“E l’esistenza diventa una immensa certezza”, così recita il titolo della XXXII edizione del Meeting, che si svolgerà a partire dal 21 agosto nei padiglioni di Fiera Rimini.
E, nel manifesto che annuncia l’evento, la certezza ha l’immagine di un faro che getta la sua luce sul mare oscuro del nichilismo, e che illumina la sfida radicale a questa nostra epoca, alla concezione di uomo che “è l’unico artefice del proprio destino”, sottomesso ad “una strategia scientifica e politica che domini l’incertezza del vivere, il rischio mortale della solitudine e dell’insensatezza, fonte di risentimento e violenza”, vivendo una “grande illusione”.
Ma “la percezione di fondo del nostro io è quella di una certezza, e non una certezza a buon mercato, ma una certezza di appartenenza, siamo di Qualcuno: essa è un dato, un incontro, un invito”.
“Il Meeting cercherà di raccontare e testimoniare questo lavoro dell’io, che riparte dall’evidenza di incontro con uomini e donne che non si accontentano di concepire la propria esistenza come destinata al nulla, in cui si rende presente in carne ed ossa il significato per cui vale la pena vivere, amare, costruire e anche soffrire”.
“E questa certezza non potrebbe esistere senza la nostra libertà”, per prendere sul serio ciò che ci accade ogni giorno, “mettendo sempre in gioco la nostra inquietudine”. Ecco ciò che ci colpisce nel documento di presentazione del Meeting 2011, che gli amici della Fondazione ci hanno comunicato e che mettiamo integralmente a disposizione insieme a questa sintesi. Non ci resta, quindi, che augurarci, anche per quest’anno, un “grande Meeting”.