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Nel luglio 2019 l’amministrazione Trump istituiva una Commissione sui Diritti Inalienabili. La commissione – presieduta dall’eminente giurista e accademica Mary Ann Glendon – comprendeva accademici, filosofi, attivisti e doveva offrire al governo americano consigli e raccomandazioni nel campo dei diritti umani a livello internazionale.
In particolare alla commissione veniva richiesto di riflettere sull’attuale discorso sui diritti umani e di rilevare se tale discorso si fosse allontanato o meno da quei principi fondanti la nazione americana che sono la legge naturale e i diritti naturali. Date queste premesse non stupisce che nell’era dei nuovi diritti, delle identità fluide e della cultura woke questa iniziativa non è stata ricevuta positivamente dal mainstream statunitense e d’oltre oceano.
La commissione è stata fortemente criticata dai democratici e da ong come Human Rights Watch – una delle più influenti organizzazioni non governative nel campo dei diritti umani. I...
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