Monica Ricci Sargentini è la giornalista del Corriere che, già mesi fa, raccontò cosa accade nei centri che propongono l’utero in affitto (Sargentini era stata alla Santa Monica Fertility Clinic in California e qui trovate l’intervista a Tempi). Oggi, sempre sul Corriere, la giornalista racconta cosa le è accaduto incontrando a Roma Mario Caballero, direttore e fondatore dell’agenzia per la maternità surrogata Extraordinary Conceptions. L’articolo è molto istruttivo, a partire dal titolo: “«Madre surrogata? La troviamo noi». Gli incontri (illegali) dell’agenzia Usa”.
E LA LEGGE 40? Caballero è giunto dagli Stati Uniti e l’appuntamento è in un albergo cinque stelle della capitale dove si radunano alcune coppie che vogliono ricorrere all’utero in affitto, una pratica – ricorda correttamente Sargentini – che è «vietata dalla legge 40 che punisce con la reclusione fino a due anni “chiunque realizza, organizza o pubblicizza la surrogazione di maternità”». Ma chisseneimporta, a quanto pare. Tanto che il direttore non fa alcun mistero dei suoi intenti; anzi, spiega che sta preparando documentari per pubblicizzare la sua attività e che quella di Roma è solo una delle tappe del suo tour per l’Italia.
AH SI’ VENDOLA. Problemi? Uhm, qualcuno. «Sul fronte legale – nota la giornalista parlando di Caballero – tentenna e cerca di svicolare. “Qui in Italia questa pratica è vietata, cosa ci garantisce che potremo registrare il figlio come nostro?” chiede uno dei mariti. “Ci sono tre avvocati italiani che si occupano di tutto — assicura —, in 10 anni non abbiamo mai avuto un problema. I vostri figli avranno il passaporto americano e voi sarete segnati come loro genitori. Giusto qualche giorno fa è tornata qui a Roma una donna che ha avuto due gemelli. E poi c’è quell’italiano. Come si chiama… Aspettate un attimo”. Mario si ferma, va nell’altra stanza e riappare con un block notes. “Nichi Vendula” esclama trionfante. “Ah sì Vendola” lo correggiamo. “Ecco sì Vendola, lui ha avuto un maschietto e ora è qui a Roma. Felice”».
E con la stepchild adoption, come la mettiamo? Già, potrebbe essere un problema, no? È per questo che il direttore consiglia alle coppie di «sbrigarsi prima che entrino in vigore leggi. Si parla di paragonare la pratica ai reati sessuali».
QUANTO COSTA? Il mondo della Extraordinary Conceptions è un paese dei balocchi. Tutto è fatto con la massima professionalità, le coppie sono selezionate, alla “portatrice” «facciamo anche fare un test psicologico che attesta che è sana di mente così non può appellarsi a un giudice e dire che non sapeva quello che faceva». La parola magica è “business”. Questo è un affare, nient’altro: «Per tutta la gravidanza le madri vengono seguite da una psicologa “perché devono capire — spiega Caballero — che questo è un business, non devono essere emotive devono pensare al business. Io glielo dico sempre”».
Per il resto, è la storia che conoscete: tutto è messo nero su bianco da un contratto. Ma quanto costa? Su questo Caballero è restio a rispondere. Dice solo che «rispetto ai cinesi vi faccio pagare 15mila dollari in meno». Cioè? Sargentini dice di aver fatto due conti: «Tra i 130mila e i 160mila dollari da pagare in quattro rate al netto dei regali previsti, ma non obbligatori, per le madri surrogate: una serie di massaggi (2mila dollari), un programma nutrizionale (2mila dollari), un viaggio per tutta la famiglia della gestante (mille dollari)».
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