Crescono i cristiani in Algeria, multato chi converte i musulmani

Di Eid Camille
19 Ottobre 2006

Papa Benedetto XVI, con la mitra sul capo, cerca disperatamente di trattenere per la veste un cristiano che getta la croce mentre corre verso la moschea. Una frase spiega la scena: «Musulmani, non vi preoccupate! I cristiani entrano massicciamente nell’islam. E questa è la causa delle loro offese alla nostra religione». La vignetta, di discutibile gusto, è apparsa sul quotidiano algerino al Khabar, che tira mezzo milione di copie, lo scorso 9 ottobre. Senza volerlo, il giornale ha contraddetto, almeno per quanto riguarda la stessa Algeria, decine di articoli della stampa locale che hanno insistito negli ultimi anni sulla diffusione del credo cristiano nel paese. I giornali hanno parlato di 10-15 mila convertiti al cristianesimo dall’islam, in particolare tra i berberi della Cabilia. Una cifra considerata verosimile anche da fonti occidentali. Il quotidiano algerino al Yaum ha affermato che «ogni giorno sei algerini si convertono al cristianesimo», attribuendo il fenomeno al rigetto di un islam sempre più strumentalizzato dai fondamentalisti. Il giornale arriva ad accusare il governo di favorire indirettamente l’espansione del cristianesimo ostacolando l’operato delle moschee. Citando fonti del ministero algerino degli Affari religiosi, anche l’agenzia islamica Iina aveva lamentato l’aumento delle conversioni al cristianesimo tra i musulmani e l’apertura al culto di nuove chiese clandestine. Una conferma di questo andamento la si deduce dalla legge “anticonversione” approvata nel marzo 2005 dal governo algerino. Si prevede infatti una multa da 500 mila a un milione di dinari (da 5 a 10 mila euro) e una pena carceraria contro chiunque incoraggi un musulmano ad abbracciare un’altra religione.

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