Così la Certosa di Milano è diventata un gioiello anche digitale
La Certosa di Garegnano è una delle più importanti chiese della città di Milano. Fondata dall’arcivescovo Giovanni Visconti il 19 settembre 1349, venne ampliata e ristrutturata negli ultimi decenni del Seicento.
Questa chiesa però dal 2000 non era più conosciuta e nessuno veniva a vederla. Allora nel 2015 abbiamo iniziato a realizzare un sito web molto accattivante insieme all’agenzia BlackDuck Solutions, con tanti contenuti e immagini, perché in Italia il 90 per cento delle persone accede a internet con computer e cellulare. Da un’analisi emerge però che solo il 60 per cento delle parrocchie in Italia ha un sito web, il 33 per cento ha posizione nella prima pagina di Google e lo 0 per cento ha annunci pubblicitari su Google.
Per questo è stato importante dare visibilità alla nostra parrocchia, la Certosa di Milano. Dopo che a giugno 2016 sono state lanciate (gratis) le campagne pubblicitarie di Google-for-no-profit, il traffico sul sito della Certosa è raddoppiato.
Successivamente abbiamo lavorato su un progetto basato sui moderni sistemi di realtà virtuale (vedi marcostucchi.com) che è stato fin fa subito sostenuto e apprezzato dal parroco don Stefano Pessina. I percorsi di visita immersiva sono una innovativa tecnica di comunicazione e divulgazione di contenuti multimediali che consente di esplorare con una modalità di vista a 360° in qualsiasi ambiente ad alta definizione e permettono la visita anche con i dispositivi di realtà aumentata della famiglia Oculus.
Il progetto digitale ha raccolto un’imponente mole di immagini digitali; immagini sferiche a 360° e immagini gigapan ad altissima risoluzione che compongono un percorso di visita virtuale completo ed omogeneo. Questo progetto digitale consente al visitatore, attraverso pc, tablet o smartphone, di entrare e vistare la Certosa di Milano in ogni suo dettaglio. La visita è arricchita da numerose schede di dettaglio che consentono un completo approfondimento scientifico dei contenuti digitali.
Il contributo narrativo e didascalico inserito nel progetto è molto importante, poiché trasforma le gallerie di immagini, già di per sé straordinarie per ricchezza dei dettagli, in uno strumento di apprendimento personale a disposizione del visitatore. La visita virtuale si trasforma in un’enciclopedia visuale che il visitatore può sfogliare direttamente sul proprio dispositivo. Inoltre, le immagini forniscono anche un’utile ed inesauribile fonte di analisi e ricerca per gli studiosi dell’arte e dell’architettura.
Nel 2017 con alcuni volontari abbiamo aperto la chiesa per il Touring Club Italia, che ha creato percorsi d’arte in Certosa, per ogni settimana.
Inoltre un coro polifonico ha proposto serate di brani della tradizione classica nella splendida cornice della Certosa di Milano.
Anche per TripAdvisor adesso la Certosa di Milano è uno dei posti più belli della città, proposto in “Cosa fare e vedere a Milano”. Ha avuto 364 recensioni da parte dei visitatori ed è diventata attualmente la numero 14 delle 1.169 cose da fare a Milano.
Nel 2019 abbiamo lanciato sul sito web anche il progetto del “dona ora” con la piattaforma di CrowdChicken, un software cloud con cui le organizzazioni non profit possono sviluppare in libertà e autonomia la loro attività di marketing e fundraising online.
Oggi quindi la Certosa di Milano può raccogliere fondi online e ha un database Crm con strumenti essenziali per fare fundrasing e raggiungere i propri donatori.
Poi nel 2019 abbiamo anche lanciato il progetto di ChatBot con la piattaforma di Eudata: una volta collegati alla pagina web della Certosa di Milano, gli utenti possono fare domande all’assistente virtuale, che risponde. Con foto, se serve.
Il particolare momento che stiamo vivendo, a causa dell’emergenza sanitaria Covid-19, ci invita a riflettere sull’attivazione di nuovi progetti per la fruizione dei beni artistici e architettonici. La tecnologia digitale ad alto livello e proposta contenutistica ci offre un veicolo preferenziale per arrivare agli utenti e coinvolgere un sempre maggior numero di persone.
Questo progetto, in realtà, indica un nuovo orizzonte culturale, che precorre i tempi. La Certosa di Milano diventa così ancor più fruibile, grazie a strumenti innovativi e smart, alla portata di tutti, diffondendo cultura attraverso l’accesso in modalità remota e gettando le fondamenta di un nuovo futuro nella comunicazione digitale.
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