
I No Tav occupano Messa portando sull’altare un cestino di lacrimogeni
La vicenda Tav (e No Tav) si arricchisce, ormai quasi quotidianamente, di nuovi episodi. Anche questi ultimi giorni hanno ingrossato le cronache. Domenica “blitz” dei No Tav nella cattedrale di Susa. Ieri visita di una folta delegazione Pd al cantiere della Maddalena di Chiomonte, con durissime parole dell’anti-montiano e neolaburista Stefano Fassina, responsabile nazionale del Lavoro del partito. Sempre ieri, poi, l’annuncio di una prossima visita del Ministro dell’Interno Anna Maria Cancellieri al cantiere del tunnel geognostico.
Andiamo con ordine (cronologico).
Messa okkupata
Alla Santa Messa di domenica, Giornata per la Salvaguardia del Creato, i No Tav hanno voluto marcare la loro presenza. Riportiamo la cronaca che della “partecipazione” si fa sul sito Notav.eu. «Con la loro presenza un bel gruppo di no tav , hanno in questo modo voluto sottolineare l’importanza del tema ma anche la tiepidezza con il quale anche all’interno della chiesa locale lo si affronta, in special modo sulla questione spinosissima dell’alta velocità. Devastazione del territorio, sperpero di risorse, annullamento dell’equilibrio originale al quale la terra è destinata: questi i temi trattati nei documenti della Chiesa spesso lasciati nell’oblio o bellamente non messi in pratica. Un gruppo di no tav ha partecipato alla Messa, presieduta dal Vescovo Mons. Alfonso Badini Confalonieri, per mettere in luce quanto sta realmente accadendo in Valle e per chiedere attenzione». Non ci si è limitati alla presenza. «Al momento della preghiera dei fedeli – evidenzia il sito trenocrociato – è stato portato all’altare un cestino contenente alcuni lacrimogeni, una descrizione della loro effettiva pericolosità, la preghiera che si sarebbe voluta fare, il messaggio dei giovani di Pax Christi venuti lo scorso agosto in Valle ed in Clarea. Ed intanto si sono indossate le bandiere no tav». Bandiere che, secondo gli artefici del blitz, «hanno regalato qualche brivido di sorpresa nei presenti e che hanno accompagnato tutto il resto della celebrazione».
Una “prestazione” che ha imbarazzato più di un fedele, anche la prudenza ecclesiale ha consigliato di non prendere (per ora) posizione. Ad intervenire è, invece, il laicissimo deputato del PD Stefano Esposito. «La Messa – scrive in una nota l’onorevole – è un momento fondamentale per la comunità dei credenti e mi sorprende che in quella circostanza si sventolino bandiere, in cerca forse di benedizioni per una causa o forse solo di un po’ di visibilità. Neppure la Democrazia Cristiana negli anni Cinquanta è entrata in chiesa sventolando i propri vessilli. E ancora di più sorprende che si utilizzi l’offertorio per portare all’altare bossoli di lacrimogeni o la preghiera dei fedeli per leggere proclami No Tav. Gesti che non possono essere certo etichettati come “di pace”, anche se a compierli sono gruppi sedicenti pacifisti e nonviolenti, ma che finora non hanno mai pubblicamente condannato le gravi violenze commesse dalle frange antagoniste in Valle di Susa». Sorge il dubbio, punge Esposito, «che dietro questo gesto ci sia l’intenzione di contestare i vertici della chiesa locale, impegnati in una riorganizzazione delle parrocchie forse non gradita ad alcuni ambienti. O di colpire chi come il Vescovo di Susa Mons. Badini Confalonieri, non ha mai voluto “benedire” il movimento No Tav, svolgendo appieno il compito che spetta a un Pastore in una situazione ambientale molto complessa e difficile. Al Vescovo e al parroco va il mio rispetto per come hanno gestito il tentativo di strumentalizzare perfino una celebrazione eucaristica. Evidentemente i No Tav come novelli Templari combattono la loro Crociata contro tutti e tutto, avendo perfino perso il rispetto per le cose sacre».
Fassina: «Non soltanto gli imprenditori impegnati nel cantiere per la costruzione della Tav sono sotto minaccia, ma anche i loro figli, le loro famiglie. È intollerabile».
Nella giornata di ieri, una nutrita delegazione nel Partito Democratico, guidata dal responsabile nazionale Lavoro ed Economia Stefano Fassina, ha fatto visita al cantiere di Chiomonte. Qui hanno incontrato gli imprenditori riuniti nel Consorzio di imprese, guidato dall’ex parlamentare Pds Luigi Massa, che sta eseguendo i lavori. «Non è ancora al centro del dibattito politico nazionale – ha denunciato Fassina – il fatto che c’è un territorio nel nostro paese inagibile, dove avvengono atti di squadrismo che nulla hanno a che vedere con il legittimo diritto al dissenso. Gli imprenditori ci hanno raccontato del clima di intimidazione nel quale loro e i loro famigliari stanno vivendo. Qui non è garantito il diritto al lavoro, a fare impresa».
Tra i fatti che lo hanno particolarmente colpito, il racconto di Ferdinando Lazzaro: «Sono stato convocato ufficialmente dai professori di mio figlio, ci sono andato convinto che avessero delle comunicazioni sul rendimento scolastico e mi sono invece sentito redarguito perché partecipo alla realizzazione di un’opera devastante per la Valle». Il presidente della Provincia Antonio Saitta, presente all’incontro, ha detto che è tempo di denunciare come «squadriste e mafiose le azioni che impediscono la libertà delle aziende».
La visita della delegazione del Pd è stata contestata dalla consigliere regionale Pdl Augusta Montaruli: «La sinistra cerca di coprire la propria doppiezza, in Valle continua a flirtare con gli ambienti della protesta. Dovrebbe fare chiarezza, invece di continuare a sostenere Sandro Plano».
Il ministro Cancellieri: “Andrò in Val di Susa”
Il ministro dell’Interno Anna Maria Cancellieri, accogliendo l’invito dei deputati PD Stefano Esposito e Antonio Bocuzzi e del segretario provinciale Paola Brigantini, andrà a visitare il cantiere della Tav Torino-Lione, a Chiomonte. A dirlo è stata lei stessa, ieri a Torino per la giornata di ricordo solenne del generale Carlo Alberto Dalla Chiesa: andare a Chiomonte «è una cosa che voglio fare e anche presto», ha dichiarato. Riguardo alla protesta No Tav, Cancellieri ha affermato: «Stiamo guardando con molta attenzione a questo fenomeno sul quale vogliamo porre molto impegno». Il ministro non ha nominato il movimento No-Tav, ma ha aggiunto: «È un tema molto impegnativo sul quale non abbiamo nessuna intenzione di cedere in nessun modo».
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