È stato osservando una vecchia mappa di Milano che gli occhi mi sono caduti su questa parola: tra il Duomo e corso di Porta Romana, “Bottonuto” c’era scritto. Ma, nata qui, vissuta qui, mai avevo sentito questo nome. Come un pezzo di città, scomparsa. A poche centinaia di metri da piazza Duomo: vecchie case, vicoli stretti, abitato per lo più da povera gente, benché non mancasse al Bottonuto un’aura “maledetta”, per via di numerose case chiuse. Sull’archivio del Corriere ho trovato qualche cronaca: delitti di gelosia, borseggiatori, papponi. Malavita di piccolo calibro. Questo, fino a circa il 1930.
L’urbanistica del Ventennio vedeva male l’intrico di viuzze equivoche nel cuore di Milano; o forse faceva gola, quell’area centralissima.
Adesso, dove era il Bottonuto c’è piazza Diaz. Ampia, fredda. Non me ne ero mai accorta, ma è strano quello spazio ampio, squadrato, a pochi passi dai vicoli di via Torino. Un vuoto nel cuore di Milano.
Ho cercato sul web le vie scomparse: case ...
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