
I guardiani del destino: Matt Damon ed Emily Blunt protagonisti di un racconto di Philip K. Dick
David (Matt Damon) è un membro del congresso degli Stati Uniti, ed è a un passo dall’elezione come governatore dello stato di New York. E’ giovane, è brillante, ha tutte le carte in regola, ma una sua foto scattata durante un raduno di ex universitari finisce sulle pagine dei giornali e mette fine alle sue speranze di vittoria. La sera della disfatta, mentre ripassa in bagno il discorso di ringraziamento ai suoi elettori incappa in Elise (Emily Blunt), una donna tanto bella quanto misteriosa. L’attrazione tra i due è fatale, ma vengono interrotti sul più bello dallo staff di David che lo richiama all’ordine. Il destino però li fa incontrare nuovamente in autobus e questa volta David non si lascia scappare l’occasione di avere il numero di telefono della ragazza. Purtroppo però non la chiamerà mai, a causa di qualcuno di molto importante che non ha nessuna intenzione di lasciare liberi i due ragazzi di amarsi.
Philip K. Dick torna al cinema: dopo Blade Runner, Minority Report, Paycheck e Next, questa volta è un suo racconto a finire sullo schermo, The Adjustment Bureau, in italiano I guardiani del destino. David ed Elise sono nati per stare insieme, hanno un’attrazione fortissima l’uno per l’altra ma sono costantemente ostacolati dagli Agenti, uomini in giacca, cravatta e soprattutto cappello, che fanno di tutto per far rientrare David nel “Piano”che il Presidente ha pensato per lui, ma che il politico tenta in tutti i modi di sovvertire. Gli Agenti si sono mostrati a David a causa di una leggerezza commessa da uno di loro e David è ora uno dei pochi esseri umani che conosce la verità: non siamo soli a questo mondo, qualcuno ci osserva e governa le nostre azioni, qualcuno ci aiuta ad andare avanti con l’apparente illusione di un libero arbitrio che in realtà c’è stato negato. Quando il Presidente ha concesso all’umanità “una tregua”, gli uomini hanno causato le più atroci guerre e i più devastanti disastri (la bomba atomica è uno degli esempi citati) dimostrandosi inadatti a stare al mondo senza una guida. Ma perché il Presidente non vuole che Elise e David stiano insieme? Perché il loro futuro è già scritto e sarà magnifico solo se i due non incroceranno i loro destini. Ma come fare a resistere al più impetuoso dei sentimenti, l’amore?
Dick ha la risposta, naturalmente, ma non la sveliamo per non rovinare la sorpresa del finale. Ci basta solo suggerire la lettura del racconto che ha portato sullo schermo la coppia formata dagli attori Matt Damon ed Emily Blunt, protagonisti di un film dalla storia molto bella ma dalla messa in scena un po’ deludente, che forse avrebbe meritato qualche scena d’azione in più, soprattutto nella seconda parte del film, che scivola un po’ nel melodramma, e qualche riflessione meno superficiale sui personaggi. Il merito della pellicola scritta e diretta da George Nolfi (già sceneggiatore di The Bourne Ultimatum) è però senza dubbio quella di recuperare un racconto di Dick meno conosciuto. Una storia che ci regala una possibile idea dell’ordine delle cose e che di sicuro un po’ ci inquieta, perché ci costringe a pensare che qualcuno da lassù governi ogni nostro pensiero e diriga ogni nostra azione con l’aiuto di agenti speciali che ci seguono diligenti con una Moleskine in mano che racchiude il nostro destino. Ma noi sappiamo che non è così, vero?
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