Quei monaci non devono votare. È la battaglia che sta combattendo la lista degli “Indignati di Fontgombault”, piccolissimo comune francese di 282 abitanti situato nella regione del Centro. Il paesino è noto per l’abbazia di Notre Dame, fondata quasi mille anni fa nel 1091, gioiello dell’arte romana e abitata da 70 monaci. Alcuni di questi, però, secondo gli Indignati non possono votare alle elezioni amministrative che si terranno in Francia il 23 e 30 marzo.
RADIATI DALLE LISTE ELETTORALI. I monaci hanno da sempre un certo peso dal punto di vista politico essendoci nel paese appena 258 elettori attivi e per André Antigny, a capo della lista degli Indignati, quest’anno la musica deve cambiare. Per questo il candidato sindaco, che sei anni fa aveva provato invano a farsi eleggere, è andato in tribunale ottenendo dalla Corte di Châteauroux la radiazione di dieci monaci dalla lista degli elettori attivi di Fontgombault.
I giudici, che hanno accolto le accuse degli Indignati, hanno sentenziato che i dieci monaci in questione non vivono più nell’antica abbazia ma in quella di Saint-Paul de Wisques. L’avvocato dei monaci trascinati in tribunale, però, ha protestato affermando che i religiosi si trovano sì nell’abbazia di Pas-de-Calais ma solo «temporaneamente».
«BASTA TONACHE CATTOLICHE». La lista degli Indignati è stata creata dopo che il Consiglio municipale del paese, il 24 ottobre, ha inviato una lettera a tutti i residenti per spiegare che «il sindaco Jacques Tissier e i suoi aggiunti insieme a tutti i consiglieri si dimetteranno nel caso in cui vengano costretti a procedere alla celebrazione di un matrimonio tra due persone dello stesso sesso. Esiste infatti una legge naturale superiore alle leggi umane».
Secondo André Antigny i due monaci che siedono nel Consiglio municipale impediscono l’avvento della «laicità nel nostro villaggio». Per l’avvocato dei monaci, che sta pensando di ricorrere in Cassazione, «l’unico obiettivo degli Indignati è di eliminare elettori del campo avversario». Secca la risposta: «Ne abbiamo abbastanza delle tonache cattoliche».