Con 1513 voti favorevoli e 3 contrari le Falkland restano inglesi
«Volete che le Isole Falkland mantengano il loro attuale status politico di territorio oltremare del Regno Unito?». Così chiedeva il quesito del referendum che si è svolto domenica e lunedì nell’arcipelago britannico al largo delle coste argentine. E la vittoria del sì è stata schiacciante: solo 3 sono state le schede per il “no”, mentre 1513 i voti favorevoli a rimanere con Londra, il 98,8 percento.
CAMERON: «ARGENTINA RISPETTI QUESTA VOLONTÀ». Una vittoria rafforzata da un’affluenza abbastanza alta, 92 percento degli aventi diritto, e che ha spinto il premier David Cameron ad alzare subito la bandiera in festa: «Gli abitanti delle Falkland non avrebbero potuto esprimersi in modo più chiaro, vogliono rimanere britannici. Questa volontà dovrebbe essere rispettata da tutti, compresa l’Argentina». Lo stato sudamericano però non ha perso tempo per dichiararsi ancora fedele alla linea tenuta fino ad ora, come ha spiegato Alicia Castro, ambasciatrice a Londra: «Siamo pienamente e incondizionatamente impegnati a rispettare l’identità e lo stile di vita degli abitanti delle Malvinas come facciamo con i 250 mila discendenti dei britannici che vivono in Argentina. Sono britannici, ma il territorio dove vivono appartiene all’Argentina».
«MESSAGGIO CHIARO». Da una parte la sovranità territoriale, dall’altra l’autodeterminazione del piccolo popolo di quelle isole, che occupano una superficie inferiore a quella del Trentino Alto-Adige. La volontà della gente è stata chiara: il voto ha offerto un’immagine netta, come sottolineato anche Dick Sawle, membro dell’assemblea legislativa dell’isola: «È un risultato davvero fenomenale, che manda il messaggio più forte possibile al resto del mondo sul nostro diritto di autodeterminazione, un diritto per il quale abbiamo combattuto nel 1982 e che stanotte abbiamo onorato. Cioè che è chiaro è che queste isole non sono mai appartenute all’Argentina; e ciò che è ancor più chiaro adesso a me, grazie ai risultati che abbiamo davanti oggi, è che mai lo sarà».
Il voto arriva quasi trent’anni dopo il conflitto militare che contrappose le due nazioni per il controllo appunto di queste isole: era il 2 aprile 1982 quando l’esercito argentino invase l’arcipelago. I due mesi di combattimento lasciarono sul campo 255 soldati di Sua Maestà morti e 650 argentini, che si arresero poi alle armate britanniche, decretandone la vittoria.
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