Era malato ma non si è lasciato andare per amore di sua moglie, lottando fino alla fine perché lei non rimanesse sola. È la storia di Harold Knapke, 91 anni, e di Ruth, 89, morti entrambi l’11 di agosto di quest’anno, dopo 65 di matrimonio. Lui è spirato alle 7.30 del mattino lei alle 18.30 del pomeriggio.
DALLA TERZA ELEMENTARE. Una vicenda che ha unito due cuori dell’Ohio per più di 80 anni. Ruth infatti si era innamorata di Harold in terza elementare e da quel momento non lo aveva più scordato, anche se avrebbe dovuto attendere ancora una decina di anni prima di farsi notare da lui e quindici prima di sposarlo.
Ruth raccontava spesso di aver aspettato il suo sposo fino a “catturarlo”: quando Harold partì soldato, per combattere contro la Germania nazista, decise di rimanere in contatto con Ruth grazie al suggerimento di un parente che vedeva la ragazza interessata. E furono proprio quelle lunghe lettere a far conoscere i due giovani, rafforzando il loro legame fino al punto che, tornato dalla guerra, Harold sposò subito Ruth.
IL SEGRETO DI UNA VITA COSI’. «Il loro era sicuramente l’amore vero, non solo sentimentale. Ci hanno sempre lavorato, sapevano che dovevano lavorarci e così è funzionato», ha dichiarato uno dei figli, Carol Romie, all’AbcNews. A unire i coniugi fu la fede cattolica: «La loro relazione con Dio era così forte che ha reso anche la loro unione perfetta», ha spiegato uno dei nipoti, Jeff Simon, a FoxNews.
In effetti, Harold e Ruth partecipavano insieme alla Messa tutti i giorni. Insieme hanno educato 6 figli e accolto 14 nipoti. Insieme ballavano e giocavano a carte anche per ore. Poi c’era il lavoro in cui i due si mettevano al servizio di tutti: lui come insegnate e preside della scuola di Fort Recovery, lei come segretaria nella scuola elementare del paese.
Sono molte le testimonianze di colleghi, alunni e amici la cui vita è stata segnata dall’incontro con Harold e Ruth. Come quella di Maria e Wayne Wlodarski che hanno scritto alla famiglia: «È una perdita, ma sono ancora presenti insieme: che eredità di amore, di servizio e di bellezza si sono lasciati alle spalle attraverso tutti voi!». Steven Stump, ex allievo di Harold, ha invece scritto: «Era il mio insegnante preferito, mi ha fatto appassionare di algebra. Senza la sua direzione e il suo aiuto, sono sicuro che non avrei raggiunto il successo che ho avuto nella vita».
«NON SE NE ANDRA’ SENZA DI ME». Gli ultimi due mesi i coniugi Knapke li hanno passati nella stessa stanza di ospedale per permettere al marito di prendersi cura della moglie malata. E anche qui Harold e Ruth erano inseparabili. Tutte le sere, prima di addormentarsi, lui la benediceva con l’acqua santa e poi le dava un bacio. Spesso vedevano in tv le trasmissioni di ballo mano nella mano e, quando lei era aiutata ad alzarsi, ondeggiavano insieme.
Margaret, una delle figlie, ha poi raccontato al Dayton Daily News: «Negli ultimi anni meditavamo sul fatto che papà fosse ancora vivo a causa della mamma. E quando ormai si capì che lei sarebbe morta lui non riusciva più a dormire, ma poi decise e si tranquillizzò: “No, non se ne andrà senza di me”. È morto 11 ore prima della mamma e siamo convinti che sia stato il suo ultimo atto di amore. Crediamo abbia resistito per accompagnarla fino alla fine della vita e accoglierla nella prossima». Dura reggere il distacco di due persone così importanti, ha sottolineato ancora Jeff, «ma nello stesso tempo è stato come assistere ad un miracolo».