Scegliendo Nawrocki la Polonia s’è messa di traverso alla svolta liberal di Tusk

Di Rodolfo Casadei
04 Giugno 2025
Così l’outsider conservatore ha vinto il ballottaggio delle presidenziali nonostante i colpi bassi di media e governo. Adesso sarà dura per il premier realizzare le riforme progressiste che ha in mente
Il presidente eletto della Polonia Karol Nawrocki tra i suoi sostenitori durante un comizio a Lapy il 30 maggio scorso (foto Ansa)
Il presidente eletto della Polonia Karol Nawrocki tra i suoi sostenitori durante un comizio a Lapy il 30 maggio scorso (foto Ansa)

Alla fine la strategia della character assassination non ha pagato: allo sprint finale il candidato del centrosinistra Rafał Trzaskowski ha perso il ballottaggio delle elezioni presidenziali polacche, superato dal candidato nazional-conservatore Karol Nawrocki, che lo appaiava nei sondaggi dopo il primo turno. Nonostante la partecipazione record al voto (71,8 per cento degli aventi diritto, la più alta di tutta la storia polacca per un’elezione presidenziale) che avrebbe dovuto favorire il candidato di centrosinistra, l’outsider Nawrocki (un uomo che non ha mai fatto politica) ha battuto per 50,9 a 49,1 per cento il sindaco uscente di Varsavia, che per la seconda volta viene sconfitto in un’elezione presidenziale: cinque anni fa l’aveva superato l’attuale presidente uscente Andrzej Duda, anche lui nazional-conservatore e anche lui come Nawrocki coniglio tirato fuori dal cilindro dal dominus del partito Diritto e Giustizia (Pis), Jaroslaw Kaczinski, già nel 2015.

Le due settimane intercorse fra il voto del 19 maggio e quello del 1° giugno non sono state caratterizzate da approfonditi dibattiti sui rapporti che il nuovo capo dello Stato avrebbe dovuto avere col governo in carica o sui differenti orientamenti politici dei due candidati, ma da un calcolato stillicidio di rivelazioni che dovevano distruggere la reputazione personale dell’esponente conservatore, addirittura preannunciate dal capo di governo Donald Tusk nelle sue apparizioni televisive.

All’inizio Nawrocki si è fatto male da solo, dichiarando di possedere un unico appartamento quando invece ne possedeva due, e fornendo spiegazioni poco convincenti dei suoi rapporti col locatario di questa seconda casa. La rivelazione non lo ha però particolarmente danneggiato, considerati i risultati del primo turno: contro i sondaggi che lo davano in svantaggio di almeno 5 punti percentuali, Nawrocki ha ricevuto il 29,54 per cento dei suffragi contro il 31,36 per cento di Trzaskowski. Il gioco però si è fatto più duro nelle due settimane precedenti il ballottaggio.

Le accuse sul passato di Nawrocki

Inizialmente sul candidato civico del Pis sono piovute accuse di aver preso parte a risse fra tifosi, in particolare a scontri che nel 2009 coinvolsero 140 persone in una scazzottata organizzata fra supporter del Lechia Danzica (la sua città di origine) e del Lech Poznan. Nawrocki, pugile dilettante categoria pesi massimi in gioventù, vi prese parte fra le file dei Chuligani Wolnego Miasta, un gruppo di ultras alcuni dei cui esponenti di punta erano legati al mondo della piccola criminalità. Il candidato conservatore non ha negato la sua partecipazione agli scontri, animata da furori giovanili, e ha rilanciato la palla nella metà campo del premier Donald Tusk: anche lui in gioventù era stato un ultras del Lechia Danzica, e aveva dovuto ammettere di essersi recato in una trasferta a Bydgoszcz armato di una spranga di ferro, con la quale aveva messo in fuga tifosi locali armati di bastoni.

Che la cosa non sarebbe finita lì si era però capito subito. Lo stesso Tusk in un’intervista alla pro-governativa Tvn aveva subito avvertito: «Per la prima volta nella storia polacca, abbiamo un candidato presidenziale che non può nascondere i suoi legami diretti con la malavita. Nei prossimi giorni emergeranno ulteriori dettagli». In precedenza aveva accusato Nawrocki di “legami con gang criminali” e di “fornire ragazze”. La profezia del premier si è realizzata pochi giorni dopo, quando il sito internet Onet ha pubblicato testimonianze anonime secondo le quali quando Nawrocki lavorava come addetto alla sicurezza al Grand Hotel di Sopot, sulla costa a nord di Danzica, prendeva parte a un network che forniva prostitute ai clienti dell’albergo. La reazione dell’accusato è stata veemente: «Oggi il vero problema in Polonia è la prostituzione politica, che vuole svendere il paese in cambio di denaro straniero. Per questo cumulo di bugie e odio, farò causa a Onet in tribunale civile per violazione dei diritti personali e presenterò una denuncia penale privata. I media di Tusk e Trzaskowski non ci toglieranno la vittoria».

Per tutta la campagna elettorale Nawrocki è stato inseguito da accuse sul suo passato, quando frequentava una palestra di pugilato dove ha conosciuto personaggi che poi hanno avuto a che fare con la giustizia penale e lavorava come guardia privata.

Il sindaco di Varsavia Rafał Trzaskowski (a sinistra nella foto) nell’aprile scorso a Varsavia con Donald Tusk, primo ministro e leader del partito Piattaforma civica che lo ha scelto come candidato alle elezioni presidenziali polacche (foto Ansa)
Il sindaco di Varsavia Rafał Trzaskowski (a sinistra nella foto) nell’aprile scorso a Varsavia con Donald Tusk, primo ministro e leader del partito Piattaforma civica che lo ha scelto come candidato alle elezioni presidenziali polacche (foto Ansa)

L’Ucraina, la Russia, la Nato e il test antidroga

La più importante differenza di linea politica fra Trzaskowski e Nawrocki riguardava l’ingresso dell’Ucraina nella Nato: favorevole il primo, contrario il secondo. I due candidati erano invece d’accordo, nelle dichiarazioni ufficiali, sul fatto che l’esercito polacco debba difendere i confini nazionali e non partecipare a campagne all’estero, e quindi non dovrebbe collaborare a operazioni come quella che potrebbe portare truppe polacche in Ucraina. Tusk aveva puntato il dito contro il candidato conservatore: «La prima e più importante richiesta di Putin all’Ucraina e all’Occidente è il divieto all’Ucraina di aderire alla Nato. Nawrocki ha appena firmato volontariamente questa richiesta. La prossima sarà la capitolazione e la divisione dell’Ucraina. Firmerà anche quella. Un pericolo mortale per la Polonia».

Gli aveva risposto il portavoce del Pis Tobiasz Bocheński: «Nessuno si rifiuta di aiutare l’Ucraina. Nessuno dice che il criminale Putin abbia ragione. Nessuno tifa per la Russia. Ma non siamo una sussidiaria o un servitore dell’Ucraina». Da presidente dell’Istituto per la Memoria Karol Nawrocki ha fatto rimuovere decine di monumenti dell’epoca sovietica che celebravano le gesta dell’Armata Rossa e la fraternità in armi coi suoi alleati polacchi, provocando ogni volta le proteste di Mosca.

Nawrocki si era poi rilanciato invitando Trzaskowski a prendere parte con lui a un test antidroga che permettesse ai polacchi di sapere se il prossimo presidente avrebbe avuto sostanze proibite nel sangue. Ovviamente il candidato di Piattaforma civica non aveva accettato l’invito, e Nawrocki si era poi vantato del risultato negativo del suo test, mentre Trzaskowski non vi si era voluto sottoporre.

Si prospettano anni difficili per Tusk

Il debole risultato di Trzaskowski sia al primo turno che al ballottaggio si spiega coi bassi tassi di gradimento che il governo Tusk registra a quasi un anno e mezzo dal suo insediamento. Secondo sondaggi del dicembre scorso, solo il 39,3 per cento dei polacchi aveva un’opinione positiva del governo mentre il 51,8 per cento aveva un’opinione negativa; il 44 per cento dichiarava che la sua vita era peggiorata dopo un anno dal ritorno di Tusk al potere, il 36 per cento che le cose stavano come prima e solo il 14 per cento affermava che era migliorata.

La vittoria di Nawrocki sul filo di lana, dopo un’intera campagna passata a rincorrere il candidato progressista in vantaggio, non è l’unica cosa che ha sorpreso gli osservatori. Nell’analisi del voto sono emersi aspetti inquietanti soprattutto riguardo alle fasce giovanili. Fra gli elettori che hanno fra i 18 e i 29 anni i due candidati delle forze politiche maggiori sono arrivati solo terzo e quarto. Il primo candidato fra gli elettori più giovani, col 34,8 per cento delle preferenze, è risultato essere Slavomir Mentzen di Confederazione, cioè dell’estrema destra, e il secondo, col 18,7 per cento di consensi, Adrian Zandberg di Razem, cioè dell’estrema sinistra.

La vittoria di Nawrocki costringe il governo di Donald Tusk a una “coabitazione” in prospettiva lunga cinque anni con un presidente di fede politica avversa alla quale sognava di mettere fine dopo dopo un anno e mezzo di convivenza con Duda. Coabitazione che ricorda quelle del panorama politico francese degli anni Ottanta e Novanta, quando François Mitterrand presidente si trovò a convivere con capi del governo neogollisti, e poi il neogollista Jacques Chirac dovette coabitare con un primo ministro socialista come Lionel Jospin. Il presidente polacco ha il potere di veto sulle leggi approvate dal parlamento con meno del 60 per cento dei voti, e l’attuale coalizione dispone solo del 53 per cento. Tusk non potrà realizzare le riforme del sistema giudiziario (per rimuovere i giudici ordinari e costituzionali creati negli otto anni di governo del Pis) e le altre riforme di impronta liberal che si proponeva. Non è escluso che il paese vada verso elezioni anticipate.

@RodolfoCasadei

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