Capite la follia? Siccome non c’è «un euro fuori posto», Del Turco è colpevole

Di Redazione
14 Giugno 2013
L'ex governatore si difende dopo la richiesta «assurda» di una condanna a 12 anni di carcere. E aggiunge: «So chi è il mandante di questa storia, e lui sa che io so»

«Una una mitragliata mediatica». Così Ottaviano Del Turco, oggi intervistato sul Giornale da Gian Mario Chiocci, definisce la richiesta dei pm a 12 anni di carcere. Ieri tempi.it ha pubblicato la foto che, secondo i pm, sarebbe la prova regina che dimostrerebbe la colpevolezza dell’ex governatore dell’Abruzzo. Un’immagine sfuocata dove, per identificare Del Turco, occorre – come abbiamo fatto noi – cerchiarne il presunto volto.

DOVE SONO LE PROVE SCHIACCIANTI? Del Turco nell’intervista al Giornale definisce «incredibile e abnorme» la richiesta dei pm Giampiero Di Florio e Giuseppe Belelli. «È finalizzata a coprire una verità processuale che è acclarata e indiscutibile, e cioè che in dibattimento non è emersa alcuna delle “prove schiaccianti” –- così le definirono –- che furono alla base del mio arresto. Al che mi domando: se nulla hanno trovato su di me (perché nulla potevano trovare) perché non chiedere anche 18 anni, oppure 22 se non addirittura l’ergastolo? Hanno voluto sparare una mitragliata mediatica per far passare il messaggio che io qualcosa debbo averla fatta per forza, che devo aver preso le tangenti di cui parla un imprenditore che in un’altra procura è sotto processo per bancarotta e che secondo i carabinieri, ma non secondo i pm di Pescara, sarebbe dovuto finire lui in galera, non io».

CAPITE LA FOLLIA? L’ex presidente regionale racconta per l’ennesima volta come sia cambiata la sua vita dopo il clamoroso arresto, la caduta della sua giunta, il procuratore Trifuoggi che parlava di «montagne di prove schiaccianti» a suo carico. Quella montagna, nota amaro Del Turco, «non ha partorito nemmeno il fatidico topolino». Controlli sui conti correnti, oltre cento rogatorie internazionali, tutto per appurare cosa? Che non c’è «un euro fuori posto». Eppure proprio la prova regina (altro che foto) che Del Turco è innocente è rivoltata per affermare che l’ex politico Pd è colpevole. «I pm oggi sostengono – dice Del Turco – che se i soldi delle tangenti non si sono trovati allora non vuol dire che Del Turco li ha occultati come farebbe uno spallone qualsiasi, ma li ha fatti scomparire utilizzando l’esperienza come ministro delle Finanze o come presidente della commissione Antimafia. Capite la follia? È come dire che un pm è un assassino perché si occupa d’inchieste con omicidi. La triste realtà è che si sono intestarditi a credere a quest’imprenditore che mi accusa di avergli estorto 6 milioni di euro e che è sotto processo per bancarotta a Chieti, non a Pescara, per averne distratto 200 di milioni. In questo processo parallelo è dimostrata la sua mania compulsiva nello sperperare milioni per acquistare opere d’arte e beni di lusso, sono dimostrate le sue operazioni sospette e spericolate. Di là ci sono riscontri, di qua nemmeno uno. Capite? C’è da impazzire…».

ORGANIZZATO A TAVOLINO. Del Turco dice di sapere che tutto quello che gli è capitato non è avvenuto a caso. «Tutto è stato ordito fuori, organizzato a tavolino – spiega – affinché la giunta Del Turco facesse la fine che ha fatto e Angelini, pur autoaccusandosi, si salvasse. Per dirla con Pasolini, io so. So chi è il mandante di questa storia, e lui sa che io so. Non posso dirlo perché al momento non ho le prove documentali di quanto affermo. Solo per questo non l’ho denunciato pubblicamente».

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3 commenti

  1. francesco taddei

    signor salis, tale referendum c’è già stato, ma la volontà popolare (in teoria sovrana, secondo la costituzione più bella del mondo) non è legge per i parlamentari italiani che l’hanno subito modificata.

  2. francesco taddei

    ottavià.. e facce ‘sto nome!

  3. ragnar

    In Italia bisogna sopprimere le lobbies dei sindacati e dei magistrati. Altrimenti non ci si risolleverá mai.

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