Coppola furbetto in bancarotta? «Se ti arrestano e ti sequestrano tutto, è dura riuscire a pagare i debiti»

Di Giuseppe Lucibello
24 Maggio 2013
«Il Furbetto Coppola altro che martire, ha dodici bancarotte», ha scritto Barbacetto sul Fatto Quotidiano dopo l'assoluzione dell'immobiliarista. Pubblichiamo la replica dell'avvocato

Pubblichiamo una lettera aperta del legale di Danilo Coppola, Giuseppe Lucibello. L’avvocato risponde a un articolo di Gianni Barbacetto apparso sul Fatto Quotidiano (e ripubblicato sul sito dagospia).

Caro Gianni,

ti conosco da anni e spesso ci siamo confrontati sul tema della giustizia; sai anche che ho sovente condiviso le battaglie portate innanzi da te e dal “Fatto Quotidiano” che, della questione morale e della difesa della magistratura, ha spesso fatto le proprie bandiere.

Poi leggo il tuo articolo “il Furbetto Coppola altro che martire, ha dodici bancarotte” e mi accorgo che qualcosa non va; evidentemente non tutte le decisioni della magistratura vengono da te ritenute degne di uguale rispetto; insomma, per parafrasare Orwell, “tutte le sentenze sono uguali ma alcune sono più uguali delle altre”.

Bada bene, Gianni, non ti scrivo questa lettera perché difendo, insieme al collega Ciro Pellegrino, Danilo Coppola.

Ti scrivo perché mi chiedo, e ti chiedo, perché in questo nostro paese non si riesca mai, dico mai, a uscire dall’ottica dello scontro tra tifoserie.

Perché di questo si tratta. E’ infatti illuminante l’incipit del sottotitolo: “Libero e il Giornale lo difendono”.

Caro Gianni, è una notizia o una chiamata alle armi?

Hai paura che abbozzando su l’assoluzione di Danilo Coppola domani “qualcuno” potrebbe far credere agli italiani che una sentenza per prescrizione sia una vera assoluzione?

Per inciso anch’io penso che l’estinzione del reato per prescrizione non sia un’assoluzione; ma un proscioglimento perché il fatto non sussiste, vivaddio, lo è.

Tuttavia in questa eterna guerra tra “garantisti” e “giustizialisti” il livello di allerta è sempre al massimo e guai a cedere un solo centimetro al “nemico”.

Filippo Facci ha descritto Coppola come “un martire perseguitato da due pm politicizzati”? Ed allora bisogna subito rintuzzare con sfottò tricologici (il più pettinato dei furbetti), nomignoli vari (Er Cash), facili ironie su disturbi e malattie (per inciso, la claustrofobia è data dal senso di costrizione e privazione di libertà più che dagli spazi ridotti in sé; ne consegue che si può non soffrirne in Ferrari ma si può soffrirne in cella d’isolamento…).

Mi rendo conto che questi potrebbero essere dettagli privi di interesse ma forse non sai che quando la società Micop è stata dichiarata fallita, su istanza della Procura, l’Agenzia delle Entrate non le aveva ancora chiesto un euro; nel senso che non era neanche arrivata la cartella esattoriale (e certo non per colpa di Coppola).

Un altro dettaglio che ignori è che proprio la Micop ha pagato cartelle esattoriali per ben 19 milioni di euro a fronte di circa 8 milioni di debiti tributari realmente dovuti (come poi riconosciuto dal Fisco).

Magari non hai dato peso alla notizia, del 4 aprile scorso, che il Tribunale di Milano – recependo una pronuncia della Commissione Tributaria – ha sostanzialmente caducato il debito d’imposta della società Chiaravalle srl; ebbene la Chiaravalle è una di quelle società per cui Coppola è imputato di bancarotta.

E che le dodici bancarotte di cui parli sono tutte figlie di quella testé annullata (sai, Gianni, se ti arrestano, ti congelano i conti, ti sequestrano azioni, immobili, macchine, aerei è dura riuscire a pagare i debiti).

Un altro particolare che ti sfugge è che quelle 12 società, dichiarate fallite e per cui oggi vi è processo per bancarotta, attualmente sono tutte in bonis e hanno saldato i loro debiti con il Fisco.

È infine estremamente riduttivo dire che l’assoluzione sia avvenuta “grazie a una testa di legno non trovata”. Non starò qui a ripercorrere il processo ma ti dico che le violazioni procedurali erano molteplici e gravi. E le regole procedurali, come ben sai, non sono semplicemente i ferri del mestiere degli azzeccagarbugli ma le garanzie poste a difesa dell’imputato.

A proposito, mi ricordi per che squadra tifi?

Avvocato Giuseppe Lucibello

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