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Tornata di moda negli ultimi anni con le vittorie elettorali dei partiti di destra in Europa, e nelle analisi un po’ superficiali a proposito degli schieramenti del Conclave che ha eletto papa Leone XIV, la parola “conservatorismo” porta con sé qualche equivoco e una definizione «complessa», come dice a Tempi Giovanni Orsina, politologo e professore ordinario di Storia contemporanea all’Università Luiss Guido Carli di Roma: «Nel linguaggio comune il conservatorismo viene spesso identificato con la destra, e quindi si tende a pensare che tutto ciò che è di destra sia conservatore».
Non è sempre così, però. «Risponderei con una frase di Joseph de Maistre, che ho conosciuto tramite Augusto Del Noce, che diceva che ci sono due modi di essere anti-rivoluzionari: “rivoluzionari al contrario” o “il contrario dei rivoluzionari”. Del Noce applica questa distinzione all’antifascismo nel ’45, dicendo che ci può essere “il contrario del fascismo” oppure “il fascismo al contrario”. Ecco, io credo ...
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