Fiera del gender a Bari. Laboratori e “cinecuorum” ospitati anche da enti cattolici

Di Benedetta Frigerio
24 Maggio 2015
L'iniziativa "contro l'omofobia" promossa dal Comune e dal "Tavolo Tecnico Lgbtqi" è iniziata l'11 maggio e prosegue fino a lunedì: 25 eventi a senso unico

bari-omofobia-non-a-casa-miaHanno letteralmente invaso Bari. In tutti i quartieri del capoluogo pugliese, per due settimane fino a lunedì 25 maggio, sono stati organizzati eventi contro l’omofobia e per insegnare l’ideologia gender, rivolti per lo più a ragazzi e bambini. E alcuni incontri sono stati ospitati anche da strutture parrocchiali. L’iniziativa comunale lanciata in occasione della giornata mondiale contro l’omofobia, coinvolge tutta la città, compresi l’università, i centri giovanili e di ascolto familiare e addirittura l’ospedale pediatrico.

25 APPUNTAMENTI. La kermesse arcobaleno – 25 appuntamenti fra seminari di formazione, presentazioni di libri, laboratori e proiezioni cinematografiche – si intitola “Omofobia: non a casa mia!”, e a promuoverla, insieme a Francesca Bottalico, assessore al Welfare con delega alle Pari opportunità, è stato il “Tavolo Tecnico Lgbtqi” di Bari. Leggendo il programma si scopre che la maratona di incontri, dal 12 al 25 maggio, si è aperta con un laboratorio sull’identità di genere svolto nel centro per minori “Mimmo Bianco” e curato dalla fondazione cattolica Giovanni Paolo II onlus, che collabora con l’arcidiocesi di Bari-Bitonto.

“CINECUORUM” E SESSUOLOGIA. Sempre la fondazione Giovanni Paolo II martedì 19 maggio ha indetto un “cinecuorum” pomeridiano con proiezione del film Le fate ignoranti di Ferzan Ozpetek, che racconta la storia di una donna tradita dal marito con altro un uomo, ritenuto per esempio da gay.tv uno «tra i migliori film d’amore gay». Di temi analoghi si è parlato all’Università di Bari, illustrando agli studenti le nuove frontiere della “sessuologia”. Presso la sala convegni dell’ospedale pediatrico Giovanni XXIII invece si è spiegato come «promuovere mediante il gioco la conoscenza delle tematiche Lgbt». Un incontro ha visto coinvolto anche l’Istituto Salesiano Redentore di via Martiri d’Otranto, dove si è svolto il laboratorio “Di che genere sei? Educarsi alle differenze per prevenire il bullismo omostransfobico”.

[pubblicita_articolo]DUE MAMME E DUE PAPÀ. Nei giorni seguenti al CAF-CAP Murat-San Nicola, presso l’Opera Pia l’Opera pia del Carmine, adiacente all’omonima chiesa, adolescenti e adulti sono stati invitati a prendere visione del film Tomboy, storia di una bambina meno che adolescente che decide di farsi passare per maschio. Il servizio di Spazio Giovani della città ha invece affrontato «i più piccoli stereotipi di genere partendo dalle immagini di pubblicità e spot». Alcune biblioteche per ragazzi hanno quindi presentato la favola Mi batte forte il cuore, in cui si illustra l’amicizia fra due bambini, uno dei quali vive con “due papà”. Non è mancata la promozione dei libri della casa editrice arcobaleno Lo Stampatello, come Piccola storia di una famiglia: perché hai due mamme?.

SENZA DIBATTITO. E. A., ricercatrice universitaria, ha raccontato a tempi.it la presentazione del libro Mi batte forte il cuore, alla quale ha partecipato, spiegando che «definire queste persone esperti mi pare un azzardo: non hanno analizzato da alcun punto di vista, né sociologico né psicologico, la questione identitaria. Secondo loro i bambini delle famiglie arcobaleno soffrono non perché privati di un genitore, ma per colpa della società “omofoba”, rappresentata per esempio dalle Sentinelle in Piedi, che sarebbero “un grave rigurgito”». Quello che sta accadendo a Bari, prosegue, «a me pare invece un insulto verso chi non vive l’omosessualità secondo questa mentalità, sentendola come una ferita. Ma quando abbiamo provato a chiedere spiegazioni in merito, hanno chiuso la conferenza, ovviamente priva di ogni contraddittorio».

IL QUESTIONARIO. La kermesse si concluderà lunedì 25 con la presentazione dei risultati del questionario che l’ex sindaco di Bari, Michele Emiliano, ha voluto sottoporre ai dipendenti comunali per verificare il loro grado di omofobia. A snocciolare i dati sarà l’attuale primo cittadino, Antonio Decaro, alla presenza di rappresentanti del dipartimento di Scienze economiche dell’Univeristà di Bari e del Tavolo Tecnico Lgbtqi.

@frigeriobenedet

[pubblicita_articolo_piede]

Articoli correlati

13 commenti

  1. Vento

    Fintanto che i partiti di sx avranno circa il 60-70% (PD, Sel, M5s, ecc.), ogni sforzo sarà vano.
    Più che indignarsi tanto in rete, state più attenti in cabina elettorale.
    Tutto il resto sono chiacchere.

    1. Menelik

      Hai detto una sacrosanta verità, Vento.
      Io pure sono stato dei loro fino alle ultime elezioni (comprese), fin da quando è nato l’Ulivo.
      A metà anni 90 ho lavorato alcuni anni in un istituto gestito dalla curia di una cittadina del Centro.
      Lo sai che una volta la direttrice è arrivata a darmi il “santino” da portare in cabina elettorale?
      (Il santino era il biglietto da visita di un candidato del PCI, o non ricordo se si chiamassero già DS, che voleva sfondare al centro tramite i cattolici. Infatti quella volta vinse le elezioni da sindaco).
      C’è stata una campagna massiccia, martellante e ben organizzata per portare il voto dei cattolici verso sinistra.
      Subito dopo è venuta l’era Berlusconi.
      Ho sempre considerato Berlusconi un faccendiere con pochi scrupoli, e quando lui ha egemonizzato il centrodestra, l’ha allontanata dalle simpatie di molti cattolici, che si sono buttati a sinistra senza essere realmente di sinistra.
      Adesso con la sparizione dalla scena di Berlusconi (a TN ha preso il 4%, e prima era sul 22 !!!!), speriamo che il centro destra si rafforzi e possa decollare per contrastare questa sinistra.

      1. Luca

        Personalmente penso che l’immagine di “faccendiere” o di “cattivo” del Berlusca sia una costruzione mediatica-giudiziaria creata ad hoc dalla sinistra e dai mezzi a sua disposizione (magistratura e mass media), perchè sul piano politico la sx non aveva speranza.
        Ora sta correndo seri rischi Salvini, candidato ad assumere (forse) il ruolo di anti-sx.
        In Italia è pericoloso non essere di sx, le ganasce magistratura-La Repubblica fanno male.

        1. Sebastiano

          Più che una per costruzione mediatica-giudiziaria, Berlusconi si è principalmente fatto male da solo.
          Prima con il delirio di onnipotenza, costruendosi attorno non un partito ma una corte di inetti ma laudanti, buttati via come cartacce al primo segnale di dissenso dal capo-azienda (e padrone della borsa) supremo.
          Poi dal tentativo affannoso di raccogliere voti a qualunque costo, anche quello di sacrificare sull’altare del consenso i principi valoriali sulla base dei quali la gente lo ha votato. La pascalizzazione della sua politica ha fatto il resto.
          Semplicemente ora il film è finito, e pochi hanno voglia di vederlo daccapo.

  2. clemente

    Comunque il problema di fondo non è il gender. Il problema di fondo è l’ atteggiamento sempre più totalitario e abusivo delle amministrazioni pubbliche, specie di sinistra.
    Gli Enti Pubblici servono per fare alcune (poche) cose di loro compenza. Le strade, le fognature e poco altro. Il resto non spetta a loro, ma alla società civile, nella sua autonomia.
    Non spetta agli enti Pubblici di dispensare idee e valori (di chi?). Non spetta loro fare indottrinamento ideologico. L’ uso ideologico delle istituzioni è casa da regime, non da sistema democratico.
    IL nostro sistema è pluralistico. La gente deve essere libera di pensarla come vuole. Non che lo Stato, o il Comune ti deve dire cosa pensare. Tanto meno su cose “sensibili” come l’ educazione sessuale e affettiva. Ma vogliamo scherzare?!
    Ribelliamoci a quest invadenza tipicamente “fascista” degli enti pubblici nella vita delle persone.

    1. yoyo

      Il gender, che non è un particolare insignificante, si inserisce su un terreno ideologico preparato da quanto descrivi. È triste che sia condiviso anche da molti cattolici, fatti liberi da Cristo.

  3. vitus1976

    Sarebbe interessante capire in base a quali criteri le risposte date ad un questionario possano esprimere il livello di omofobia di chi l’ha compilato, spero in forma anonima!

  4. vitus1976

    Il lavaggio del cervello è appena iniziato, pare con la complicità dei Cattolici adulti!

    Mi vergogno di essere barese e mi auguro che provino vergogna anche coloro i quali il 31 maggio andranno a votare per le elezioni regionali in Puglia. Visto che Emiliano è il candidato della sinistra!
    Vergogna!

  5. Sebastiano

    “…curato dalla fondazione cattolica Giovanni Paolo II onlus, che collabora con l’arcidiocesi di Bari-Bitonto”

    Capito perché prima o poi anche da noi arriverà questa schifezza?
    Passato qualche mesetto, e lasciate raffreddare le acque, mi aspetto un’intervista, con tanto di titolone in prima pagina da parte di qualche settimanale “cattolico” (xx) a Niki Vendola o alla Boldrini, che naturalmente inizierà con la premessa “io, da cattolico, ecc. ecc.”
    Del resto, se i pastori restano muti, il gregge cammina a casaccio. Anche verso il burrone.

    1. Pepito

      condivido in pieno Sebastiano e sono del parere che i cosiddetti “cattolici adulti” (quelli per intenderci che cominciano le frasi con “io da cattolico”..) siano di gran lunga più dannosi degli anti-clericali dichiarati.

      1. yoyo

        Sono quinte colonne ed è ora di gridarlo dai tetti.

I commenti sono chiusi.