«Diritti a piante, fiumi, animali». Gli avvocati britannici contro il climate change (e l’uomo)

Di Daniele Meloni
13 Ottobre 2022
«Dobbiamo riuscire a dare al neo-panteismo una cornice legale adatta al 21esimo secolo». Il rapporto della Law Society per sbarazzarsi della «tradizione giudeo-cristiana»

Neo-panteismo incardinato per legge e diritti legali per animali, alberi e fiumi. Queste le basi del rapporto “La legge al tempo della biologia emergente”, pubblicato dalla Law Society, l’associazione indipendente degli avvocati inglesi e gallesi.

«L’ecosistema è più potente dell’uomo»

Secondo gli autori del lavoro, le professoresse Wendy Schulz e Trish O’Flynn, garantire diritti e protezione legale a entità non-umane è essenziale nella lotta al cambiamento climatico, alla perdita di biodiversità e per una nuova relazione nel modo di porsi dell’uomo nei confronti dell’ambiente e della bio-tecnologia.

Seguendo la retorica già in voga presso organizzazioni sovranazionali e attivisti del cambiamento climatico, gli avvocati britannici si sono messi in testa che per consegnare a figli e nipoti un pianeta più vivibile sia necessario ribaltare la piramide delle relazioni tra uomo e natura e far sì che l’uomo si senta parte e non “manipolatore” di quest’ultima.
«L’ecosistema è molto più potente dell’uomo», ha detto O’Flynn al Guardian, auspicando una maggiore presa di coscienza della società sul tema. L’obiettivo della Law Society è semplice: far sì che tutte le specie raggiungano il loro «massimo potenziale cognitivo, emozionale e sociale senza sopraffare le altre».

L’ecocidio come reato penale

Gli autori del report utilizzano come riferimento due nazioni sudamericane, la Bolivia e l’Ecuador, nelle quali i diritti del mondo naturale sono già entrati nel corpus legislativo, anche grazie all’influenza, in entrambe le nazioni, di comunità indigene che vivono più a contatto con la natura. Inoltre, la Law Society condivide la campagna internazionale per riconoscere l’ecocidio come reato penale, che sta prendendo sempre più forza dopo che nel 2021 esperti legali provenienti da tutto il mondo hanno fissato la definizione legale del termine.

Dalla tradizione giudeo-cristiana al panteismo

«C’è un cambio di paradigma culturale dalla tradizione giudeo-cristiana di dominio dell’uomo sulla natura a quella per cui noi siamo solo una parte dell’enorme reticolato della vita sul pianeta terra», ha detto la professoressa Schulz. «Se riuscissimo a incardinare nella legge i diritti dell’anima di un fiume, degli alberi o di un elefante daremmo al neo-panteismo una cornice legale adatta al 21esimo secolo», ha concluso.

Foto di Youhana Nassif su Unsplash

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