Così l’emergenza Covid ha spinto le aziende immobiliari a digitalizzarsi

Di Francesco Megna
11 Maggio 2021
Le imprese del settore immobiliare sono tra quelle che più di tutte dicono avere investito nella digitalizzazione nell'ultimo anno
Digitalizzazione mercato immobiliare

L’emergenza sanitaria da Covid ha dato una spinta decisiva verso la digitalizzazione in particolare per quanto riguarda le Pmi. Le imprese del settore immobiliare sono tra quelle che più di tutte hanno dichiarato di aver vissuto un’accelerazione negli ultimi 12 mesi: il 35 per cento ha infatti investito nell’adozione e implementazione di nuovi strumenti digitali più del 10 per cento del proprio budget.

Più “anziane” più digitali: sono soprattutto le imprese immobiliari che contano tra i 5 e i 10 anni di attività ad aver spinto sull’acceleratore della digitalizzazione nell’ultimo anno; tra queste infatti l’85 per cento ha adottato nuovi strumenti digitali, quasi il doppio rispetto alle imprese con meno di 5 anni di attività.

Gli strumenti digitali preferiti

E quali sono gli strumenti digitali adottati negli ultimi 12 mesi da queste imprese: al primo posto vi sono i servizi finanziari, i software di contabilità e i software gestionali. Da segnalare che il settore immobiliare sembra quello più “votato” alla comunicazione interna ed esterna con oltre il 50 per cento delle società che ha introdotto servizi di videoconferenza (contro il 20 per cento del totale delle imprese italiane), programmi per attività di marketing e pubblicità, di messaggistica e chat.

Per quanto riguarda invece la gestione finanziaria digitalizzata, quasi la metà delle aziende immobiliari ha fatto più pagamenti online, il 30 per cento ha aperto un conto business online per far fronte alle necessità dettate dalla pandemia, il 20 per cento ha utilizzato maggiormente la carta rispetto al contante.

Un futuro sempre più digitale

La spinta alla digitalizzazione nel settore immobiliare sembra ben avviata: due aziende su tre per il 2021 prevedono un maggior sviluppo digitale; e la decisione di puntare su investimenti in digitalizzazione riguarda sia le imprese che ammettono che il loro livello di digitalizzazione è medio-basso, sia le imprese che hanno già fatto importanti investimenti nell’anno passato, segno probabilmente che ne hanno colto i vantaggi. Oltre il 30 per cento prevede di investire più del 10 per cento del proprio budget in digitalizzazione per l’anno in corso.

Le aziende che “non ci credono”

Solo il 5 per cento esclude investimenti in digitalizzazione per il 2021, giustificando questa decisione principalmente con il fatto di non avere al proprio interno le competenze necessarie per affrontare un percorso di questo tipo. Un problema comunque che pare essere di più semplice risoluzione rispetto a quello di non avere risorse economiche sufficienti, riferibile soprattutto a microimprese che contano al massimo quattro dipendenti. Tuttavia va anche rilevato che nel settore immobiliare è presente uno “zoccolo duro” non interessato a rendere più digitale la propria attività: una resistenza al cambiamento giustificata dalla convinzione che la mancata digitalizzazione della propria attività non avrà alcun impatto sul proprio business. 

Francesco Megna, autore di questo articolo, è commerciale settore banking

Foto da rawpixel.com

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