L'eroe del giorno

Grazie Enzo Jannacci, con due parole ci hai insegnato a pregare

Oggi parlo di poesia. Ne ho già parlato alla mia classe la scorsa settimana. Argomento: Orazio e la “callida iunctura”, l’abilità poetica che consiste nel connettere due o più parole, di contesto diverso, ma in cui l’una dà all’altra la sua pienezza più totale, il suo senso più efficace. Carpe diem, per esempio.

Riesce ai grandi, ma anche ai piccoli poeti che siamo noi in certi strani lampi di vita. Talvolta le parole, messe insieme in modo sorprendente, portano tanto, portano tutto.

Non nascono solo mentre componi, magari anche mentre giochi, chiacchieri, magari durante  un’intervista.

Enzo Jannacci è andato via il venerdì santo, pochi giorni dopo che papa Francesco ha invitato a non avere vergogna della tenerezza.

In un’intervista del 2009, parlando della vicenda di Eluana, regalò al mondo una piccolissima poesia, una suprema callida iunctura per esprimere il bisogno di tenerezza, abbraccio, aiuto, presenza che anche i più duri tra noi non possono negare: “la carezza del Nazareno”.

Cosa esprime il sentimento della tenerezza, nel suo bisogno di presenza, tangibile e carnale, più della carezza?

E chi, più di tutti, può offrire la pienezza di questo sentimento, se non l’uomo, il ragazzo di Nazaret che per tutti è morto in croce?

I poeti sono fatti così, ti danno le parole per dire meglio di come faresti tu ciò che hai da dire o chiedere.

Quante volte, grazie a lui, sentendo quella voglia profonda, sapremo come dire, sapremo cosa chiedere, una carezza. E sapremo a chi chiederla. Anche i poeti, talvolta, insegnano a pregare. Anche quelli improvvisati, che di solito fanno i medici o compositori di canzonette. Grazie Enzo Jannacci, per le tue bellissime canzoni e per queste due parole messe assieme.

@PinoSuriano

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1 commento

  1. ragnar

    Per on basin mi soo no, ma quella sera, avria daa la vita intera, propi inscì per pn basin frin frin. Per on basin mi saria partì soldato, saria andato a Como in moto e peui saria tornaa a ca a pè…

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