Dopo che l’Europa le ha bruciato i risparmi, la Repubblica di Cipro si “gioca” la crescita. Nei casinò

Di Matteo Rigamonti
03 Aprile 2013
Il premier Anastasiades tratta con la Troika le contropartite per il piano di aiuti. Sul tavolo anche la rimozione del divieto di aprire casinò sull'isola. Che non vige a nord in terra turca.

Signore e signori, fate il vostro gioco. La ripresa a Cipro passa da un tavolo di roulette. O di poker. O, se preferite, dalla manovella di una macchina mangiasoldi, come si chiamano in italiano le slot machines. Già, perché il premier Nicos Anastasiades, che in queste ore sta trattando con la Troika (Unione europea, Banca centrale europea e Fondo monetario internazionale) le misure da adottare in cambio del piano di aiuti da 10 miliardi di euro – che ha ricevuto il via libera delle istituzioni già al prezzo di un prelievo forzoso del 37,5 per cento nelle tasche dei correntisti delle banche dell’isola muniti di portafogli che superano i 100 mila euro -, si è detto intenzionato a focalizzare prossimamente l’attenzione su «crescita e incentivi per favorire la crescita» dell’economia locale.

SLOT MACHINES A GOGO’. E una delle misure potenziali da adottare per rilanciare l’economia dell’isola proposta dal governo potrebbe essere proprio quella di rimuovere il divieto di aprire casinò che vige nella parte sud dell’isola, la Repubblica di Cipro, appunto; mentre, finora, le sale da gioco sono prosperate soltanto al nord, in territorio turco.

TAGLI NEL PUBBLICO. Tra le altre misure richieste dall’Europa in cambio dei soldi, invece, potrebbero esserci, sulla falsariga di quanto già accaduto in Grecia, oltre ai tagli consistenti nel settore pubblico (dove ci sono circa 4 mila e cinquecento esuberi), anche il congelamento delle pensioni pubbliche, la vendita di asset statali, la vendita di risorse energetiche e politiche per promuovere il turismo nella parte sud ci Cipro.

APPUNTAMENTO A MAGGIO. Nei primi giorni di maggio dovrebbero essere formalizzati i dettagli del piano di salvataggio dell’isola e le contropartite che il governo dovrà presentare per godere dell’aiuto da 10 miliardi di euro, di cui 9 sganciati dai contribuenti europei per mezzo dell’Esm, il fondo anti-crisi dell’eurozona e 1 soltanto dal Fondo monetario internazionale.

@rigaz1

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