Pasquale Balsamo negli anni Settanta dell’Automobile, il prestigioso magazine automobilistico legato all’Automobil club Italia in quegli anni diretto da Giovanni Canestrini (noto esperto del settore), era condirettore responsabile. La notizia che tra le fila dei suoi collaboratori si celasse una spia sovietica lo mette di buon umore. “Mi hanno riferito che L’Automobile è tra le testate citate nelle famose liste Mitrokhin: non so se tra i collaboratori che Canestrini sceglieva c’erano delle spie…”.
Ma dica, ora che è uscita la notizia, non si ricorda di qualche personaggio strano… Che so, occhiali scuri, barbe finte?
Io sospetti non ne ho mai avuti. Mica eravamo in guerra, e in quegli anni i sovietici giravano liberamente, era normale incontrarne qualcuno tra i colleghi.
Ma non c’era qualcuno che faceva frequenti viaggi in paesi dell’Est, per esempio in Albania?
In Albania? Mah… avevamo talmente tanti collaboratori! Si figuri che con il nostro giornale collaborava anche Bruno Vespa…. E poi a sfogliare L’Automobile del tempo trovereste servizi da ogni paese, che so sulla metropolitana di Mosca come sul viaggio in Cecoslovacchia o quello in Cina di Alberto Cavallari: andavamo ovunque, del resto non era vietato…
Beh, in alcuni paesi dell’Est non era così facile entrare…
Sì, sì, era consentito entrarvi liberamente, bastava avere il visto della Questura e si circolava in ogni paese.