Un gruppo di “pirati informatici”, che si definiscono “vicini al Pd” (Glihackerdelpd.bitbucket.org), ha dichiarano di aver violato le caselle di posta elettronica di molti parlamentari del Movimento 5 stelle. «Ogni settimana pubblicheremo la casella di posta elettronica di un deputato o senatore del Movimento 5 stelle, per i prossimi 6 mesi. Ci interromperemo soltanto quando le nostre richieste saranno soddisfatte».
Come condizione per interrompere il “leak” dei contenuti delle corrispondenze elettroniche, gli hacker chiedono la pubblicazione immediata dei redditi di Beppe Grillo e Gianroberto Casaleggio, e il dettaglio dei ricavi derivanti dal sito beppegrillo.it e correlati.
«Tali dati pubblicati dovranno essere completi, ampi ed articolati, ripercorrendo i guadagni e patrimoni accumulati dall’inizio dell’attività del movimento 5 stelle. Dovranno essere pubblicati nel dettaglio anche i redditi e patrimoni di familiare diretti e fiduciari (inclusi i professionisti svizzeri del cantone Ticino)».
Intanto il gruppo di hacker ha diffuso online la prima casella di posta, della deputata 5stelle Giulia Sarti: un file scaricabile di 1,2 Gb. La stessa Sartiha però chiarito che si tratta di una buffonata, visto che il link pubblicato è vuoto.
Come simbolo, questi strani pirati utilizzano il “busto senza capo” (che rappresenta l’organizzazione senza leader e con l’anonimato), accanto a quello del Pd: un simbolo divenuto popolare dal 2008, dopo il suo utilizzo da parte di un gruppo di hacktivist (hacker attivisti) internazionali che hanno colpito più volte siti istituzionali e non, in tutto il mondo.
L’ufficio stampa del Pd ha diffuso una nota per prendere le distanze dal gruppo: «Di fronte a notizie di stampa che parlano di fantomatici hacker che si autodefiniscono vicini al Pd, si precisa che non esiste alcun rapporto tra il Partito democratico e queste persone».