
Un giudice riconosce il matrimonio gay di un uomo defunto. La legge dell’Ariziona ora lo vieta? Fa niente, cambierà
Fred McQuire, appellandosi a un tribunale dell’Arizona, ha chiesto che gli fosse riconosciuto il matrimonio contratto in California lo scorso luglio con il compagno George Martinez (a destra nella foto), morto il 28 agosto scorso. Un giudice ha accolto la richiesta permettendo che sul certificato di morte del defunto apparisse la parola “marito”, nonostante in Arizona le nozze gay non siano riconosciute, e tuttavia non acconsentendo alla richiesta di ricevere i sussidi a causa della breve durata del matrimonio .
A COLPI DI SENTENZE. La sentenza del giudice John Sedwick, non potendosi appellare ad alcuna legge permissiva, prende in esame le decisioni di altri tribunali. Facendo riferimento ad alcune corti dell’Indiana, della Virginia e dello Utah il giudice ha scritto che «negli anni passati, molte corti federali hanno sostenuto che le leggi degli Stati che proibivano il matrimonio fra persone dello stesso sesso violavano la costituzione degli Stati Uniti», mentre «solo una corte distrettuale del Nevada e due corti distrettuali della Louisiana hanno approvato le proibizioni». Inoltre, secondo il giudice la legge che in Arizona impedisce il matrimonio gay «discrimina tra persone eterosessuali e persone omosessuali» e anche se c’è chi sostiene il contrario «la prova delle mala fede dovrebbe portare a una revisione della legge a più alto livello». Sedwick ha quindi sottolineato che sebbene «la corte non ha ancora deciso se vi è un conflitto tra la legge dell’Arizona e la Costituzione, il tribunale ha stabilito che è probabile che un tale conflitto esista e che all’Arizona sarà richiesto di consentire i matrimoni dello stesso sesso».
GIURISPRUDENZA CREATIVA. Ma in attesa che questo avvenga la Corte ha ordinato di «emettere e accettare il certificato di morte» con la parola «sposo», anche in mancanza del consenso di una delle parti, poiché McQuire «potrebbe subire un danno irreparabile» perdendo «la dignità associata al suo matrimonio», sia da un punto di vista morale sia finanziario. Lo stesso è accaduto in Indiana, dove il 9 settembre scorso il giudice Van Bokkelen ha concesso un accordo fra lo Stato e una coppia di lesbiche, Veronica Romero e Mayra Yvette, sposate in Illinois cinque mesi fa, perché Rivera è malata terminale.
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3 commenti
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Per quanto riguarda il caso:
Georg Martinez e Fred McQuire erano una coppia. I due, come altre 19 coppie, avevano sfidato in tribunale la costituzionalità delle leggi dell’Ariziona che proibiscono alle coppie gay e lesbiche di sposarsi. Il giudice federale Sedwick è il magistrato che presiede l’azione legale proposta da tutte le coppie. Una volta morto il Martinez il giudice ordinò allo Stato di riconoscere lo stesso come coniugato con un altro uomo, il compagno McQuire. L’azione del giudice non è una sentenza è un’ordine. La sentenza arriverà a breve e sarà lo stesso giudice Sedwick ad emetterla e molto probabilmente dichiarerà incostituzionali le leggi dell’Ariziona.
Per quanto riguarda la “giurisprudenza creativa”:
Basta prendere un manuale di diritto comparato per rendersi conto di quanto il sistema americano che è di common law sia diverso dal nostro, che è di civil law. Nei sistemi di common law è il giudice che crea il diritto, non il legislatore. E il diritto è particolare, specifico e subito operativo, non come quello di civil law che è astratto e generale. Il diritto di common law è la giurisprudenza delle corti che da ormai da circa 1000 anni opera in tale modo.
«McQuire potrebbe subire un danno irreparabile perdendo la dignità associata al suo matrimonio»
Il sonno della ragione genera mostriciattoli giuridici, ma in compenso anche un elevato tasso di comicità.
Se la realtà non conferma la teoria, la realtà è sbagliata……
Tradotto: la solita visione ideologica che, prescindendo dalla realtà, impone una visione del mondo artificiale.
Speriamo che un bambino dica con voce forte che il re “…è nudo!!!”