! Più garanzie di così di portare avanti i valori cari ai cattolici del XXI esimo secolo, proprio non si può.
Pazienza se non sono nella agenda-monti. Importante è non votarlo a febbraio….