
Gli asiatici di New York votano repubblicano

Prosegue lo stillicidio di crimini d’odio contro gli asiatici a New York iniziato nel 2020 e si allarga il fossato della sfiducia dei residenti di origine asiatica nei confronti dei sindaci democratici della città. Non a caso proprio fra gli orientali il nuovo sindaco Eric Adams, candidato del partito democratico, ha preso meno voti alle elezioni del novembre scorso rispetto a quelli raccolti presso gli altri gruppi etnici e razziali.
L’ultimo episodio in ordine di tempo riguarda il brutale omicidio di Christina Yuna Lee, una 35enne di origine coreana uccisa a coltellate nel suo appartamento a Chinatown da un giovane afroamericano con una lunga lista di reati alle spalle che l’aveva seguita il 13 febbraio scorso.
La serie di delitti
Il delitto, che va ad aggiungersi a quello di Michelle Go, spinta sui binari della metropolitana da un senzatetto nel gennaio scorso, e a quello di un anno fa ai danni di Yao Pan Ma, un cinese disoccupato a causa della chiusura del ristorante dove lavorava, pestato a morte da un senzatetto mentre raccoglieva vetro e lattine per rivenderli, è stato deprecato all’unanimità dai media e dalle autorità.
Ma un numero crescente di asiatici e americani di origine asiatica residenti a New York non si accontentano delle condanne e denunciano le politiche delle amministrazioni democratiche che a loro parere hanno compromesso e ancora più comprometteranno la sicurezza degli asiatici a New York.
L’accusa ai democratici
Sul New York Post Wai Wah Chin, fondatrice e prima presidente della Chinese American Citizens Alliance of Greater New York, anzitutto ricorda che il problema di New York con la criminalità non si limita alla sicurezza dei residenti asiatici, dal momento che nel primo mese di quest’anno i tassi di criminalità risultano aumentati in 72 dei 77 distretti di polizia della Grande Mela rispetto ai dati del gennaio 2021, e poi denuncia i progetti delle amministrazioni democratiche che potrebbero aggravare la situazione: «I cittadini comuni sanno che questi criminali recidivi causano la maggioranza dei crimini che stanno terrorizzando la città. Sappiamo che disinvestire i fondi per la polizia, la politica di non perseguire certi crimini, la libertà degli incriminati senza cauzione e le politiche di “less is more” (in base alle quali i detenuti in libertà vigilata non vengono di nuovo incarcerati se violano alcuni dei loro obblighi – ndt) sono direttamente responsabili per l’aumento dei crimini e della violenza a Chinatown, a danno degli asiatici e di tutte le altre persone della città. Aumentare il numero dei malati mentali, dei drogati, o dei criminali vagabondi nelle comunità senza proteggere i cittadini comuni produce un maggior numero di aggressioni. I criminali sono liberi, mentre i cittadini rispettosi della legge sono imprigionati. Chinatown, una comunità che ha molto pochi dei suoi residenti ospiti nelle carceri e nei ricoveri per senzatetto, ha già sul suo territorio quattro prigioni e cinque strutture per senzadimora. E l’amministrazione vuole aggiungere una mega-prigione e altri tre dormitori. Centinaia di persone a Chinatown hanno protestato il progettato ricovero al 91 di East Broadway nei mesi scorsi, senza alcun risultato. All’audizione di settimana scorsa coi funzionari del Department of Homeless Services è stato negato l’ingresso ai centinaia di manifestanti, nonostante molti posti nell’auditorium fossero liberi. I funzionari hanno pronunciato parole di circostanza senza costrutto, detto assurdità o sono rimasti in silenzio».
I quartieri asiatici
I progetti per l’istituzione di rifugi per homeless in quartieri ad alta percentuale di residenti asiatici hanno causato un significativo orientamento del voto a vantaggio del candidato repubblicano alle elezioni amministrative del novembre scorso.
Il candidato democratico Adams ha conquistato facilmente la carica di sindaco vincendo col 67 per cento dei voti contro il 29 per cento del concorrente repubblicano Curtis Sliwa, ma i risultati più modesti li ha registrati nei quartieri ad alta presenza asiatica.
Sliwa, fondatore dei Guardian Angels e figlio di polacchi ed italiani, per parte sua ha ottenuto i suoi risultati migliori nei quartieri dove più della metà dei residenti sono asiatici: in questi ha ricevuto il 44 per cento dei voti espressi, mentre ha ottenuto il 40 in quelli a maggioranza bianca, il 20 per cento in quelli a maggioranza ispanica e il 6 in quelli a maggioranza afroamericana. Sliwa è risultato vincente nei quartieri di Central Sunset Park a Brooklyn, Murray-Hill a Broadway e East Flushing nel Queens, note enclave asiatico-americane.
I test per le scuole
Gli americani di origine cinese, che costituiscono la maggioranza della popolazione di New York City di origine asiatica, hanno votato in maggioranza per candidati repubblicani non solo a causa dei progetti di creazione di rifugi per i senzatetto nei loro quartieri, ma anche a causa delle riforme e dei progetti di riforma democratici dei criteri per l’ammissione alle scuole di alta specializzazione.
Il quotidiano newyorkese online The City riporta le dichiarazioni fulminanti al proposito di Phil Wong, originario di Hong Kong e attuale presidente della Chinese American Citizens Alliance of Greater New York, che ha animato diverse proteste contro i progetti democratici di abolire gli Specialized High Schools Admissions Tests, i test che consentono di iscriversi a una delle 9 scuole pubbliche superiori specializzate di New York.
Il motivo della progettata riforma sarebbe che le minoranze etniche risultano svantaggiate a causa del background familiare, e quindi i test non dovrebbero essere condotti su base esclusivamente meritocratica. Nella forma attuale i test sono superati con successo da una percentuale di studenti di origine asiatica molto superiore alla consistenza della presenza asiatica in città. La riforma dunque finirebbe per danneggiare la minoranza asiatica newyorkese. Ha dichiarato Wong: «La cosiddetta eguaglianza educativa su base razziale dei Democratici mi ricorda la Rivoluzione culturale in Cina».
I newyorkesi cinesi
La deputata repubblicana Nicole Malliotakis nel municipio di Staten Island ha descritto il crescente flusso di voti asiatici a favore del Partito repubblicano come una reazione alla direzione presa dai democratici in materia di scuola e formazione e di sicurezza: «Sono notevolmente arrabbiati per il fatto che il Partito democratico ha abrogato molte leggi che garantivano la sicurezza della comunità, come la riforma del rilascio su cauzione. Inoltre c’è stata una guerra da parte dell’amministrazione De Blasio contro il programma per giovani dotati e di talento. Il programma per i soggetti dotati e di talento e le scuole superiori specializzate sono strumenti che forniscono opportunità a molte famiglie di americani di origine asiatica, soprattutto famiglie di immigrati. Specialmente per i cinesi, l’educazione è incredibilmente importante».
I newyorkesi cinesi rappresentano la fetta più grossa della crescente popolazione asiatica della città: hanno toccato gli 1,4 milioni di abitanti (su 8,8) nel censimento del 2020. Essi rappresentano più della metà della crescita demografica della città rispetto al 2010. Gli asiatici costituiscono attualmente il 16 per cento della popolazione della città, picco storico.
Foto Ansa
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