«Donne, ci hanno fregate con l’aborto. È ora di chiedere molto di più alla società. E agli uomini»
TUTTI FATTI NOSTRI? «Ma come è possibile?», si domanda Bachiochi, perché mai le donne vorrebbero «ridimensionare la licenza concessa loro 42 anni fa dalla Corte suprema?». «Quando ero una sostenitrice del diritto ad abortire», spiega la femminista atipica, «l’aborto mi sembrava fornire alle donne una risposta concreta alla responsabilità sproporzionata che il rapporto sessuale può metterci davanti». In verità, continua la donna, si inganna chi crede che l’aborto rappresenti un’arma contro la «disparità» per la quale «una donna rimane incinta e un uomo no». Perché cancellando la realtà della differenza sessuale non si fa che peggiorare le cose, «addossando tutta la responsabilità della cura – o del rifiuto – della vita del nascituro, un essere umano che si sta sviluppando, solo alla donna». Motivo per cui non si chiede più nulla «agli uomini, alla medicina e alla società in generale».
IL TRADIMENTO. Ecco perché «l’aborto tradisce le donne» secondo l’avvocatessa. Perché «ci ha fatto credere che dovevamo diventare come gli uomini», ma la conseguenza è che «se siamo povere, sopraffatte o abbandonate dal padre del bambino, o se le spese mediche sono troppo alte per noi o per nostro figlio, la “responsabilità” sociale esige che ci sbarazziamo della nostra prole». La domanda è dunque obbligatoria: «È davvero questa l’uguaglianza a cui aspiravamo 42 anni fa?». Che dire poi di una cultura che, a parte «le nostre professioni», non rispetta «la capacità meravigliosa di aspettare una nuova vita umana»?
Bachiochi rileva anche il paradosso per cui, sebbene perfino l’America patria delle libertà si stia ravvedendo sull’aborto, viviamo ancora «in un’epoca in cui a parlare del miracolo delle differenze biologiche tra i sessi appare bizzarro» e si tenta addirittura di cancellare il concetto di mamma e papà, «come se ciò potesse essere un vantaggio per il progresso». Insiste la femminista: ma se la società pretende di eliminare le differenze tra i sessi, saranno ancora «le donne a portarne il fardello». Perché è sempre la donna a rimanere incinta, mentre «gli uomini possono fare sesso e andarsene via, cosa che fanno sempre di più» e proprio «grazie al diritto che ha dato loro la Roe vs. Wade (la sentenza che legalizzò l’aborto in America, ndr)». L‘unico modo per salvare la donna dall’isolamento, conclude Bachiochi, è «ammettere la verità sulla differenza sessuale – questa bella, meravigliosa verità – e plasmare la società in modo da mettere davanti la cura di chi cura i più vulnerabili. È ora di esigere di più, molto di più, dagli uomini».
Foto protesta pro aborto da Shutterstock
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51 commenti
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Volevo dare la mia esperienza.. E dire che io non sono frutto della libidine ma dell’amore dei miei genitori che desideravano tanto un figlio.. A mia volta so bene cosa sia la libidine e l’amore, ho questa grande fortuna di poter dire che ogni volta che son nate delle figlie era per un gesto d’amore, davvero! Sono fortunata, penso siano fortunate le mie quattro figlie, sapere che son frutto dell’amore..per quanto la vita di famiglia non sia sempre facile, anzi. Abbiamo momenti meravigliosi e momenti di grande tensione e, certo non mi hanno aiutato le idee femministe ad avere armonia e serenità con marito e figlie. Mi accorgo di quanto la libidine sia nulla in confronto alle soddisfazioni e divertimento ne ho guadagnato dallo stare al mio posto, o ritornarci! ..grazie all’aiuto dei Sacramenti perchè umanamente è vero che é una missione quasi impossibile quando capisci che non esiste nella realtà il ‘e vissero felici e contenti’ . Sono fortunata perché ho capito che io posso riappropriarmi della mia femminilità e, tra fallimenti e conquiste fatte di sottili segrete piccole vittorie, pian piano vedo che si sta delineando la mia corona invisibile ma meravigliosamente radiosa di regina della casa e della famiglia, in modi che sto scoprendo e che spesso non conosco, ma che so ormai che posso imparare.
Certo però non è bello far crepare il fake “Filomena” senza neanche fargli (sì, proprio “fargli”) un bel funerale stile “civìl e la banda!” di guareschiana memoria!
Facciamo una colletta e provvediamo alle tristi (tanto più che son civili!) esequie!
Alla desiata banda di cui sopra suggerirei di eseguire le imperiture note di: “E’ morto un bischero”…
Grazie al femminismo, stiamo vivendo in un mondo che è pessimo per le donne. Invece di “liberarci”, ci hanno accolato il doppio peso: ora da noi si aspetta tutto quello che un tempo si aspettava solo dai maschi (lavorare e guadagnare, sotto le stesse condizioni; ci sono perfino paesi “avanzati” in cui donne devono registrarsi per un eventuale servizio militare esattamente come gli uomini – è una pazzia, tutti sappiamo che il corpo della donna è ottimizzato per dare la vita e non per combattere; essere indipendenti e disponibili come lavoratrici ecc.) e COMUNQUE si aspetta da noi tutto quello che è sempre stato il compito della donna (assumerci i rischi e il peso delle gravidance e dei parti, badare ai figli ed alla casa, essere accoglienti e femminili).
E’ pazzesco. La “liberazione” delle donne ha infatto liberato gli uomini dando il doppio peso alle donne, il peso assolutamente sproporzionale e in molti casi addirittura innaturale (tendendo conto delle specificità biologiche della donna).
In casi di gravidanze non desiderate le donne si trovano sole di fronte a due scelte ognuna fisicamente e psciologicamente drastica, che cambia il corpo e la vita, gli uomini rimangono fuori e “moralmente puri” perché tanto è una scelta della donna, quindi tutto il peso su di lei… e anche se l’aborto è più sicuro nell’immediato, le conseguenze psicologiche a lungo termine non sono affatto banali.
Il paper sostiene che prendendo il corpo maschile a modello di “normalità” (poter fare sesso senza rimanere incinti) e cercando di adeguare la donna a quest’immagine (inventando per lei lo stesso “diritto”) non si arriva all’uguaglianza. Si crea un mondo che favorisce l’irresponsabilità e dove le sue conseguenze comunque le sopportano le donne.
Solo se si riconosce la differenza fondamentale tra i due sessi – la differenza fisiologica, psicologica, ciò che i due hanno da offrire al mondo – si arriva a poter parlare serenamente di come organizzare la vita e la società per proteggere i più deboli (il nascituro, la donna nello stato fragile di gravidanza), disincentivare i comportamenti di irresponsabilità per avere molto meno casi di gravidanze indesiderate.
Quanto al grigiore, il grigio non sarà il più attraente dei colori, ma è sempre più piacevole ed elegante del marrone…e quanti colori in apparenza seducenti e brillanti sono solo un abbaglio che porta in un mare di …marrone…
Vedere tutti i colori non è un difetto (anche se colori possono essere più o meno belli), altro che abbaglio. Ma l’essere grigio, vedere grigio e soprattutto far diventare grigio qualsiasi cosa che si tocca diffonde solo tristezza. Non ti confondere, non mi riferivo al grigio armani.
Ma da dove deriva che se al referendum avessero votato solo le donne l’aborto sarebbe stato abrogato? Da dati oggettivi rilevati con le opportune metodologie di indagine o è una mera supposizione ideologica? Tra gli anni settanta e ottanta le donne in generale erano molto più consapevoli di oggi dei propri diritti individuali e sapevano per esperienza diretta cosa significa essere costrette a subire gravidanze e parti contro ogni volontà.
La consapevolezza delle donne in quegli anni tu l’hai accertata da una “metodologia d’indagine o da una mera supposizione ideologica? Oppure da Pannella quando dichiarava che ogni anno “un milione o un milione e mezzo” di aborti? oppure dal il “Corriere della sera” del 10 settembre 1976 per esempio dava da 1,5 a 3 milioni di aborti clandestini l’anno? oppure “Il Giorno” del 7 settembre 1972 da 3 a 4 milioni l’anno?
Si sparavano numeri (da 1,5 a 4 milioni),senza alcun elemento di prova. Ma queste balle produssero la sensazione dell’emergenza nazionale e fece passare la legge 194. Stendiamo un velo pietoso sulla “consapevolezza” delle donne vista come è stata acquisita.
Non mi sottraggo alla tua considerazione. io mi baso su un indagine Doxa del 1986 (quindi se non sbaglio a 5 anni di distanza) : Un solo dato : il 67% riteneva che la “vita umana inizia dal concepimento”
67% delle donne
non significa che fossero favorevoli a vietare l’aborto; poi questi sondaggi hanno un valore molto dubbio; l’aborto è una scelta strettamente personale, non è che tutte devono volerlo fare per poter volere la sua legalizzazione. Se anche ci fossero solo due donne all’anno che vogliono abortire dobrebbero poterlo fare.
Non potevi darmi risposta più banale, cieca, ideologica. Risposte che ho già collezionato da Le, Filomena, Elena ed altre varianti ecc.
Il sondaggio non ha nessun valore dubbio, e se usassi l’intelligenza elementare e meno di un grammo di onestà lo capiresti. Tanto è vero che è stato creato un apparato propagandistico senza precedenti per convincere le persone su una emergenza e di decine di migliaia di donne morte per aborti clandestini inesistenti. Bugiardi e ladri.
Chiaramente sulle due donne a l’anno che vogliono abortire e per le quali rivendichi il diritto, neanche in questo caso nulla di nuovo, il grigio squallore di chi è estraneo alla vita.
E da dove deriva che se al referendum avessero votato solo le donne l’aborto sarebbe stato abrogato? dai vostri preconcetti ideologici o da dati rilevati con idonee metodologie statistiche? tra la fine degli anni settanta e all’inizio degli anni ottanta le donne erano molto più consapevoli dei loro diritti individuali di quanto siano le ragazzine di oggi che ormai non riescono a farsi neppure idea di cosa significhi essere costrette a sopportare gravidanze odiose e assolutamente non volute…inoltre avendo un rapporto con la realtà meno mediato dalle immagini dei mass media sapevano benissimo che un embrione di poche settimane non è un bambino in miniatura.
“Comunque, se magari cosa ci spieghi cosa c’entra il tuo discorso sotto quest’articolo, ti sarei grata !”
Volentieri. Ho voluto dimostrare che per le donne l’aborto è molto meno una frenatura del parto. Comunque se per te la salute non conta, allora hai ragione!
Una volta che avrete reso la terra un deserto chi pensate che godrà della vostra libertà?
Per Conoscere Un Tubo, rileggi l’articolo, che è meglio !
Ma come si fa ad essere così ottusi da attaccarsi ad un articolo simile per sparare le solite scemenze che non c’entrano un tubo ?Ma ti rendi conto che non si parlava di salute femminile e che se anche fosse vero quello che dici tu ( e non è vero ! , ma non è l’argomento ! ), non parliamo dell’esito di una operazione di cistifellea !?
Parliamo, infatti, dell’uccisione di un figlio nel ventre materno( dato che tale considera l’aborto anche questa femminista doc, come tutti gli scienziati del mondo, d’altronde ) che si ripercuote sulla donna, anche come mentalità generale, lasciandola sola ad affrontare le scelte che competono ad entrambi i genitori !
Sei parente di Lena-Filomena , vero ? Curatevi la capoccia e il cuore, che è meglio !
Lo sai che uccidere gli altri di solito non influisce sulla propria salute fisica, ma su quella mentale ci possono essere effetti devastanti ?
Sono cretina anche io che rispondo ad una persona in malafede e con evidenti disturbi dell’affettività !
Ti risponderò ancora solo quando avrai qualcosa da dire nel merito delle parole della vera femminista sopra, che fa delle considerazioni molto interessanti su come l’aborto sia una grande fregatura per le donne , motivando il perché e il percome. Non certo perché abortire comporta più pericoli per la salute fisica della mamma, che partorire !
Che gente che c’è in giro, poveretti noi. Ma forse è la solita cordata di troll paranoici.
Giovanna, l ideologia abortista nasconde l aborto sotto la locuzione salute riproduttiva. Il discorso del troll funziona nella sua logica perversa. Per lui il bambino è un impiccio, una malattia, da curare come l influenza. Quello di cui il troll non si accorge è della crudeltà disumana di quanto dice.
Ma io ho moltissima cura del mio spirito e del mio corpo, per questo evito e sempre eviterò gravidanze come la peste.
Infatti. Il tuo spirito te lo fasci per bene in vista del inferno.
Post dal tocco inconfondibile di Lena, il lato oscuro di Filomena.
Non ti preoccupare di spirito e corpo, ma dell’autismo. Prova l’ippoterapia o la pet terapia. Dice che nel tuo caso si notano miglioramenti.
L’aborto, ovviamente quando eseguito in condizioni di legalità e in strutture sanitarie adeguate, è un intervento più sicuro del parto; in altri termini una donna che partorisca ha un rischio di morte durante e dopo il parto 14 volte maggiore del rischio di morire per complicanze di un aborto volontario (IVG).
Lo dimostra una ricerca condotta da Elizabeth Raymond della Gynuity Health Projects di New York City e David Grimes della University of North Carolina School of Medicine a Chapel Hill, con l’intento di fare luce su molte informazioni scorrette fornite alle donne in merito all’interruzione di gravidanza: abortire e partorire sono due procedure che, pur non a rischio zero sono sicure e quindi le decisioni della donna non devono essere influenzate dalla supposta pericolosità dell’una o dell’altra.
I ricercatori hanno incrociato dati governativi su decessi legati a parto e gravidanza o decessi conseguenti ad aborto praticato nella legalità; hanno visto che tra 1998 e 2005, è morta di parto una donna per ogni 11.000 bimbi nati vivi. Invece è morta per complicanze dovute ad aborto legale una donna ogni 167.000. Insomma si muore più di parto che nel caso si decida di non tenere il bambino.
La ricerca, resa nota da Reuters online, è apparsa sulla rivista Obstetrics & Gynecology.
Ovviamente l’intento dei ricercatori era solo di sfatare il mito che abortire sia una procedura molto pericolosa, `mito´ spesso alimentato in alcuni stati Usa con la nascosta volontà di scoraggiare gli aborti. La donna deve sapere che sia partorire sia abortire sono due procedure sicure e deve poter scegliere con tutta la serenità possibile se portare avanti o meno la gravidanza, senza lasciarsi influenzare da informazioni false o scorrette.
Per conoscere
Mirabolante gran popo di studio, dove non è contemplato minimamente che dell’aborto viene soppressa una persona.
L’aborto non viene praticato per la paura, viene praticato per insensibilità ed indifferenza verso la vita. Magari non corrono il rischio del 14 volte maggiore (se è come dici tu) ma hanno un valore di se stessi 14 volte meno significativa.
Io su Tempi ho conosciuto diverse propagandiste dell’aborto, non hanno corso rischio alcuno, ma la loro compagnia non la augurerei al mio peggior nemico.
Qui però si parlava di “fregature per le donne” non di “sopprimere persone”. Si può anche decidere di scegliere il rischio maggiore di fregature, basta essere consapevoli peró che esistono altre scelte con meno fregature.
Per Conoscere
E’ proprio la tua collocazione del concetto di “fregatura” che per me risulta fasullo. Perché presuppone un guadagno in una scelta che costituisce un depauperamento per l’insieme di una persona. E’ come dire che se una persona si chiudesse in una stanza , non uscisse mai non nessun “rischio 14” rispetto a chi esce, attraversa la strada per fare belle camminare in unparco. Certo il primo corre meno rischio statistico ma diventa una larva acquisendo un “fregatura” ben più grave.
Diverso e’ il caso richiamato nell’articolo che traccia significativamente la “fregatura” in una collocazione precisa (anche se non esente da limiti segnati da Agostino). Ti basta pensare che quando sul referendum sull’aborto avessero votato solo le donne questo non sarebbe passato. L’aborto è stato una conquista al cubo per i maschi.
Aggiungo: Escludere il “sopprimere le persone” costituisce nel discorso una vivisezione dello stesso.
Ripeto inoltre: la paura del parto non è il “movente” dell’aborto.
PS : Anche per me sei familiare
Errata corrige:
….non avrebbe nessun…..
Se sono così famigliare, evviva la famiglia!!!!
Il tuo ragionamento è lacunoso perché prevede una scelta a senso unico. Io non ho detto che non bisogna rischiare, ho solo detto che bisogna essere consapevoli dei rischi. E le scelte non sono quasi mai definitive. Ci sono situazioni in cui vale la pena rischiare se si vuole veramente raggiungere un obiettivo e altre in cui il rischio è troppo grande in rapporto al risultato. L’importante è capire cosa si vuole veramente in un determinato momento e agire in modo consapevole. Il mio non era assolutamente un voler dare un giudizio di merito nei confronti di una scelta piuttosto che dell’altra, ognuno deve poter fare quello che si sente ed è in grado di fare.
Il mio ragionamento non è lacunoso e’ piuttosto il tuo che è disomogeneo . Trascurando, o meglio, vivisezionando l’aborto dal particolare ” sopprimere un essere umano”, magicamente trasformi l’intervento chirurgico al pari della rimozione di una appendicite, o un ernia. Per cui la stessa “situazione”, a cui alludi tu, assume un carattere particolare e poco conta il rapporto al “risultato”.
E’ evidente che io non considero la situazione della discussione sopra riferibile ad un parto che presenta un rischio concreto ed attuale per la madre.
Caro figlio di Giovanna, suppongo tu sia il figlio di “giovanna”, il troll poveraccio !
Ti capisco, poveraccio figlio di poveraccio !
Mamma non cambierai mai, sono io, tuo figlio, ho finito le lacrime e non mi resta che rassegnarmi a sopportati. Ognuno ha la propria Croce!!!!
Caro troll poveraccio, figlio del troll poveraccio “giovanna “, tu hai ben altro da sopportare nella vita che di leggere i miei commenti su questo sito, fidati !
Però attento, che ti stai incartando parecchio !
E sei sempre più divertente, cosa che non auguro a nessun troll !
Ciao !
Caro Per Conoscere Un Tubo, hai un’aria stranamente familiare !
Comunque, se magari cosa ci spieghi cosa c’entra il tuo discorso sotto quest’articolo, ti sarei grata !
Non si parlava affatto della salute della donna ! Che testa !
Dai, volevi cambiare discorso , vero ? Spero che non abbocchi nessuno !
Invece sono d’accordo con Agostino: la posizione di questa femminista non è del tutto condivisibile, anzi.
Ma che una ( vera ) femminista faccia un discorso simile, che realisticamente si renda conto che la cultura che sostiene l’aborto è maschilista , che l’aborto è una grande fregatura per la donna e ne spiega bene le ragioni, bè, è già un grande passo.
“Comunque, se magari cosa ci spieghi cosa c’entra il tuo discorso sotto quest’articolo, ti sarei grata !”
Volentieri. Ho voluto riportare i dati di uno studio per dire che l’aborto per le donne (dal punto di vista della salute), è molto meno una frenatura che il parto!
Sarà più sicuro del parto, ma quanta tristezzace buio porta nel mondo!
Non c’è niente di più triste delle gravidanze e dei parti. Evitare di riprodursi non significa morire. Anzi la morte(dello spirito) in un certo senso inizia proprio con la riproduzione materiale dei corpi.
Lena, o ganapatya o filomena che dir si voglia, dammi retta, curati !
Che sia autismo, come adombrato l’ ultima volta o altra patologia, ma qui l’evidenza si impone !
E ci tengo a dire che la mia non è una provocazione da web , ma il fare intravvedere un percorso terapeutico a chi dice che non c’è nulla di più triste delle gravidanze : non ci sono discorsi che tengano, qua solo uno psichiatra può dare una mano.
Ciao, tesoro, spero per te che tu sia un troll che si diverte così e non un caso umano alla frutta.
Caro Yoyo, hai ragione, ma non si parlava di salute della donna nell’articolo soprastante, tantomeno di salute riproduttiva, ma di come l’aborto si sia rivelato tutto tranne che un affare per la donna, come impatto sulla felicità della donna, ma un grande scaricabarile del maschio: cosa che una vera femminista dovrebbe temere come la peste !
Sempre lasciando perdere la patologia o il trollaggio estremo : lì bisogna arrendersi !
Ma della dignità del nascituro non si parla, tutto si concentra nel rapporto tra il maschio e la femmina, in una logica comunque di contrapposizione e mercificazione del rapporto tra due esseri umani.
Tutto sempre giocato nella logica egocentrica dello scaricarsi reciproche responsabilità senza mai interrogarsi sul senso più profondo dell’amore umano, in cui il sesso e solo una parte, e forse non la più importante.
Agostino: “Tutto sempre giocato nella logica egocentrica dello scaricarsi reciproche responsabilità
……………senza mai interrogarsi sul senso più profondo dell’amore umano, in cui il sesso è solo
……………una parte, e forse non la più importante”………………………………………………………
La ragione per cui, Signor Agostino, NON ci si interroga “sul senso più profondo dell’amore umano” è la prova provata che NON è affatto l’Amore – nella grande maggioranza dei casi – a dettare la copulazione, ma la libidine.
Così come avviene nel mondo animale!
Mi dispiace essere così aspro nella mia osservazione, ma è un dato di fatto che noi Umani – ancora nel secondo decennio del terzo millennio ed appartenenti a quella Civiltà Occidentale che pensa di essere la luce del Mondo – non abbiamo ancora nemmeno flebilmente intuito che il nostro generare fu inteso – da Chi ci ha creati – essere DECISO da due Menti – quella dell’uomo e quella della donna – la cui perfetta “unificazione” chiamiamo Amore.
Molto diversamente avviene, invece, nel mondo degli animali i quali – non provvisti della sofisticata attività cerebrale propria degli Umani, generano attivati dalla libidine: una forza cieca ed istintiva priva di qualsiasi capacità razionale.
Mi domando: a quando il giorno in cui noi Umani scopriremo di essere figli della libidine, invece dell’Amore?
Cordialmente.
È quello che cedete voi e che avete indotto a credere gli altri. Con il risultato cje ora siamo pieni di debosciati che si credono davvero animali tutto istinto e niente cervello. Avete diffuso ignoranza ed irresponsabilità.
Credo che sia sbagliato dire che le “donne non amano riprodursi” è una lettura parziale ed unilaterale della realtà. Più corretto è dire che c’è una cultura a senso unico che permette tra le vari opzioni di vita possibile che alcune diventano percorribili più agevolmente di altre. E più facile generare debosciate che persone con senso ed amore per la vita.
Chiaro che poi leggendo il post di alcune donne che hanno un grigiore esistenziale di base e che manifestano brividi di eccitazione vitale solo per propugnare difese per l’aborto bene fanno a se stessi a non fare figli perché, dato il grigiore e la sterilità emotiva, porterebbero al mondo infelici. Ma farebbero bene a tenersi la scelta stretta-stretta per se e non ostentare propagandisticamente la loro miseria.
Si, infatti, è ora di chiedere che la tecnica realizzi qualcosa di veramente efficace e senza effetti collaterali per impedire in modo assoluto gravidanze non volute e che sia disponibile a tutte senza ostacoli giuridici ed economici. Per esempio il vaccino contraccettivo.
È incredibile come in una nazione in denatalita ci sia qualcuno che non chiede altro che nuovi strumenti di morte.
Come possa essere senza effetti collaterali un qualsiasi metodo contraccettivo che va ad agire su meccanismi fisiologici delicatissimi e intrecciati con decine di altri processi femminili del cervello, della circolazione, ormonali ecc ecc, è però un bel rebus !
Ahivoglia a proibire gli ogm, quando violentiamo la nostra natura di donne !
Se c’è denatalità vuol dire che le donne non vogliono e non amano riprodursi. Qui si parla di non farsi “fregare”…ma se io donna non ho alcuna volontà e interesse personale a riprodurmi per non essere fregata devo avere i mezzi per prevenire…riprodursi per la “patria” non mi sembra rientri nella nozione non farsi fregare…
Quando sono nato e ho visto chi era mia mamma….Non ho più smesso di piangere!!!!
Scusa mi spieghi come interagisce con i “meccanismi fisiologici delicatissimi e intrecciati con decine di altri processi femminili del cervello, della circolazione, ormonali ecc ecc”, ….il preservativo?
Caro Curioso, sveglia ! Mi riferivo all’ipotetico vaccino contraccettivo ipotizzato da Gana !
Che, evidentemente interferirebbe non poco con la fisiologia femminile, non credi ?
FORTUNA CHE TUA MADRE NON LO HA PRESO QUESTO VACCINO
Oggi la simpatia da becchino si taglia a fette….
Mi sembra che i vaccini rendano immuni da malattie e non mi sembra che la gravidanza lo sia. A meno che non si voglia immunizzarsi dalla responsabilità.
Si cosi ti fai scopare quante volte vogliamo…che tristezza