Fernanda Lima, Shakira e Michelle Obama. La tv iraniana censura tutti (pure Catherine Ashton)
«Per essere onesti con voi, il vestito della signora che sta presentando lo show non concilia in tutto con i nostri criteri di trasmissione». Provava a spiegare così Adel Ferdosipour i continui tagli che la tv iraniana stava facendo venerdì pomeriggio alla trasmissione del sorteggio dei gironi per la Coppa del Mondo di calcio: la diretta è stata mandata in leggera differita, la trasmissione continuava a saltare dagli studi di Teheran all’albergo brasiliano dove Cannavaro e colleghi stavano estraendo i nomi delle squadre. E ad essere tagliata è stata la soubrette 36enne Fernanda Lima, troppo svestita per i parametri ammessi nella repubblica islamica degli Ayatollah.
ASHTON E OBAMA. Iran e censura, due parole che quando si parla di televisione e stampa con frequenza tornano ad essere vicine, e non soltanto quando a dover essere coperte sono avvenenti ballerine o presentatrici scollate. Solo una settimana fa ad essere oscurata era stata Catherine Ashton, rappresentante degli Affari esteri dell’Ue. La tv di stato di Teheran ha trasmesso alcune immagini della conferenza stampa di Ginevra dove si annunciava un accordo nucleare cui avrebbe proprio aderito l’Iran, e nello scambio di saluti tra i vari diplomatici presenti è offuscato lo scambio di baci sulle guance che la politica britannica ha avuto con il ministro degli esteri francese Laurent Fabius. Nel 2011 sempre la Ashton era stata protagonista di un’altra censura, ancor più clamorosa: una sua foto a fianco del segretario del concilio supremo di sicurezza nazionale iraniano, Saeed Jalili, era stata ritoccata, riducendo la scollatura della maglia nera con cui la donna si era presentata. A febbraio era invece toccato a Michelle Obama, la cui scollatura alla serata degli Oscar era stata oscurata.
SHAKIRA E LA PALLAVOLO. Ma è quando ci sono gli eventi sportivi che la censura televisiva iraniana ha un bel da fare. A luglio, le partite della nazionale di pallavolo, in trasferta in Italia e a Cuba, sono andate in diretta con 7 secondi di differita, il tempo che bastava per individuare e, eventualmente, censurare minigonne e magliette generose delle tifose sugli spalti. Ancor più notizia fece invece la finale di Confederations Cup, sempre durante la scorsa estate: spesso la regia internazionale si soffermava sulle esultanze di Shakira, in tribuna a seguire il compagno Piqué. Alla vista della canottiera leggera e sbracciata della cantante colombiana, ai commentatori iraniani non restava che scusarsi con i telespettatori «per le immagini non islamiche che stiamo mostrando tutto questo è indecente».
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2 commenti
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In europa i censori iraniani ne avrebbero di lavoro da fare…..
dagli tempo. Grazie all’immigrazione ed al buonismo xenofilo, presto comanderanno anche quì, con la forza del numero. E la censura in TV sarà la meno grave delle conseguenze.