Facebook vende di tutto, anche la privacy

Di Elisabetta Longo
08 Giugno 2012

Si continua a parlare di Facebook, e non solo per la sua rapida ascesa discesa a Wall Street. Il problema questa volta è la già tanto discussa questione del trattamento dei dati e della privacy degli utenti, a quanto pare sempre a rischio, tanto che questa settimana un campione selezionato di 270 milioni di iscritti dei 900 milioni totali dovrà rispondere a un referendum apposito. Vuoi tu, utente medio, che il signor Zuckerberg venda i tuoi dati alla pubblicità? Gli iscritti vengono informati in tono rassicurante che i proprietari dei dati resteranno tali, ma le aziende potranno fare delle offerte sulla base degli interessi dell’utente. La maggior parte di noi non è ancora nemmeno riuscita a riprendersi per lo spavento della nuova “timeline”, figuriamoci cosa farebbe se sapesse di questa tratta dei dati.

Altra novità nella gestione dei dati degli utenti riguarda l’età degli iscritti. Fino a oggi i minori di 13 anni non potevano iscriversi, ma l’ostacolo era facilmente aggirabile inserendo un’età fasulla. Per correre ai ripari Mr. Zuckerberg sta quindi pensando a una versione “mini” di Facebook, riservata ai minori di 13 anni, più sicura e più controllata rispetto alla versione attuale. Intanto, il Daily Mail ha rivelato che lo scorso anno in Gran Bretagna, il social network è stato consultato per ben 12300 volte per risolvere casi di omicidio, stupro, adescamenti di minori, minacce di morte, intimidazioni e frode. Un bel quadretto insomma, e per un potenziale o effettivo pedofilo un modo facile facile per contattare un minore e chiedergli foto e appuntamenti. Un detective di Scotland Yard ci ha tenuto a spiegare che Facebook non è il male, esattamente come non lo è un coltello o un auto, ma è l’uso improprio a trasformarlo in mezzo pericoloso. Ormai estirpare Facebook dalla nostra realtà quotidiana è impensabile. L’unico social network che sembrava poter minacciare il colosso Facebook è stato Istangram, l’applicazione per postare foto e condividerle. E Mark Zuckerberg che ha fatto? Semplice. L’ha comprato e sconfitto.

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2 commenti

  1. car

    I always was interested in this topic and still am, thankyou for putting up.

  2. Reminds me in the “street lit” debate.

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