Due lesbiche si separano e si litigano le figlie generate con la fecondazione. Giudici: «È davvero triste»
Due donne, il cui nome non può essere rivelato, si stanno contendendo in tribunale due bambine in Inghilterra. La prima è la “madre” genetica, la seconda è quella che ha partorito le piccole. Chi è la vera mamma? Il problema è scoppiato quando le due donne, che avevano una relazione, si sono lasciate.
FECONDAZIONE ASSISTITA. Le donne stanno insieme dagli anni ’90. Dopo ripetuti tentativi da parte di una di loro di avere un figlio, la compagna le ha donato i suoi ovuli nel 2008, che sono stati usati per concepire due gemelle con il seme di un donatore anonimo attraverso la fecondazione assistita. Quando nel 2012 le donne si sono separate in via definitiva, il diverbio su chi fosse il reale genitore delle bambine, che oggi hanno cinque anni, è scoppiato fino a raggiungere le aule di un tribunale.
MADRE GESTANTE E GENETICA. Helen Black, giudice della corte di Portsmouth, aveva stabilito lo scorso agosto che solo la madre gestante aveva diritto alla custodia delle gemelle: infatti, secondo il Human Fertilisation and Embryology Act del 2008, la madre genetica non ha diritto allo status legale di genitore. Ma la donna ha fatto ricorso a Londra e il 27 marzo tre giudici hanno deciso che la sentenza deve tornare alla corte di Portsmouth per essere revisionata.
LA SEPARAZIONE. Secondo un giudice della corte di appello «non sono stati presi in debita considerazione tutti i fattori rilevanti». Durante i primissimi anni di vita delle gemelle, le due donne si erano già lasciate ma avevano continuato a vivere insieme: la madre genetica sbrigava le faccende di casa e l’altra lavorava. Ma la convivenza «è diventata sempre più tesa» a partire dal 2011 e nel 2012 le donne si sono separate.
Oggi la donna che ha partorito le bambine si è unita in unione civile con un’altra donna, mentre la madre genetica delle gemelle ha partorito un figlio suo con alcuni degli ovuli rimasti dalla precedente donazione.
MALIZIA, EGOISMO, VENDETTA. La madre genetica si è lamentata in aula con l’ex compagna perché «sta cercando di tenermi fuori dalla vita delle gemelline». La replica: «Questa causa è dovuta sola alla sua malizia, al suo egoismo e desiderio di vendetta. L’interesse delle bambine non è la sua priorità». In agosto, durante le udienze, alla fine la madre delle piccole aveva concordato con la madre genetica «contatti sostanziali» con le gemelle, visto che «in passato ha speso molto tempo con loro».
Ma il giudice di Portsmouth, dovendo decidere, ha dato la custodia solo alla madre gestante perché la donna che ha donato gli ovuli «non è un genitore dei bambini e il suo status non dovrebbe essere elevato a quello di genitore». Il giudice si era anche insospettito dopo che la madre genetica aveva proposto «a un giornale di raccontare la sua storia». Secondo la corte di appello di Londra, però, «le ragioni del giudice Helen Black sono deboli e traballanti» e così il caso dovrà tornare indietro.
«INFANZIA AVVELENATA». In un caso complesso come questo spicca come uno scampolo di verità la triste annotazione finale dei giudici londinesi: «Apprezziamo che entrambe le parti pensino di essere motivate dal solo interesse delle bambine, ma l’infanzia dura poco ed è davvero triste vedere che la loro sta volando via mentre tutte le energie sono impiegate dagli adulti per litigare tra di loro. Soprattutto è ingiusto che l’eredità di un’infanzia così avvelenata influenzi, com’è probabile che accada, anche la vita adulta delle bambine».
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41 commenti
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E’ vero che le coppie etero si separano e si contengono i figli ma come si può negare che difronte ad una storia come quella dell’articolo siamo ad un ulteriore livello di degradazione. E non ci vorrà molto perché elaboreranno qualche nuova frontiera… ormai la fa fantasia galoppa.
I genitori secondo me (per quello che può valere la mia opinione di fronte alla normativa) sono quelli che educano i figli che è la cosa più complessa e che richiede l’impegno più prolungato. Metterli semplicemente al mondo è molto più facile (specialmente per una metà del cielo) e se poi non te ne occupi il tuo essere genitore biologico non conta poi molto.
Non è così Filomena, credimi per una volta ….. non si riduce tutto all’educazione, che è sicuramente importante. Esiste un rapporto con i figli che tutto da e niente vuole in cambio. E tante altre cose che le parole possono solo ridurre e mortificare il significato.
PS perché pensi alla normativa?
Sono d’accordo che non si riduce tutto all’impegno educativo, si crea anche un legame affettivo ovviamente ma secondo me non è necessariamente legato alla chimica ma piuttosto al rapporto.
Ho citato la normativa in riferimento al fatto che ognuno la può pensare come vuole ma è la legge a dire chi ha la patria potestà e quindi non si può ognorarla. In particolare mi riferivo al caso originale dell’articolo.
Ok… Filomena, pure a me , a quest’ora, va bene tutto!
@ Filomena
Ma anche quando si parla di “legame affettivo”, mi sembra una esperienza troppo generica (volendo le persone hanno affetto nei confronti di un loro cagnolino).Non è riducibile in questi termini anche se purtroppo esistono poche parole che traducono le esperienze (ragion per cui possono essere confuse). Con i figli per esempio la loro ingratitudine non ti pesa. I genitori sembrano padroni, ma rinuncerebbero a tutto a favore dei “sudditi” senza pensarci due volte e … tantissime altre cose.
Per questo marxismo, comunismo e 68, nel aver tra i loro obbiettivi il distruggere la famiglia, sono responsabili di questo crimine verso l’umanità.
Ahhhh perchè le coppie etero non si separano e non si contendono l’affido dei figli vero? Bene allora direi che dovrebbe uscire un bell’articolo contro le nozze eterosessuali scegliendo a giustificazione uno dei tantissimi casi che ci sono…quando si dice l’ipocrisia.
Nelle coppie etero almeno si sa chi è la madre.
mi sembra di leggere un clichè etero rivisto in chiave gay… cosa dimostra questo articolo a parte che c’è necessità di una legge chiara che regolamenti i diritti dei genitori anche in caso di fecondazione assistita
Quindi se vedo una donna col pancione devo pensare che aspetta una “cosa vivente”?
Ma cosa si aspettavano? E bastaa descrivere il mondo lgbt come un mondo tutto dipinto di bei colori. Sono esseri umani; il problema delle coppie che si lasciano (siano etero o gay), è che se ne fregano del bambino. E quest’egoismo è anche più forte, perchè non c’è di mezzo anche il donatore. Vero genitore.
Filomena, tu non vuoi bambini, questo lo sappiamo ma non prendertela con gli altri se li fanno. E se ti va di lamentarti con noi per le donne musulmane accomodati, ma perchè non provi alamentarti in un quartiere di musulmani? L’ho già detto: in quel caso è forzata perchè già stabilita dai parenti.
Comunque al giorno d’oggi c’è anche una cosa ipocrita sempre dell’islam: il matrimonio valido per una notte. Si sposano davanti ad un imam, e sempre davanti ad un imam lui la ripudia.
Lo fanno perchè per legge non si dovrebbe fare sesso se non sposati. Percorrendo gli stupri, direi che sono uno dei popoli più falsi che sista,
Togliatti ragiona come un democristiano inacidito, ah ah ah
Contese del genere si verificano anche tra genitori eterosessuali. Salomone deciderebbe come se si trattasse di un normale problema di affidamento dei figli al momento della separazione di coppia, entrambe sono genitori per la legge, a prescindere da come è avvenuto il concepimento e la gravidanza, quindi bisognerà decidere, sulla b ase dei criteri ordinari, fra affido condiviso o esclusivo ad uno dei due genitori.
Se la decisione deve avvenire come nei casi di coppie etero, allora la prima sentenza era corretta. Genitore è la madre che partorisce, ed il padre che ha donato lo sperma. Punto.
E questo vale anche per i casi di fecondazione eterologa, ovvero di utero in affitto.
Infatti, spesso la madre “naturale”, cambia idea, ed i giudici le danno ragione, autorizzandola a tenersi il bambino, poiché la mera donazione di ovuli e sperma non rende automaticamente genitori.
Negli USA, dove questioni simili sono realtà da decenni, hanno sempre sentenziato in tal modo.
Infatti è il diritto che non affronta adeguatamente la questione.
Leggere le tue esternazioni (sotto i vari pseudonimi) fa tanta pena! Ma tanta!
Nelle coppie eterosessuali si può avere qualche dubbio su chi sia il babbo, ma non certo su chi sia la mamma: “Mater certa est, pater numquam”.
La situazione sarebbe oltremodo ridicola se non ci fosse di mezzo una povera creatura.
Ora scopro da uno dei commentatori di facebook che esiste la “sovranità personale”… Hai capito? Non più la dittatura del proletariato, in pratica la dittatura e basta!
Detto questo, bisogna adoperarci con tutte le nostre perché queste mostruosità non passino nel nostro ordinamento e vengano abrogate anche le altre (aborto e divorzio in primis).
si, ogni individuo, è sovrano sulla propria mente e sul proprio corpo. (John Stuart Mill). dittatura è voler dominare sulla mente e sul corpo degli altri.
Quindi devo dedurre che tu hai il potere di determinare quando nascere, morire o anche solo quando far diventare bianco spontaneamente uno dei tuoi capelli, dico bene? Ogni uomo è libero nella misura in cui aderisce alla Verità, diversamente diviene schiavo di questo o quell’idolo, anche di sé stesso; nessuno si autodetermina pienamente, anzi, e chi propugnava certe tesi ha dato il via ad alcune delle ideologie più mortifere della storia (vedasi il superuomo e compagnia cantante).
Entro i vincoli biologicamente insuperabili dalla tecnica, si devo avere la libertà di determnare la mia vita. per esempio assumendo antibiotici io decido che devo continuare a vivere, invece di soccombere ad un’infenzione, come vorrebbe il corso della natura. assumendo contraccettivi o abortendo, decido di non prestare il mio corpo alla riproduzione, è una cosa possibile, non è la natura a vietarlo, ma caso mai l’ideologia di alcuni. lo stesso discorso vale per decidere se e quando morire. chiunque può suicidarsi, è una facoltà naturale di ciascun essere umano (non richiede neppure tante competenze o sviluppo tecnologico). l’unica cosa davvero impossibile da autodeterminare, per il momento, è di restare in vita di fronte al logorio o al malfunzionamento irreversibile di uno o più organi vitali, ma nel momento in cui ci sarà anche una tecnologia per rigenerare gli organi, ciascuno potrà decidere anche se essere immortale o comunque estremamente longevo.
la libertà dell’uomo di autodeterminare i propri processi biologici, in misura sempre maggiore al crescere delle sue capacità tecniche, non è un idolo, è un dato di fatto, che alcuni vogliono sopprimere, per imporre a tutti le opzioni predeterminate sulla base dei propri valori e delle proprie preferenze soggettive (fatte passare per volere di una divinità o della natura divinizzata).
Il tuo discorso per me è accettabile al 50%:
Se decidi di ammazzarti… puoi farlo.. non te lo può impedire nessuno ed è veramente (purtroppo) un tuo diritto ;
Se pretendi una struttura statale che ti aiuta ad ammazzarti, per me… no perché crei dei complici e crei … tanti altri problemi (diventa un servizio,… non va bene l’obiezione di coscienza, perché negano un servizio, ecc);
Se vuoi sterilizzarti , se lo desideri, non te lo può impedire nessuno;
Se vuoi abortire, dato che ammazzi un’altra persona… no ( e permetti che ad altri può non importare se per te quello non è un bambino) .
Io, questo no , non vedo motivazione divine (ci sono , ben inteso, ma non sono le sole) ma il fatto che contribuisci a creare una orrenda società (peggio di questa che abbiamo), fai del male a tutti perché contribuisci a diffondere la visione necrofila che la morte è preferibile alla vita.
Se vuoi che , in quello che decidi, chiamandolo diritto, ti battono le mani … per me no!
PS intendiamoci, è solo una opinione.
Se tu pensi che l’embrione sia una persona, devi essere libero di non abortire e di non praticare aborti, ma dal momento che l’interpretazione di cosa sia un embrione è soggettiva, è sbagliato pretendere che ci sia una legge o mettere in atto meccanismi amministrativi e di mobbing che impediscano di abortire e/o di praticare aborti. Iniziamo con il liberalizzare totalmente la pratica degli aborti, così i medici che pensano che l’embrione è una persona, sono liberi di non praticarli, quelli che la pensano diversamente ( e ce ne sono moltissimi) sono altrettanto liberi di offrire un servizio alle donne che non vogliono subire gravidanze e di vederselo adeguatamente remunerato, se esercitato in regime di libera professione privata. Finché ci sarà una legge che praticamente costringe i medici a praticare l’aborto a titolo totalmente gratuito, è chiaro che a prescindere dai propri convincimenti etici soggettivi, sollevare obiezione di coscienza sarà economicamente conveniente, perché si fa meno lavoro a parità di retribuzione. Pretendere che la legge continui a permettere questa forma indiretta di divieto o di ostacolo dell’aborto, significa voler decidere del corpo altrui.
@ Diamante
Quindi se l’interpretazione di cosa sia un nero, un ebreo, un cattolico o un omosessuale è soggettiva, uno può tranquillamente eliminarlo, purché lasci gli altri liberi di non farlo! E’ chiaro che se qualcuno ritiene giusta la difesa di certi diritti – come d’altra parte fanno anche i gay – tende a imporre la propria visione.
diamante ( un nick sprecatissimo) se avessi previsto le cazzate che dici ti saresti impedito di nascere. non ti rendi conto che ti sei TROVATO AL MONDO. come puoi pensare , da niente che eri, di essere onnipotente?
Abortendo decidi di uccidere qualcuno, non di non prestare il tuo corpo alla riproduzione, perché la riproduzione è già iniziata. Per il resto confondi il termine “naturale” – come fanno parecchi – con quello di “non artificiale”, mentre il suo reale significato e’ filosofico, cioè finalizzato all’autentico bene dell’uomo.
Va bene, con voi bisogna sempre specificare, visto che vi piace giocare con le parole, abortendo si decide di non prestare il proprio corpo alla gravidanza. La definizione del cosa si uccide è controversa, perché è essenzialmente soggettiva (non esistono motivi oggettivi e assoluta per definire l’embrione “persona” piuttosto che “cosa vivente”), ma una cosa è certa vietando l’aborto si decide che una donna deve subire una gravidanza e un parto contro la sua volontà, che deve prestare contro il suo volere il suo corpo e le sue sostanze vitali per tenere in vita l’embrione. Sarebbe lo stesso che obbligare qualcuno a donare il sangue o un rene o il midollo ad un suo parente genetico con il motivo che altrimenti questi morirebbe. Quindi vietando l’aborto si attribuisce all’embrione, cosa o persona che sia, una tutela a scapito della libertà fisica e morale di un altra persona, che di certo non viene assicurata neppure alla vita di chi persona lo è in maniera certa ed incontrovertibile.
@Diamante
condivido pienamente il tuo pensiero, ti faccio notare una sola cosa: delegare ai privati l’interruzione volontaria di gravidanza potrebbe innescare una corsa a chi guadagna di più tra i medici e questo non agevolerebbe per esempio le donne extracomunitarie che non se lo possono permettere. Ti ricordo che rappresentano una quota importante anche perché hanno meno possibilità di accedere alla contraccezione rispetto alle donne italiane che sono più abituate a pianificare le gravidanze.
Sempre …aborto…eutanasia…aborto …eutanasia…. sempre comunque cose che muoiono, e magari conditi di diritto (aborto) e …dignità (eutanasia).. ma sempre cose che portano alla decomposizione.
Che schifo di mondo!
PS Filomena, ormai ti considero una amica con la quale avvolte sfogo uno stato d’animo.
Su questo ti do ragione, qui spesso gli argomenti sono sempre gli stessi, ma del resto evidentemente sono temi che appassionano i lettori di Tempi, non credi?
@ Diamante
Beh, devo dire che l’espressione “cosa vivente” è un ossimoro esilarante, se non fosse che l’embrione è scientificamente un “essere umano”. Che poi non sia la scienza, ma la filosofia, a definire la “persona” concordo pienamente (anzi, vai a nozze, rispetto allo scientismo dominante), ma questo non significa che la filosofia possa fregarsene del dato scientifico. Nel corso della storia sono state tante le ideologie che hanno tolto la dignità di “persona” alle minoranze (tra cui anche gli omosessuali, peraltro), per questo è meglio prendere atto di quello che c’è. Almeno come principio prudenziale, è naturale definire filosoficamente “persona umana” quello che scientificamente è un “essere umano”.
Quanto alla libertà di una persona, questa si attua alla luce della sua responsabilità rispetto alle azioni che compie, a mano che tu non creda che una donna possa avere una gravidanza indesiderata perché i bambini nascono sotto i cavoli.
@ Diamante
Credo che sei tu che giochi con le parole. Tu non presti il tuo corpo ad una gravidanza, perché si prestano le cose e non le persone. Il fatto che la butti sul soggettivo fai una operazione scorretta perché il soggettivo lo puoi usare su tutto ma non sull’essere umano.
In tutto il tuo ragionamento la persona “soggettivamente” può essere equiparata ad una cosa.
Ma ammettendo che nessuno ti può impedire di pensarlo, se molti ( “soggettivamente”… del resto non puoi pensare che vale solo il tuo di soggettivo) penseranno che hai poca umanità legittimamente possono impedirti di realizzarlo ( …perché per loro “E'” essere umano) reputandolo una barbarie l’aborto. O no?
Non credo che vorrai impedire a qualcuno di pensare (anche solo soggettivamente) che “l’embrione” è un essere umano e che come tale vale quanto te e Filomena ? E se lo pensano, come possono accettare compromessi con il tuo modo di pensare?
Ho fatto qualche errore nell’esposizione ma credo che non sfugga il senso
Salomone in questo caso deciderebbe di dare entrambe le bambine ad una famiglia normale.
Salomone si sta rivoltando nella tomba… e meno male che non si è ancora fatto vivo il donatore di sperma…
Non siamo ancora arrivati al tempo in cui si taglierà un figlio in due per soddisfare l’egoismo dei contendenti. Ma ci arriveremo! Ci sarà pure un giudice (in questo caso non di Berlino) che emetterà la “salomonica” sentenza
è il mondo in quota rosa, bellezza.
Queste situazioni, per me, nascono quando si desidera un figlio con le stesse motivazioni di uno smartphone . Ritengo, dato i tempi, che una cosa simile possa avvenire anche in una coppia etero ma, in altre ” realtà famigliari “, è vero al cubo.