Da uomo diventa donna, poi chiede 135 mila euro online per l’utero in affitto: «Voglio un figlio»

Di Leone Grotti
04 Ottobre 2015
Kevin, oggi Fay, ha 27 anni e vorrebbe diventare mamma ma poiché lo Stato, che gli ha già pagato metà dell'operazione per il cambio di sesso (41 mila euro), non lo aiuta, lancia una campagna di crowdfunding

trans-utero-affitto

«Sapevo di voler diventare mamma, ancora prima di voler diventare donna». Inizia così la storia di un transessuale inglese, che dopo aver cambiato sesso, ha aperto una pagina di crowdfunding (finanziamento collettivo) su GoFundMe per racimolare 135 mila euro e poter così pagare una madre surrogata e far «diventare realtà il mio sogno».
Kevin McCamley, nato a Middlesbrough, ha pensato per la prima volta di diventare donna a 16 anni. Il processo è durato e costato molto ma dopo anni, e 81.560 euro spesi, il ragazzo si è trasformato in Fay Purdham. Il costo in realtà è stato minore per le sue tasche perché, come previsto dalla legge inglese, la metà dell’importo, pari a circa 41 mila euro, è stata fornita dalle casse pubbliche e caricata sul sistema sanitario nazionale.

PAPÀ/MAMMA. Dopo essere diventato donna, Kevin/Fay vorrebbe anche diventare papà/mamma. Prima di cambiare sesso, infatti, aveva congelato degli spermatozoi con i quali fecondare in futuro l’ovulo di una donatrice e impiantare l’embrione risultante nell’utero di una donna che si offrisse di portare in grembo il bambino per poi lasciarglielo. Non avendo trovato nessuna donna disponibile, ha pensato di ricorrere all’utero in affitto. Fin qui, pur con qualche differenza, il percorso è simile a quello di tanti altri che ricorrono alla pratica della maternità surrogata in giro per il mondo.

«IL GOVERNO NON MI AIUTA». Kevin/Fay, però, non avendo i fondi necessari e siccome «né lo Stato né il sistema sanitario nazionale mi danno alcun aiuto», ha deciso di aprire una pagina di crowdfunding, pubblicizzata da tutti i giornali inglesi. «Per pagare una madre surrogata che mi fornisca gli ovuli e che porti in grembo il bambino per me servono 135 mila euro». Una somma enorme, ecco perché ha chiesto aiuto alla collettività, affinché «mi aiuti nel mio viaggio verso la maternità».

SOLO 54 EURO. Finora la raccolta non è andata bene. Solo 54 euro sono stati donati in due giorni. Sarah Mini Taylor è stata l’unica a lasciarle un messaggio, sostenendola perché «ogni donna merita di essere madre». Ma non ha lasciato donazioni. Kevin/Fay però aspetta fiduciosa, insieme al suo fidanzato ed ex compagno di scuola Chris Dodd: «Sarebbe splendido avere bambini, abbiamo anche già scelto i nomi».

@LeoneGrotti

Articoli correlati

24 commenti

  1. leo aletti

    questo soggetto è malato manca di identità, necessita di una sana terapia.

  2. Ele89

    E fu così che scoprì di aver pagato cifre assurde per credere di essere ció che non è quando le cellule del suo corpo posseggono tutte un dna maschile , ma che amarezza …

  3. Daniele

    La pazienza e la misericordia di Dio non sono infiniti la storia insegna. Basta non se ne può più di questo martirio della vita.

    1. MicheleL

      PIO XI: BOLLA DI INDIZIONE DEL GIUBILEO UNIVERSALE DELL’ANNO SANTO 1925

      INFINITA DEI MISERICORDIA

      29 maggio 1924
      Il Vescovo Pio, Servo dei servi di Dio.
      A tutti i fedeli che leggeranno questa Lettera, salute e Apostolica Benedizione.

      Poi magari lei non e’ cattolico…

      1. Giannino Stoppani

        Ah, ah, ah!
        Ci manca anche che ti metta a far lezione sul cristianesimo per sentito dire…
        La Divina Misericordia è infinita…
        Ma solo con chi si pente e si converte.

      2. Sebastiano

        Come al solito fai deliberatamente confusione.
        In questo caso ti inserisci in un post dimenticando abilmente – per stare al tema dell’articolo – che la misericordia non è l’autorizzazione al libero shopping di esseri umani.
        Ma capisco che su questo non hai nemmeno gli specchi su cui arrampicarti.

      3. MicheleL

        Ho solo fatto notare che la presunzione rassicurante di avere dalla propria un dio vendicativo che mena condanne eterne a chi non ci aggrada è finita. Un dio più e più concretamente misericordioso, poi femminilizzato in madonne di vari colori è subentrato con la necessità, da parte del clero di piegarsi all’aumentato peso politico e sensiblità delle masse.
        La misericordia del vostro dio è infinita, fatevene una ragione o convertitevi ad una religione che rifletta meglio il vostro livore, ma con -giocoforza- meno appeal.

        Per inciso, non donerei un centesimo per la causa in oggetto, perchè i figli hanno bisogno di due genitori che li amino e che si amino e per altre ragioni che temo non sia possibile discutere con voi due.

        1. Giannino Stoppani

          1) la Divina Misericordia è infinita, solo verso chi si pente e si converte, ignorante.
          2) Tu stai bestemmiando. Vergognati, cialtrone.

          1. Sebastiano

            Gianni’, e che pretendi…
            L’avrà letto su qualche studio autorevole dell’APA…

        2. To_Ni

          🙂 ma che cacchio dici ?
          Ritorna agli tuoi “autorevoli studi” dei tuoi compari che è meglio.

          PS: Pure “l’autorevole” teologo. mamma mia…. basta!

          1. To_Ni

            ai tuoi*

    2. xyzwk

      Il vero martirio non è avere genitori omosessuali ma nascere nei Paesi del terzo mondo dove i bambini muoiono come mosche semplicemente perché non hanno da mangiare o per malattie banali come il morbillo. La vera tragedia è nascere disabile, o da genitori violenti.
      Capisco la religione vi impedisce di essere obiettivi, ma un minimo di senso delle proporzioni…

      1. paola

        Se proprio vogliamo fare una classifica , essere venduti dalla propria mamma o dal proprio papà o da tutti e due, e cresciuti dai compratori, mi sembra mille volte peggio che nascere poveri o poverissimi, o anche disabili : sono i figli più poveri del mondo, quelli ceduti per povertà.
        In questo caso, poi, sarebbe un figlio ceduto a una persona del tutto squilibrata.

        E conosco disabili ben più felici di supposti “abili” a non far nulla di significativo tutto il giorno, che non hanno relazioni umane significative, che hanno una visione povera della vita , che non vivono la gratuità e nemmeno la gratitudine.
        Non è la malattia o la povertà materiale che rende infelici, ma la povertà di senso nella propria vita .

        1. xyzwk

          Il senso alla propria vita ognuno se lo da da sé e non esiste una regola da seguire. Quelle che hai fatto, sono tue valutazioni, altri potrebbero non essere assolutamente d’accordo e preferire essere sani e senza genitori. Le relazioni significative si costruiscono nel tempo e attraverso i sentimenti e non derivano obbligatoriamente dai legami di sangue.

          1. paola

            Se è per questo, sei tu che hai fatto delle valutazioni di una lampante povertà umana , generalizzando con vuota superficialità sulla pelle altrui.

            E nemmeno hai capito che non mi riferivo , parlando di relazioni, ai legami di sangue, ma facevo un discorso sulla disabilità : la tragedia non è nascere disabili, ma apparentemente “abili” e invece mancanti dell’esperienza della bellezza della gratuità e della gratitudine e della condivisione della bellezza della vita, anche nel dolore.

            Mi voglio spiegare ancora meglio : conosco disabili che comunicano gioia molto, ma molto, ma molto più di te, che ti arroghi il diritto di dire che la tragedia è di nascere disabili e non di essere trattati come oggetti, forse perché tu stesso sei stato trattato come un oggetto o comunque non hai fatto esperienza di essere accolto come sei e non sai accogliere gli altri come sono.

            Tralasciando il fatto chiarissimo che la disabilità non si sceglie, mentre adulti come questo tizio scelgono coscientemente di fare del male a un figlio di altri e noi, chiusi nel nostri sterile egoismo, ci facciamo delle chiacchiere sopra.

          2. xyzwk

            Tanto per cominciare tu non hai parlato specificamente di disabilità e io non mi riferivo solo a quella. Certo che esistono persone con difficoltà di questo genere è comunque serene, felici. È innegabile peró che questa loro condizione non se la sono scelta e hanno dovuto adattarvisi. Al contempo esistono altre persone che pur non conoscendo uno o entrambi i genitori hanno ugualmente una vita serena perché anche se come dici tu “sono stati comprati” hanno ricevuto ugualmente amore e non sono stati affatto considerati oggetto. Ogni caso è a se stante. Sicuramente però nascere e poi morire di fame da piccoli non mi sembra possa essere considerata una situazione per cui essere grati a qualcuno, tanto meno a chi sapendo ció ti ha messo al mondo.
            La gratuità essendo tale non si puó ne pretendere né tanto meno imporre, e forse un bel gesto è anche quello di non voler giudicare le persone senza conoscerle.

          3. Ele89

            Quindi a lei non cambierebbe se improvvisamente sua madre gliela portassero via per donarla a chi è piú bisognoso tanto non importa chi sia una qualsiasi donna capace di attenzioni coccole verso di lei?
            se questo è amore mi fa schifo i figli non si comprano i genitori non si possono sostituire ! Non sapete neanche che significhi la parola Amore evidentemente mai l’ avete provato.

          4. xyzwk

            Ma cosa sta dicendo? Chi ha mai parlato di sottrarre i genitori a qualcuno! Viceversa sostengo che i rapporti tra figli e genitori (a prescindere che siano biologici o meno) si costruiscono con la relazione duratura per cui cosa le fa pensare che vorrei portare via un genitore ad un figlio? E poi trovo sinceramente di cattivo gusto personalizzare le discussioni, io non le chiesto niente della sua vita e sarebbe gradito che lei facesse la stessa cosa.

          5. massimo

            Di sicuro i genitori omosessuali citati hanno sottratto i genitori al bambino che hanno comprato e si sono sostituiti ad almeno uno di loro con la forza del denaro : questo è poco ma sicuro.
            Talmente il pensiero unico si incarta con la realtà, che la realtà non la conosce più.
            Cioè, si parla di genitori omosessuali, senza vergogna, senza pietà del debole e del piccolo e del povero.

          6. xyzwk

            Massimo, la mia era una risposta alla domanda personale fatta mi da Ele89:
            “Quindi a lei non cambierebbe se improvvisamente sua madre gliela portassero via per donarla a chi è piú bisognoso tanto non importa chi sia una qualsiasi donna capace di attenzioni coccole verso di lei?”
            È più chiaro ora che i genitori omosessuali non c’entrano nulla?

      2. SUSANNA ROLLI

        Se i soldi spesi per fabbricarsi un bambino magari da catalogo-fossero mandati ai bambini poveri che muoiono di fame, ne morirebbero certamente di meno..E’ matematico.

  4. Lela

    Anch’io ho bisogno di 135000 euro per avere un bambino!
    Però mi servono per i pannolini, le medicine, il cibo, i vestiti, i giocattoli, il nido, la scuola…
    Oppure l’aiuto arriverebbe solo se il concepimento non fosse gratis…?

  5. SUSANNA ROLLI

    E poi dopo il figlio?
    Un bel marito?
    E poi dopo il bel marito?
    Una bella villa ?

  6. Sebastiano

    Che tristezza, figli come la macchina ultimo modello o come la borsetta alla moda.
    Oggettini che “ce li hanno tutti, ho diritto anch’io ad averli”.
    E se si può sfruttare qualche poveraccia, magari mascherando il tutto con una mantellina di beneficienza, anche meglio.
    Schifosi.

I commenti sono chiusi.