Il nuovo allenatore dell’Inter, Claudio Ranieri, parla attraverso le colonne della Gazzetta dello Sport. Fin qui nulla di strano, se non per il fatto che l’argomento in questione non è Moratti, i giocatori, Gasperini, progetti, etc. ma il suo nemico numero uno: Luciano Moggi.
Secondo Ranieri, Moggi è stato il grande manovratore, la mano invisibile che gli ha messo i bastoni tra le ruote: dall’ingaggio al Napoli alla panchina della Juventus. Luciano Moggi, risponde attraverso Tempi.it e rimanda al mittente le accuse, bollandole come una serie di menzogne e chiamando in causa un valido testimone, Corrado Ferlaino che, contattato telefonicamente, conferma le parole di Moggi: «Nel ’91-’92 il Napoli aveva una grande rosa e non ci fu nessuna ingerenza da parte di Moggi. Quello che riporta oggi la Gazzetta non è assolutamente vero».
Ironizza Moggi che di Ranieri non sapeva cosa farsene per un fatto molto semplice: perché curarsi di Ranieri, quando sulle panchine delle squadre dirette da Big Luciano sedevano dei grandi allenatori? Lippi e Capello per fare qualche esempio. Per Ranieri, Moggi è il nemico numero uno, ma all’ex dirigente bianconero Ranieri è completamente indifferente: «Non rientra nella categoria dei grandi allenatori».