Lettere dalla fine del mondo

I gesuiti italiani che hanno dato la vita per Cristo e per il popolo guaraní

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Articolo tratto dal numero di Tempi in edicola (vai alla pagina degli abbonamenti) – Quando il direttore di Tempi mi ha chiesto di scrivere sui libri editati in questi ventisei anni di missione non sapevo se era una presa in giro o qualcosa di serio. La lingua italiana è stata per me un tormento per cui a scuola non raggiungevo mai la sufficienza. Per di più non avevo tanta passione per la lettura, condizione essenziale per imparare a leggere e a scrivere. È stato necessario l’incontro con don Giussani e la sua insistenza nel farci leggere un libro al mese che ha acceso in me il desiderio di leggere e scrivere.

Con questa premessa sono arrivato in Paraguay. Un mondo per me sconosciuto ma che suscitava tanta curiosità. La depressione non mi dava pace, cercavo disperatamente un cammino che mi aiutasse a frenare la fantasia. Così ho incominciato a scrivere ogni giorno ciò che vedevo, tutte novità per me. Lo scrivere è diventato per me un metodo per bloccare la fantasia, inchiodandola alla realtà. Passavo ore cercando di mettere su una agenda ciò che la realtà mi suggeriva.

Nel 1998 ho pubblicato il primo libro in italiano e spagnolo: La presenza dei Gesuiti italiani nelle Riduzioni. Per farlo ho dovuto non solo “disturbare” biblioteche e persone appassionate a questo argomento, ma anche visitare tutti quei luoghi e musei che conservano i resti di quella grande esperienza di fede che ha visto 145 gesuiti italiani dare la vita per Gesù e per i guaraní. In questo primo libro ho fatto una breve biografia di alcuni di loro e ho commentato quei segni che ci fanno palpitare per la bellezza che esprimono. Leggendolo, il lettore è introdotto a gustare come la scultura, gli affreschi, la pittura esprimono la bellezza della fede ed educano a entrare nella profondità del fatto cristiano.

Nelle sculture che rappresentano i santi si distinguono due stili differenti: il Barocco italo-guaraní e il Guaraní. La differenza sta nei movimenti delle immagini: nel Barocco è tutto un movimento, del corpo e dei vestiti; lo stile Guaraní è statico. Per cui il volto è rivolto verso l’alto e i vestiti sono un insieme di linee verticali. Il fatto che lo sguardo nelle immagini scolpite dai guaraní non fissi mai la persona che osserva, esprime il modo di relazionarsi di questo popolo, che parlandoti non ti guarda mai negli occhi. Nelle ultime pagine del libro ho messo in ordine alfabetico i nomi, cognomi, data di nascita e di morte di questi santi italiani.

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Altri due grossi volumi li ho dedicati sempre alle Riduzioni: Il paradiso in Paraguay e Chiquitos. Il primo si apre raccontando la storia dei guaraní e termina con un insieme di documenti giuridici che affermano i diritti e doveri degli spagnoli e degli indios, promulgati dai re cattolici e scritti dal grande giurista De Vitoria, padre del diritto internazionale. Un capolavoro di leggi, norme che nascevano dalla passione per l’uomo, creatura divina. Chiude il libro un documento del tribunale di Buenos Aires che condanna coloro che hanno accusato i gesuiti di possedere una grande quantità di oro. Tra la prima e l’ultima parte del libro un insieme di foto ci fanno capire perché Chesterton abbia definito l’esperienza delle Riduzioni come «Il Paradiso nel Paraguay».

cristo-lavandinoIl secondo tomo è un insieme di foto con relativo commento delle Riduzioni oggi appartenenti a una regione di Santa Cruz de la Sierra in Bolivia, denominata Ciquitania, e che in quel tempo facevano parte della provincia gesuitica denominata Paraguaria. Le grandi chiese in legno della Ciquitania sono tutt’ora intatte. Desiderando che questa bellezza potesse essere conosciuta dai bambini ho scritto alcuni libretti per loro. Sono cinque e ognuno è un insieme di figure che possono dipingere con in calce un commento. L’ultimo è uscito in questi giorni e racconta la vita di padre Barsana, l’apostolo del Chaco e del Tucuman chiamato il san Francesco Saverio dell’America Latina.

Altri libri tradotti in italiano raccolgono le piccole e concrete catechesi che facevo ai bambini. Cristo e il lavandino e I dieci comandamenti raccolgono questo materiale. Il mio grande amore a Gesù e alla Madonna insieme all’educazione ricevuta dal movimento sono all’origine di questa mia passione per lo scrivere. Il desiderio di comunicare Gesù mi ha spinto a questo lavoro aiutato da tanti amici che hanno avuto la pazienza di correggere quanto nasceva dal cuore e ponevo per iscritto.

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