I bambini non sono un oggetto né un diritto, l’amore non è un sentimento ma una vocazione
A questo si uniscono l’educazione gender nelle scuole, le sentenze dei tribunali che trattano i bambini come legittimi oggetti del desiderio degli adulti che li producono artificialmente tramite la fecondazione artificiale e l’utero in affitto sfruttando il corpo di donne poverissime in paesi lontani, il continuo battage mediatico che riduce l’amore a mero istinto e la nostra identità a una percezione soggettiva. E infine il Ddl Scalfarotto, approvato alla Camera e sempre pendente in Senato ci ricorda quanto sia rischioso dissentire, pena incorrere in quello che potrebbe diventare reato di omofobia ma che già oggi di fatto viene punito attraverso il linciaggio mediatico e il boicottaggio.
Per questo le Sentinelle in Piedi non si stancano di vegliare. Questa resistenza spontanea, cresciuta per contagio, costruita con l’amicizia, basata sull’amore comune per l’uomo e sulla libertà di poter dire che esiste una verità iscritta nel cuore di ciascuno di noi non si ferma.
In silenzio nelle piazze torniamo ad affermare che i bambini non sono oggetti nelle mani degli adulti e che il desiderio legittimo di paternità e maternità non può essere soddisfatto a spese dei più piccoli.
In piedi, testimoniando l’uno accanto all’altro, ricordiamo a noi stessi e a tutti che l’amore non è istinto, come la cultura di oggi ci vuol far credere, ma sacrificio della propria vita per il bene di un altro. L’amore non può basarsi solo sul sentimento, perché si compie esclusivamente nella vocazione che ha come scopo il compito e la responsabilità dell’accoglienza di figli, ben diversa dalla “programmazione”, e la loro educazione per il bene della società intera.
Leggendo un libro andiamo a fondo della verità di ognuno di noi, un’identità innata che ci definisce come uomini e come donne e che, come tale va accettata e conosciuta, per dar senso al nostro esserci e per compierci raggiungendo lo scopo per cui siamo fatti.
– Sabato 21 febbraio, Reggio Emilia, Piazza Martiri del 7 luglio, ore 16.30
– Sabato 28 febbraio, Bressanone, piazza Duomo, ore 10
– Sabato 7 marzo, Trento, Piazza Cesare Battisti, ore 17.30
– Domenica 15 marzo, Verona, Piazza Bra, ore 17.30
– Domenica 15 marzo, Mestre, Piazza Ferretto, ore 17.30
Siamo in piazza per il bene anche di chi ha la coscienza addormentata, di chi ci contesta perché vittima cosciente o incosciente dell’ideologia. Vegliamo perché sia tutelata l’essenza dell’uomo, vegliamo per la ragione, vegliamo in silenzio perché emerga la voce della verità nel cuore di ciascuno, anche nel tuo.
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10 commenti
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Purtroppo, Francesca è la testimonianza della società di ora, all’oscuro di quello che accadrà tra 10 anni… Si deve andare avanti!Non abbassatevi a rispondere a persone poco informate ,serve tanto quanto urlare dove nessuno sente.
Sempre in piedi, anche per quelli come francesca
Cara Francesca, il tuo livello terra-terra è impressionante .
Prova a sollevare lo sguardo dal tuo ombelico, una volta nella vita !
Ti si aprirà un mondo e finalmente vedrai gli uomini, le donne e i bambini non come oggetti per la tua misera soddisfazione !
E sarai anche molto più soddisfatta, invece che aggressiva, inconsistente, meschina, come ti presenti ora.
E noi dovremmo dare i nostri figli a gente come te ??
Beh, già la vita e dura, ma venderli o regalarli a te, squallida come ti presenti ora, no, mai nella vita !
( certo che il disprezzo che si respira in interventi come il tuo nei confronti dei bambini e delle loro mamme e dei papà colpisce alquanto ! Cioè dovremmo esserci abituati, ma il fondo del barile non è stato ancora raschiato, evidentemente ! )
Credo di non essere d’accordo con una singola parola e notizia di questo articolo.
1- i bambini non sono giochini nelle mani di adulti: perfetto, vero, ma non capisco da cosa scaturisca questa riflessione, scusate ma mi sfugge. state parlando di chi per trasmettere i propri geni, per tramandare il proprio cognome fa figli e poi li abbandona al loro oblio?
state forse parlando di quelle famiglie numerose che sfornano figli come pagnotte di pane e poi chiedono millanta sussidi allo stato perchè la pagnotta di pane se la sognano di notte?
state parlando per caso di gente disinteressata, impegnata solo alla carriera ma che sa che prima o poi si pentirà di non avere avuto un figlio e quindi mette le mani avanti?
o state per caso parlando, generalizzando, di una fetta della popolazione? quella omosessuale forse?
allora mi sorge spontaneo: perchè non proibire ai francesi che tanto sono tutti smorfiosi, ai neri tutti criminali, agli zingari che rubano persino i bambini, ai thailandesi, gli indiani ecc che ancora oggi praticano il femminicidio, agli americani che i loro figli ricevono educazioni basilari e sviluppano sentimenti nazionalisti che ci portano a queste realtà?
2- vi scagliate tanto contro l’educazione gender ma non credete che il proibizionismo che vi impedisce di pronunciare parole come preservativo, pillola, spirale ecc.. non produca nulla di buono? se vostra figlia o vostro figlio tornano a casa in cinta o con la ragazza in cinta non vi dovete poi arrabbiare con loro. fare l’amore non è peccato, è la cosa più bella del mondo e non si deve assolutamente criminalizzare come spesso, negli ambienti più chiusi, accade. è necessaria un’educazione sessuale cari miei, aprite gli occhi! manca tutto, manca l’educazione, manca l’apertura e manca la disponibilità verso l’altro. del mondo della sessualità poi fanno parte anche gli omosessuali. la sessualità è qualcosa cui bisogna pensare, è qualcosa che bisogna conoscere. educare alla sessualità è l’unica via per sentirsi a proprio agio con il proprio corpo e poter fare davvero l’amore con la persona amata.
3- non mi sembra una grande decisione quella della thailandia. la maggior parte delle donne viene sfruttata, per un dollaro fornisce prestazioni sessuali una dietro l’altra. forse l’utero in affitto e i benefici economici che porta le tutelerebbe molto di più di quanto il loro stato non faccia.
4- la frase sulle sentinelle in piedi mi fa solo tanto ridere. mi spiace ma è un movimento represso, bigotto e ignorante cui consiglio caldamente di provare un orgasmo per ampliare il proprio livello di percezione 😉
Vorrei chiedere a Francesca in che cosa deve consistere secondo lei questa “educazione sessuale”? No perché già oggi si insegnano i metodi anticoncezionali e le malattie sessualmente trasmissibili cos’altro ci aggiungiamo? Esercitazioni pratiche in palestra?
L’apertura a cosa? Cos’è che manca non riesco a capire? Ma se qualcuno con ancora un minimo di senso del pudore non vuole affrontare con estranei certi argomenti o sperimentare l’ultima moda sessuale inventata dai media cos’è un represso? Se si ama qualcuno non lo si può costringere ad “aprirsi” ma piuttosto lo si rispetta.
Sulle donne tailandesi veramente non ho parole! Ma cosa dici Francesca? Guarda che mica la “maggior parte” delle tailandesi fanno le prostitute? Ma poi che ne dici se la prostituzione è sfruttare il corpo di una donna metterle in pancia per nove mesi il o i figli di altri che cos’è? Che ne dici dalla colf filippina alla tailandese che mette al mondo i figli al posto delle donne occidentali è questa la “liberazione delle donne” si ma di quelle bianche tutte le altre nisba. Cosa offriamo alle donne del terzo mondo? Gravidanze in affitto! Mica lavori “normali”
Che ne sai della vita sessuale delle sentinelle in piedi (che conosci così bene da averlo qualificato in un modo del genere)? E poi dopo l’orgasmo che si fa? Mica un orgasmo dura per sempre no? Edonismo del “carpe diem” allo stato puro. Che poi non c’entra niente con il tema.
E poi li nomini anche sopra i tailandesi ma cosa ti hanno fatto di male? Sono uno dei popoli più tranquilli del mondo! Come si fa ad avercela con i tailandesi?
Francesca, ho letto il tuo intervento, non capivo… Poi sono arrivato al punto 4 e ho capito tutto.
Buona serata
Fran’cesco numero uno ! Poche parole ma da Signori ! Sentinelle in piedi sempre avanti !
Se si parte dal presupposto che i bambini non sono un oggetto a disposizione degli adulti, non si capisce perché si salta a piè pari, come fa Francesca, a conclusioni assai meno comprensibili di quelle che si trovano nel comunicato delle Sentinelle In Piedi; e meno ancora si comprende da dove scatuiscano accostamenti assurdi come quelli che Francesca propone. Siccome i bambini, generati da coppie che possono essere composte – non lo scopriamo oggi – da irresponsabili, smorfiosi, criminali, ottusi o semplicemente, individui antipatici, ma sempre e in ogni caso eterosessuali, vietiamo a chi rientra in queste categorie di generare: ma, siccome prevenire è meglio che andare tanto per il sottile, sarebbe più logico e rispondente al caso vietare a tutti gli eterosessuali di riprodursi, dato che tutte le coppie in grado di generare possono rientrano nella categoria a rischio (di irresponbilità, ottusità, asocialità, ecc…) degli eterosessuali. O sottoponiamo a ricorrenti screening psicologi, pedagogici, attitudinali, ideologici i genitori o gli aspiranti tali: il nazismo non avrebbe fatto di meglio né preteso di più.
Invece, sono giudicati – in via teorica e pratica – nazisti da Francesca a dai sostenitori di matrimonio e adozioni gay coloro che sono contrari a riconoscere nel bambino un oggetto, anziché un soggetto di diritti: a cominciare da quello di avere una coppia di genitori che sia l’immagine dell’uomo e della donna che lo hanno generato. E in questo disconoscimento o capovolgimento del diritto, diventa un atto umanitario approfittare della condizione di inferiorità sociale o psicologica – quell’irresponsabilità che negli etero sarebbe da considerare invalidante dello status di genitore – di una donna per farne una “portatrice di ovulo fecondato” per conto di coppie gay disposte a pagare la locazione d’utero. Già sentito, ripetuto dai gay militanti con crescente stizza e con una dose di facciatosta che mal si concilia con lo stupore di chi constata una cosa ovvia per ritenerne assurde le conseguenze.
Riguardo i consigli alle Sentinelle in Piedi non c’è molto da dire, Francesca, occupandosi degli altri invece di preoccuparsi di se stessa, dimostra con le cose che ha scritto di aver tratto dalla quantità e qualità delle sue ragioni di soddisfazione un beneficio che non le permette assolutamente di dare consigli al prossimo.
don’t feed the troll