Arriva un tale e mi dice: prego, qui c’è una siringa per farle un prelievo di sangue (il mio), però il prelievo è facoltativo. Allora al tale gli dico: se è facoltativo, sai cosa ci puoi fare con la siringa? Questo per affermare che mi sarei comportato come Gattuso: il prelievo ve lo fate voi. Non mi piace la morale pelosa di quelli che dicono: se non hai niente da nascondere perché rifiutarti? Perché è un mio diritto e me lo tengo stretto.
Il doping da qualche anno è diventato come la corruzione, un tema trattato da una ciurma di talebani che inseguono chi non s’adegua con forconi, torce e il cappio sempre pronto. Io non m’adeguo e penso che sul doping nel calcio si sia alzato un gran polverone, perché la faccenda fa notizia, fa parlare, fa audience. Sono convinto che i colpevoli vadano individuati (con certezza) e puniti, ma senza sconfinare nella caccia alle streghe.
Comunque ci sono altri settori della vita pubblica dove il doping deve essere sradicato con assoluta precedenza. I politici, ad esempio, sono sempre su di giri, più dei calciatori. Avete osservato attentamente la faccia di Alessandra Mussolini nel camper? Metteva paura, altro che Ringhio Gattuso.
Reg. del Trib. di Milano n. 332 dell’11/6/1994
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