Contante libero compie un “reato”: un pagamento per 1.001 euro in banconote

Di Massimo Giardina
16 Gennaio 2013
Gesto di disobbedienza civile organizzato da Contante libero: il pagamento di un orologio con banconote per 1.001 euro. Si chiedono i promotori: «Dove sta il reato? A chi abbiamo fatto del male?»

Obiettivo 10 mila firme raggiunto. Comincia così la conferenza stampa organizzata questa mattina presso l’hotel Cavalieri di Milano dal gruppo Contante libero, un insieme di oltre 94 blogger e internauti che hanno dato luogo ad un’iniziativa di raccolta firme per protestare contro il limite dei mille euro in contanti imposto dal governo Monti per le transazioni commerciali.

IL CORPO DEL REATO. Durante la mattinata è avvenuto un gesto pubblico di disobbedienza sociale: tra Paolo Rebutto blogger di rischiocalcolato.it e Leonardo Facco del movimento libertario è avvenuta la vendita in contanti di un orologio per un valore di 1.001 euro (vedi foto). Gli attori del gesto dimostrativo si sono posti queste domande: «Quali reati abbiamo commesso con questo gesto? A chi abbiamo fatto del male?». La risposta è che «abbiamo commesso un reato solo perché esiste una legge che vieta una transazione di questo tipo. Questa è una disobbedienza civile, ma non vediamo nessun crimine: non danneggiamo nessuno e il mercato è un processo che coinvolge individui che liberamente compiono miliardi di transazioni ogni giorno e se lo Stato italiano continuerà a promulgare leggi liberticide come quella sul contante, la tendenza a compiere azioni illegali crescerà sempre di più».

IL MERCATO NERO. I promotori, tra cui il blogger Paolo Barrai, sottolineano il problema dell’economia sommersa e in particolare precisano che vietare il contante non significa eliminare l’evasione fiscale, anzi la incrementa. In un periodo di campagna elettorale come l’attuale, i promotori hanno voluto precisare che non c’è alcun interesse a candidarsi da parte di nessuno: «Abbiamo organizzato quest’evento a giochi elettorali conclusi perché non ci interessa entrare in nessuna lista – dice il blogger Paolo Rebuffo,  – anzi, sono i partiti che se vogliono possono liberamente aderire alla nostra proposta e non viceversa».

@giardser

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6 commenti

  1. a.trunfio

    Sono con Gianni senza pregiudizio e con cognizione di causa. E non si tratta di avere ragione o torto, di essere di sinistra o di destra, di essere ciellini e degli anarco-capitalisti. Ma solo di conoscere e decidere senza sparare sentenze.
    Ho sottoscritto Contante Libero con numero 3267, ho letto tutto quello che mi serviva per farmi un giudizio.
    Il resto dei commenti qui presenti, indica chiaro quanto efficace sia la propaganda di regime nel lavare il cervello anche di Maria Paola e di Lupo. D’altro canto un giorno del 1934 Hitler chiese a Goebbels : come potremo far credere ai tedeschi che gli ebrei sono la causa della crisi economica ? Goebbels rispose : Mein Furher, cosa vuole che sia la verità : è solo una bugia raccontata tre volte.
    Sappiamo tutti come è finita.

  2. luigi lupo

    Secondo articolo in due giorni di Tempi su questo tema.
    Domanda: secondo la redazione di Tempi tutte le persone che non arrivano a fine mese è sono interessate a questo problema?

    Seconda domanda: non vi è passato per la testa che la limitazione del contante sia una misura che combatte il fenomeno dell’evasione o per voi l’evasione non esiste?

    Terza domanda: I redattori di Tempi sono forse pagati in contanti e quindi il provvedimento crea loro un problema? (stavo scherzando)

    1. gianni

      caro luigi, è evidente che nemmeno ti sei disturbato di andare a leggere il sito di contante libero, altrimenti non avresti posto domande così.
      Prima domanda, le ragioni per chi non arriva a fine mese possono essere tante, ma proprio per questo motivo l’iniziativa di contante libero è nata. Queste persone già non hanno la libertà di condurre una vita dignitosa per le ristrettezze economiche, tu credi che poi, quando saranno totalmente nelle mani delle banche, ne avranno di più?
      Seconda domanda, per quanto riguarda l’evasione ti invito d’andare a leggere il sito contante libero, è scritto e spiegato in tutte le lingue, ma forse manca proprio la tua.
      Terza domanda, a me non ha fatto ridere.

      cara mariapaola, argomenta il perché della tua affermazione invece di sparare sentenze gratuite.
      Ti anticipo.Vuoi forse dire che all’estero si usano già da tempo le carte e non più il contante? Certo, è così, ma è un fatto di cultura e non un’imposizione del governo. In Italia viene imposto, non è una libera scelta come altrove. La capisci la differenza?

  3. Mariapaola

    Ribadisco. Un branco di retroguardi.

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