Elezioni. Cesana: «Voterò centrodestra, sceglierò chi conosco»

In una intervista alla Verità, il professore parla a tutto campo di politica. «Sui principi non negoziabili centrodestra e sinistra non sono uguali»

«Voterò centrodestra, sceglierò chi conosco. C’è qualcuno di valido anche nel centrosinistra, certo, ma sono solo eccezioni e spesso non alzano la testa». Intervistato oggi dal quotidiano la Verità, Giancarlo Cesana, medico, professore di Igiene, storico responsabile di Comunione e liberazione, alla guida dell’associazione Esserci e nostro collaboratore, interviene sul voto del 25 settembre (su Tempi di settembre trovate un suo contributo sullo stesso tema).

Tra l’esperienza cristiana e impegno civile, premette Cesana, deve esserci contaminazione per «una questione di principio, anzi di passione per l’uomo: tutto – dalla politica, al lavoro, alla famiglia – ha a che fare con il compimento della vita come ricerca di felicità e di bene».

L’intervista è lunga e merita di essere letta per intero, qui ne riportiamo solo alcuni stralci.

Principi non negoziabili

Le differenze tra i partiti non sono significative «anche perché per l’influenza dell’Europa tutti saranno chiamati a fare le stesse cose», però non è tutto uguale. I valori non negoziabili richiamati da Benedetto XVI ci dicono che «la questione antropologica è decisiva» e qui esiste una differenza tra centrodestra e centrosinistra, col primo che «sui temi come eutanasia, suicidio assistito e questione gender ha le idee chiare», mentre così non si può dire per la sinistra.

I principi indicati da Ratzinger «non ammettono deroghe o eccezioni. Ma so
no in disuso, purtroppo.
 Non capisco altrimenti in cosa si distingua una posizione cristiana in politica».

Ideologie e origini

Nei due schieramenti Cesana vede «una dialettica tra chi vuole cambiare il mondo con le ideologie e chi lo vuole fare rispettando le proprie origini. Se non sai da dove vieni, non sai dove vai. Non c’è vento favorevole per i marinai che non sanno dove andare, diceva Seneca».

Il punto resta, però, che «in ogni caso le forze politiche sono deboli. Leadership come quelle della Lega dal punto di vista dei concetti antropologici vanno anche bene, ma sull’economia temo il disastro. Giorgia Meloni è una donna degna di rispetto, coerente, coraggiosa, decisa. Il problema è che se vai al governo devi avere una squadra e un’esperienza che reggano. Forza Italia è un po’ svaporata… e poi ci sono gruppi piccoli, difficile che incidano, anche se al loro interno hanno persone di valore».

Scuole paritarie

Il problema è che oggi «lo Stato prevale ovunque: nella scuola, nella burocrazia, nella ottusa indifferenza verso i problemi dei cittadini singoli o aggregati, soprattutto le famiglie. (…) Il punto è che non ci si fida mai dei cittadini. Chi è in alto deve decidere. Altro che incremento della creatività e del merito. Ancora ancora potrei promuovere le proposte di detassazione per chi assume. Ma poi si cade nel bonus e nel reddito di cittadinanza, quando i soldi poi non ci sono…».

Se dovesse indicare una priorità, Cesana partirebbe «dal favorire le scuole paritarie e le iniziative private nella sanità e nel welfare. Come ha fatto Formigoni in Lombardia».

La posizione di Cl

Da ultimo. È stato pubblicato un volantino sulle elezioni firmato da Comunione e liberazione. Un indicazione per il centrodestra? «È stato un discorso chiaro, e mi sembrerebbe che l’indicazione sia quella, sì, ma non voglio mettermi al posto dei responsabili».

E sulla circostanza che sta vivendo il movimento fondato da don Giussani, Cesana dice: «Certo, è un momento non facile e che chiede di rivedere alcune cose. Ma credo sia l’occasione di approfondire la nostra responsabilità di cristiani nel Movimento e nella società. Questa indicazione di limitare le cariche negli anni e legarle al voto non è affatto male, anzi è giusta. C’è un po’ di sbandamento, ma andremo certamente avanti e speriamo meglio».

Foto Ansa

Exit mobile version